Al congresso Silvia Velo e Gianni Anselmi su opposte barricate

Questa volta il Pd si divide: Orlando o ancora Renzi?

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 12 mar­zo 2017 – Ques­ta vol­ta, in casa Pd, una novità ci sarà di cer­to. Fino­ra i quadri di rifer­i­men­to del­la fed­er­azione Piom­bi­no — Val di Cor­nia — Elba si sono com­por­tati come un sol uomo: tut­ti com­pat­ta­mente schierati dal­la parte risul­ta­ta poi vin­cente. È suc­ces­so con i con­gres­si del 2009 e del 2013.
Con il prossi­mo appun­ta­men­to, invece, accan­to ai fes­teggianti sul car­ro del tri­on­fo, si dovran­no con­tare, a ter­ra e delusi, i grup­pet­ti dei per­den­ti.
In questi giorni di aspre con­tese “famil­iari” si par­la poco e poco appro­fon­di­ta­mente dei pro­gram­mi e delle lin­ea di inter­ven­to men­tre lo spazio politi­co viene occu­pa­to dalle tat­tiche, dagli schiera­men­ti e dalle col­lo­cazioni di cui, anche noi, cer­chi­amo alla meglio di dare, qui, con­to.

I can­di­dati alla seg­rete­ria nazionale

Come ormai tut­ti san­no, i can­di­dati alla seg­rete­ria nazionale del Pd sono tre. Il pri­mo è Mat­teo Ren­zi, seg­re­tario uscente e pre­mier recente. Lo dan­no per favorito ma per ora di favori ne sta aven­do pochi. Nel momen­to meno adat­to è sta­to investi­to infat­ti da una bufera, dall’esito impreved­i­bile, che — brut­ta cosa – lo sta travol­gen­do anche negli affet­ti più cari. Il sec­on­do è per­son­ag­gio di appa­ra­to, min­istro conosci­u­to ma mai uomo illu­mi­na­to a giorno dai riflet­tori degli stu­di tele­vi­sivi. Andrea Orlan­do viene da La Spezia dove ha bazz­i­ca­to fin dall’età dei pan­taloni cor­ti le sezioni e poi la fed­er­azione del Pci. È sta­to leader dei gio­vani comu­nisti e poi anche di quel­li più anziani al ver­tice fed­erale. Nel tem­po, che non si è con­ces­so neanche per chi­ud­ere i pro­pri stu­di uni­ver­si­tari, è pas­sato attra­ver­so tutte le sigle dei figli “legit­ti­mi” del vec­chio Pci: Pro­gres­sisti, Pds, Ds e Pd. Di fat­to ha pale­sato le pro­prie inten­zioni a can­di­dar­si da Bruno Ves­pa per poi pre­sen­tar­si come una sor­ta di Svizzera non pre­cisa­mente allinea­ta, un ter­ra fran­ca, buona per riu­nire le ani­me diverse del par­ti­to e finan­co quelle dei fug­gi­tivi che han­no mol­la­to la tessera: Rossi, Bersani, Sper­an­za, D’Alema e via abban­do­nan­do. Ruo­lo che, invero, al paca­to e poco effer­ves­cente Orlan­do si addice per­fet­ta­mente. Al pun­to che, alla fine, ha attrat­to anche molti che, una vol­ta seguaci delle annun­ci­ate e mai real­iz­zate rot­ta­mazioni, si sono oggi stan­cati delle tante gri­da alte e dei molti risul­tati bassi.
Del ter­zo can­dida­to dici­amo quel che dicono gli addet­ti ai lavori. Ovvero che non ci dove­va essere, essendo tra i can­tori, con Rossi ecc., di melodie riv­o­luzionar­ie. C’è invece per improvvisa deci­sione ma, almeno in Val di Cor­nia, non si riesce a vedere nonos­tante la impo­nente mole. Nelle ultime pagine dei tac­cui­ni i cro­nisti han­no ripor­ta­to per dovere, anche il suo nome: Michele Emil­iano che – non pen­sate ad un piat­to di tagli­atelle — è pugliese e pure mag­is­tra­to dalle dimis­sioni richi­este da tan­ti ma alle quali lui, in aspet­ta­ti­va, neanche pen­sa.
Queste sono le opzioni per i diri­gen­ti locali e, come si dice­va una vol­ta, anche per le masse popo­lari del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co di Piom­bi­no, Elba e Val di Cor­nia.

Quel­li del­la tessera ricon­seg­na­ta

Il pres­i­dente Rossi, in zona, è sta­to osan­na­to a lun­go ai tem­pi del­la Con­cor­dia che nes­suno ha vis­to arrivare; ha incen­sato più di recente il suo ami­co Rebrab, quel­lo dell’annuncio di due forni elet­tri­ci nuovi e dell’addio all’altoforno vec­chio, ven­du­to in Inter­net. Quan­do, però, il Gov­er­na­tore ha deciso di ricon­seg­nare le cre­den­ziali, quel­li dei vec­chi con­sen­si si sono ben guar­dati dal cavare le loro tessere dal portafoglio. E oggi, nonos­tante l’ultima visi­ta piom­bi­nese, non c’è notizia, in Val di Cor­nia, di qual­cuno che si esaurisca in applausi scros­cianti per Enri­co Rossi e meno che mai per il gio­vane Sper­an­za. Per non par­lare poi di Bersani e soprat­tut­to di D’Alema, un anti­co amore fini­to in divorzio sen­za esclu­sione di colpi. Ed anzi ric­co di colpi di sce­na.
Trat­tan­do dei can­di­dati non fac­ciamo sos­ta sul nome di Emil­iano del quale, poco sopra, si è già det­to.
Di battaglia invece con­viene par­lare rifer­en­dosi all’ex rot­tam­a­tore ed al min­istro di La Spezia che qualche bur­lone toscano ha già bol­la­to con un sopran­nome debol­mente curi­ale: “Pretino rosso”. Lui, che è uomo di spir­i­to, non fa caso alle bat­tute e pros­egue neanche scal­fi­to.

I prece­den­ti del 2009 e del 2013

Nel 2009 in gara era­no Bersani, Frances­chi­ni e Mari­no. In Val di Cor­nia ci fu poca sto­ria. Tut­ta la nomen­clatu­ra del par­ti­to, i sin­daci, gran parte del mon­do sin­da­cale e via can­tan­do si schier­arono com­pat­ta­mente per il leader pia­centi­no che vinse con il 58,83 per cen­to. Gli altri restarono al palo, sec­on­do una scon­ta­ta pre­vi­sione.
Quat­tro anni dopo, con il con­gres­so del 2013, gli orches­trali suonarono la stes­sa musi­ca. Tut­ti uni­ti ques­ta vol­ta col volto rel­a­ti­va­mente nuo­vo di Gian­ni Cuper­lo, chiam­a­to a gio­carsela con Mat­teo Ren­zi, Pip­po Civati e l’outsider, Gian­ni Pit­tel­la.
Cuper­lo, ex seg­re­tario del­la Fed­er­azione gio­vanile comu­nista, con­sid­er­a­to allo­ra vici­no a Mas­si­mo D’Alema, è per­son­ag­gio tut­to di un pez­zo, dai trat­ti e dall’eloquio squisi­ta­mente teu­toni­ci. La sua preparazione non si dis­cute come non si dis­cute la scarsa sim­pa­tia che, a pelle, un uomo del genere riscuote nell’estroversa provin­cia toscana.

Gian­ni Ansel­mi e Sil­via Velo, ieri uni­ti oggi divisi

Forse abbi­amo esager­a­to ma di cer­to esager­arono anche i quadri del Pd. In un doc­u­men­to prodot­to dal­la fed­er­azione il 7 novem­bre 2013 si lesse:
“Nel­la pri­ma riu­nione del Comi­ta­to a sosteg­no di Gian­ni Cuper­lo, oltre al Seg­re­tario del­la Fed­er­azione PD Vale­rio Fabi­ani che l’ha introdot­ta rib­aden­do il suo con­vin­to sosteg­no a Cuper­lo, han­no parte­ci­pa­to molti mil­i­tan­ti e per­son­al­ità locali del par­ti­to, fra queste il Sin­da­co di Piom­bi­no Gian­ni Ansel­mi, il dep­u­ta­to di zona Sil­via Velo, il Con­sigliere regionale Mat­teo Tor­toli­ni, i seg­re­tari ter­ri­to­ri­ali del Pd Ettore Ros­al­ba (Piom­bi­no), Clau­dio Cer­ri­ni (Campiglia) e Loren­zo Lam­bar­di (Elba). Fra gli altri che non han­no potu­to parte­ci­pare ma che soster­ran­no Cuper­lo sul ter­ri­to­rio ci sono anche il com­mis­sario dell’Autorità Por­tuale Luciano Guer­ri­eri, il dep­u­ta­to e mem­bro del­la seg­rete­ria nazionale del Pd Andrea Man­ci­ul­li e altri sin­daci e asses­sori del ter­ri­to­rio come Rossana Sof­frit­ti Sin­da­co di Campiglia, Mas­si­mo Ban­di­ni e Elisa Cec­chi­ni asses­sori a San Vin­cen­zo”.
Mai local­mente eserci­to era sta­to più com­pat­to e più con­sis­tente dal­la morte del Pci. La con­vinzione di vin­cere era grande, i tim­o­ri di un suc­ces­so ren­ziano con­tenu­ti e la pat­tuglia locale, schier­a­ta col rot­tam­a­tore, con­fi­na­ta suf­fi­cien­te­mente ai mar­gi­ni.
Ma atten­zione. A Piom­bi­no, soprat­tut­to negli ulti­mi tem­pi, non rara­mente si è pun­ta­to sul cav­al­lo sbaglia­to. E quel­la vol­ta fu così. Mat­teo Ren­zi divenne seg­re­tario nazionale del Pd col 67,55 per cen­to dei con­sen­si e la fed­er­azione di un com­pren­so­rio toscano, da sem­pre in lin­ea con i som­mi ver­ti­ci del par­ti­to, si ritro­vò in mino­ran­za rispet­to ad seg­re­tario toscano appe­na scel­to nel Paese.
E oggi? La lezione del 2013 non è sta­ta dimen­ti­ca­ta. Mag­a­ri sono state dimen­ti­cate vec­chie apparte­nen­ze: così la vec­chia con­ver­gen­za dei con­sen­si è sta­ta rot­ta­ma­ta e le divi­sioni han­no prodot­to vere e pro­prie cor­ren­ti che assai ricor­dano quelle dell’antica Dc, com­pre­si i colpi non pro­prio alti sparati da un parte all’altra.

Quel­li di Orlan­do

Sec­on­do le notizie che popolano i gior­nali e che riferiscono di “con­vinte ade­sioni” abbi­amo una sosteg­ni per can­di­datu­ra Orlan­do un po’ più mar­cata­mente isti­tuzion­ali.

Vale­rio Fabi­ani coor­di­na­tore toscano per Orlan­do

Nel sen­so che la appog­gia una grande parte dei ver­ti­ci fed­er­ali del par­ti­to dal seg­re­tario Vale­rio Fabi­ani, nom­i­na­to recen­te­mente coor­di­na­tore regionale del­la mozione del min­istro del­la gius­tizia, il vice di Fabi­ani, il suvere­tano Francesco Loli­ni, per pas­sare ai sin­daci di Campiglia Marit­ti­ma e pare anche di Piom­bi­no Mas­si­mo Giu­liani con diver­si asses­sori al segui­to (Alber­ta Tic­ciati di Campiglia Marit­ti­ma, Clau­dio Capuano, Mar­co Chiarei, l’ex Anna Tem­pes­ti­ni, oggi pres­i­dente del­la Pub­bli­ca assis­ten­za, e poi Margheri­ta Di Gior­gi e, Ilvio Cam­beri­ni di Piom­bi­no). In tes­ta a tut­ti, sosten­i­trice dal­la pri­ma ora, è il sot­toseg­re­tario all’am­bi­ente Sil­via Velo, gio­vane tur­ca da sem­pre, addirit­tura atti­va nel­la cam­pagna elet­torale nazionale di Andrea Orlan­do. Con lo spezzi­no sono anche diver­si diri­gen­ti­ni di unioni comu­nali e sezioni come il piom­bi­nese Ettore Ros­al­ba e il ven­turi­nese Clau­dio Cer­ri­ni.

Quel­li di Ren­zi

I seguaci di Ren­zi sono indub­bi­a­mente più var­ie­gati e con­tano e pun­tano su una base pronta a sostenere anco­ra l’ex sin­da­co di Firen­ze. Una riu­nione qualche sera, fini­ta con foto in Face­book, ha mes­so a con­tat­to dopo un lun­go peri­o­do di lon­tanan­za, per­son­ag­gi che han­no avu­to un ruo­lo impor­tante nel par­ti­to e nelle isti­tuzioni. Se la Velo gui­da la trup­pa orlan­di­ana, il “gen­erale” sul cam­po dei ren­ziani è l’ex sin­da­co ed oggi con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi. Su posizioni assai diverse dal 2013, egli ha trova­to, come ha scrit­to su Face­book, un “perimetro val­o­ri­ale con­di­vi­so”, nel­l’ul­ti­mo appun­ta­men­to al Lin­got­to.
Ori­en­tati ver­so il Mat­teo fiorenti­no sono grup­pi con­sis­ten­ti prove­ni­en­ti da Suvere­to, feu­do ren­ziano di lun­go cor­so e da lun­go tem­po in rot­ta con la fed­er­azione (spic­cano i nomi del seg­re­tario locale, volu­to da molti e con­tes­ta­to dai diri­gen­ti forestieri piom­bi­ne­si, Mas­si­mo Tosi, dei con­siglieri comu­nali Dell’Agnello e Man­nari).

Ange­lo Pagliaro con Ren­zi al Lin­got­to

E a Suvere­to è già nato il Comi­ta­to elet­torale per sostenere l’ex pre­mier. A pre­sieder­lo è sta­to chiam­a­to Ange­lo Pagliaro con vice Del­l’Ag­nel­lo e Tosi.
A San Vin­cen­zo deci­si­va è sta­ta l’azione dell’assessore Mas­si­m­il­iano Roven­ti­ni, ren­ziano da sem­pre. Con lui si sono schierati il sin­da­co Mas­si­mo Ban­di­ni e pare alcu­ni altri quadri locali.
A Campiglia guas­ta la fes­ta del­la giun­ta in prevalen­za orlan­di­ana, l’assessore Vio­la Fer­roni, anche lei fer­ma­mente lega­ta alle posizioni dell’ex pre­mier.
Di rilie­vo la pre­sen­za di Mat­teo Tor­toli­ni, ex con­sigliere regionale, ren­ziano dopo un peri­o­do di silen­zio per la dis­cus­sa e dis­cutibile scelta delle can­di­da­ture nelle ultime elezioni region­ali da parte del­la fed­er­azione. Nel­la trup­pa anche Mar­co Mac­chioni già alla tes­ta dell’Atm. Scon­ta­ta poi l’adesione di Car­la Maestri­ni, uno dei leader ren­ziani del­la prim­is­si­ma ora; apprez­za­ta in pas­sato ma oggi con un sosteg­no minore da parte del­la base. A Piom­bi­no anche i nomi del pres­i­dente del con­siglio comu­nale Ange­lo Trot­ta e dei con­siglieri Lucrezia Del­la Lena, Michela Corsi­ni, Vale­rio Pietri­ni, com­pag­no di tra­ver­sa­ta di Fabi­ani ai tem­pi del­la dimostrazione cir­ca le pre­sunte dif­fi­coltà marit­time del trasporto del­la Con­cor­dia a Gen­o­va. Da seg­nalare l’approdo ren­ziano del­lo stori­co par­la­mentare comu­nista, nonché sin­da­co anche lui, Enzo Poli­dori. Ed anco­ra le ade­sioni di Cinzia Cion­coloni e Dario Balli­ni, respon­s­abili di impor­tan­ti set­tori in seno alla fed­er­azione. Il dep­u­ta­to Andrea Man­ci­ul­li com­ple­ta poi la com­pag­nia piom­bi­nese.
Con il rot­tam­a­tore anche Sas­se­ta dove ha sem­pre gio­ca­to un ruo­lo deci­si­vo Save­rio Bal­das­sar­ri, già sin­da­co e indis­cus­so capopopo­lo. Per Ren­zi si sono schierati tra gli altri il sin­da­co Luciano Cen­cioni e la con­sigliera comu­nale Eleono­ra Loren­zel­li.
Assai defi­la­to e in altre fac­cende affac­cenda­to è infine l’ex sin­da­co ed ex com­mis­sario all’autorità por­tuale Luciano Guer­ri­eri che, per ora, non ha parte­ci­pa­to a speci­fiche inizia­tive di parte anche se i beni infor­mati preve­dono che, inter­ve­nen­do ovvi­a­mente al con­gres­so, alla fine si schier­erà con Ren­zi.

 

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