Per centralina Arpat qualcosa non va, ma non basta

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PIOMBINO 9 gen­naio 2019 — Dopo le proteste di molti cit­ta­di­ni per le insop­porta­bili male­odor­anze che da due anni a ques­ta parte si svilup­pano dal­la dis­car­i­ca di RIMa­te­ria, dopo gli esposti ai NOE, ora anche la cen­trali­na ARPAT con­fer­ma che qual­cosa non va e il sin­da­co lo ammette pub­bli­ca­mente, pur non ren­den­do pub­bli­ci i dati.
L’unica cen­trali­na istal­la­ta (oltre­tut­to in via provvi­so­ria e in postazione fis­sa, dietro il palaz­zo dell’ARPAT) è in gra­do di ril­e­vare soltan­to l’idrogeno sol­fo­ra­to, sostan­za estrema­mente tossi­ca poiché è irri­tante, asfis­siante e ad alte per­centu­ali veleno­sis­si­ma. A medio-alte con­cen­trazioni è capace di inat­ti­vare la percezione olfat­ti­va, elim­i­nan­do la capac­ità di accorg­er­si del­la sua pre­sen­za nell’aria e a basse con­cen­trazioni pro­duce irri­tazione delle mucose, iper­ven­ti­lazione ed ede­mi pol­monari. L’esposizione pro­l­un­ga­ta com­por­ta affati­ca­men­to cron­i­co, inap­pe­ten­za, cefalea, dis­tur­bi cog­ni­tivi e del­la memo­ria.
Poiché l’idrogeno sol­fo­ra­to dovrebbe essere infe­ri­ore a cir­ca il 2% del bio­gas che fuori­esce da una qual­si­asi dis­car­i­ca, per la mag­gior parte for­ma­to invece da metano, anidride car­bon­i­ca, azo­to e in quan­tità minore da altri com­po­nen­ti quali ammo­ni­a­ca e monossi­do di car­bo­nio, ecc., ci chiedi­amo:

  • per­ché lim­i­tar­si a ril­e­vare solo idrogeno sol­fo­ra­to con un’unica cen­trali­na, che può ril­e­var­lo solo quan­do il ven­to tira a favore?
  • quan­to metano, inodore, è pre­sente nell’aria?
  • per­ché non mon­i­torare anche gli altri com­po­nen­ti?

Ci è sta­to det­to che l’idrogeno sol­fo­ra­to è pre­sente in per­centuale “sig­ni­fica­ti­va”.
Cosa vuol dire?
A quan­to ammon­ta ques­ta per­centuale?
Non è stra­no?
Non dovrebbe essere abbat­tuto dai fil­tri pri­ma che il bio­gas (for­ma­to soprat­tut­to da metano) sia bru­ci­a­to dai motori in dotazione del­la dis­car­i­ca che pro­ducono ener­gia elet­tri­ca?
Non dovrebbe essere bru­ci­a­to, al lim­ite, dal­la tor­cia?
Quan­to dell’intera pro­duzione di bio­gas del­la dis­car­i­ca di RIMa­te­ria ad Ischia di Cro­ciano dunque rag­giunge diret­ta­mente l’atmosfera sen­za essere inter­cetta­to dai pozzi di estrazione per poi essere depu­ra­to e com­bus­to?
Da due anni i cit­ta­di­ni di Col­ma­ta, ma sem­pre più spes­so anche cit­ta­di­ni abi­tan­ti nei più svariati quartieri del­la cit­tà, avvertono odori nau­se­abon­di; alcu­ni han­no lamen­ta­to bru­ciori agli occhi e alla gola. Per­ché la ASL non ha nul­la da dire su questo? L’odore poi non è più quel­lo del­la vec­chia dis­car­i­ca ASIU, né è quel­lo di uovo mar­cio carat­ter­is­ti­co dell’acido solfidri­co. Quali com­po­nen­ti provo­cano la puz­za che abbi­amo impara­to a riconoscere? Cosa c’è nel­la dis­car­i­ca?
Solo pochi mesi fa il dep­u­ta­to Ste­fano Vig­naroli, in qual­ità di vice pres­i­dente del­la com­mis­sione bicam­erale d’inchiesta del ciclo illecito dei rifiu­ti, ha pre­sen­ta­to una memo­ria sul suo sito per­son­ale nel­la quale dichiara

  • che in una ordi­nan­za del GIP dis­tret­tuale del Tri­bunale di Firen­ze è scrit­to nero su bian­co che del mate­ri­ale illecito ha avu­to come des­ti­nazione anche la dis­car­i­ca di Piom­bi­no;
  • che è sta­to pos­si­bile arrivare a ques­ta con­clu­sione dopo mesi di indagi­ni, inter­cettazioni e ped­i­na­men­ti che han­no por­ta­to anche a varie mis­ure caute­lari;
  • che si sta con­te­s­tando alle ditte Lonzi e RaRi di non aver trat­ta­to i rifiu­ti spe­ciali e peri­colosi come pre­vis­to dal­la legge, ma di aver­li sem­plice­mente mis­ce­lati fra loro e, con fal­si cod­i­ci CER e altret­tan­to fal­si for­mu­la­ri di trasporto, di aver­li car­i­cati sui camion des­ti­nati alle dis­cariche di Rosig­nano e di Piom­bi­no.

Il Procu­ra­tore del­la Repub­bli­ca pres­so il Tri­bunale di Livorno Ettore Squil­lace  Gre­co ha aggiun­to che c’è un ulte­ri­ore filone di inchi­es­ta riguardante 100 fusti di mer­cu­rio che potreb­bero essere fini­ti a Ischia di Cro­ciano. In audizione il Procu­ra­tore ha affer­ma­to (citi­amo le parole esat­te): “Abbi­amo, allo sta­to attuale, dei dati che indi­cano lo smal­ti­men­to di 100 fusti di mer­cu­rio, fini­ti anch’essi nelle dis­cariche di Rosig­nano. Sareb­bero anzi fini­ti – fate­mi usare il con­dizionale per­ché la pru­den­za è sem­pre d’obbligo – nel­la dis­car­i­ca di RiMa­te­ria a Piom­bi­no”. Cosa c’è nel­la dis­car­i­ca?
Più volte il sin­da­co ha dichiara­to di essere favorev­ole all’ipotesi di effet­tuare i caro­tag­gi per dare risposte a tutte le domande sopra elen­cate e di non aver­lo potu­to fare fino ad oggi per­ché in atte­sa del via lib­era dato dal­la Procu­ra o dal Prefet­to. Ci risul­ta che in pas­sato è già sta­to approva­to dal con­siglio comu­nale un ordine del giorno in questo sen­so e che quin­di esiste un impeg­no uffi­ciale del sin­da­co che ad oggi tut­tavia non ha avu­to alcun segui­to. Vista l’urgenza del­la ques­tione (nelle prossime set­ti­mane ver­ran­no prese delle deci­sioni che seg­n­er­an­no in modo irrev­o­ca­bile il des­ti­no del­la nos­tra cit­tà) ci auguri­amo che nel­la sedu­ta del con­siglio comu­nale di ven­erdì 11 gen­naio le mozioni che ver­ran­no pre­sen­tate sull’argomento siano accolte dall’amministrazione e che alle inter­rogazioni siano date risposte esaus­tive. Con­fidi­amo nel fat­to che con una delib­era cir­costanzi­a­ta e accom­pa­g­na­ta da una tele­fona­ta del sin­da­co a Procu­ra e Prefet­to, questi ulti­mi non si oppor­ran­no alla volon­tà del Comune di Piom­bi­no, fra le altre cose azion­ista di mag­gio­ran­za del­la SpA RIMa­te­ria che gestisce la dis­car­i­ca.
Del resto, la pre­sa di posizione del Comune di Piom­bi­no pochi mesi fa sbloc­cò nel giro di una gior­na­ta il seque­stro del­la dis­car­i­ca dovu­to alla ril­e­vazione da parte dei tec­ni­ci region­ali e dei NOE delle gravis­sime inadem­pien­ze impiantis­tiche e di con­duzione.
Aus­pichi­amo che il con­siglio comu­nale si muo­va oggi con altret­tan­ta sol­erte effi­ca­cia per tute­lare la salute dei cit­ta­di­ni.

Comi­ta­to di Salute pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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