Perché le saracinesche non rimangano abbassate

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PIOMBINO 28 aprile 2020 -“Una serie infini­ta di saraci­nesche abbas­sate: ques­ta è l’immagine più dura che l’emergenza Coro­n­avirus ci ha con­seg­na­to. Se lo Sta­to non inter­viene subito, il ris­chio con­cre­to è che rimangano ser­rate per sem­pre”.
Con queste parole Francesco Fer­rari, sin­da­co di Piom­bi­no, ha volu­to scri­vere una acco­ra­ta let­tera al Pres­i­dente del Con­siglio ital­iano, Giuseppe Con­te, per chiedere un inter­ven­to strut­turale serio e imme­di­a­to di sup­por­to alle aziende e alle attiv­ità eco­nomiche ital­iane.
“Sono con­sapev­ole del carat­tere stra­or­di­nario di ques­ta crisi, sono con­sapev­ole del­la sua pro­fon­da dif­fi­coltà — con­tin­ua il sin­da­co -. Ma chi ha la respon­s­abil­ità del gov­er­no del Paese è chiam­a­to a dare soluzioni com­p­lesse a prob­le­mi com­p­lessi. È sta­to chiesto agli ital­iani di stare a casa, di chi­ud­ere le pro­prie attiv­ità: e tut­ti gli ital­iani, con sen­so civi­co e di respon­s­abil­ità che molti nel mon­do non conosce­vano, han­no ubbid­i­to per­ché cosci­en­ti che ci fos­se in bal­lo un bene più grande, la salute di tut­ta la comu­nità. Ora però è vitale che il Gov­er­no dia subito quegli stru­men­ti per per­me­t­tere non solo la riparten­za ma addirit­tura la soprav­viven­za delle attiv­ità eco­nomiche ital­iane. E potrà suc­cedere solo ero­gan­do risorse e sospenden­do le tasse. Se imponi di chi­ud­ere un’attività devi anche riconoscere a quel­la attiv­ità una som­ma, meglio se rap­por­ta­ta ai red­di­ti prece­den­ti, come del resto in molti altri Pae­si è sta­to fat­to. La Ger­ma­nia ha pre­vis­to 50 mil­iar­di di euro per finanziare le sovven­zioni a chi possiede imp­rese sino a 10 dipen­den­ti e ai lavo­ra­tori autono­mi grave­mente col­pi­ti dal­la pan­demia, pro­ro­gan­do il paga­men­to delle tasse a fine anno, sen­za accu­mu­la­re inter­es­si. La Fran­cia ha approva­to 45 mil­iar­di di mis­ure eco­nomiche per lavo­ra­tori e imp­rese, garan­tirà fino a fine anno per 300 mil­iar­di di euro i cred­i­ti con­ces­si dalle soci­età finanziarie alle imp­rese non finanziarie. In Spagna, che non ha cer­to la forza eco­nom­i­ca degli altri due sta­ti, 5 mil­iar­di sono sta­ti des­ti­nati a un bonus per i lavo­ra­tori autono­mi, com­pre­si i con­tribu­ti ver­sa­ti e altri dirit­ti fis­cali accu­mu­lati fino a quel momen­to dal lavo­ra­tore. Per­ché in Italia tut­to questo non è suc­ces­so? Tut­to quel­lo che i Comu­ni pote­vano fare è sta­to mes­so in cam­po, spes­so oltre le pro­prie com­pe­ten­ze. Non vogliamo sin­dacare sul­la dura­ta del lock­down: non abbi­amo le com­pe­ten­za medico sci­en­ti­fiche per pot­er dis­quisire in mer­i­to. Ma è cer­to che se il Gov­er­no ital­iano non inter­viene subito con risorse impor­tan­ti per tutte quelle attiv­ità che sono rimaste chiusi, il ris­chio reale non sarà morire di Coro­n­avirus ma di fame”.
Il Comune di Piom­bi­no, già all’inizio del­l’e­mer­gen­za Covid, ha deciso di uti­liz­zare il per­cor­so di parte­ci­pazione già avvi­a­to con le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria come tavo­lo di crisi per­ma­nente con l’obbiettivo anche di dare una cor­ret­ta inter­pre­tazione e appli­cazioni di tut­ti quei decreti e ordi­nanze di sal­va­guardia del­la salute del­la col­let­tiv­ità.
“Sono nec­es­sarie mis­ure più inci­sive per la riparten­za e risorse speci­fiche che ad oggi non sono pre­viste — com­men­ta Sab­ri­na Nigro, asses­sore alle Attiv­ità pro­dut­tive — ed è pro­prio su questo che sti­amo lavo­ran­do con le asso­ci­azioni. Vogliamo dare un seg­nale chiaro di vic­i­nan­za ed è per questo che oggi sare­mo al fian­co dei ris­tora­tori in un flash mob durante il quale accen­der­an­no le luci dei negozi. Anche il nos­tro Comune sarà illu­mi­na­to: abbi­amo scel­to il verde, tradizional­mente accosta­to alla sper­an­za. Anche a questi impren­di­tori, molti dei quali han­no con­tin­u­a­to a lavo­rare tra mille dif­fi­coltà con con­seg­ne a domi­cilio, dici­amo con­vin­ta­mente che non abbi­amo inten­zione di abban­donare nes­suno e che oggi più che mai occorre col­lab­o­rare”.
Il Comune di Piom­bi­no, nel­la let­tera invi­a­ta, ha denun­ci­a­to anche la scar­sità di risorse finanziarie per la Pub­bli­ca ammin­is­trazione che sta assumen­do carat­tere di urgen­za.
“Oggi, come mai, occorre dotare gli enti locali di risorse, da un lato per sop­perire alle minori entrate cor­ren­ti che si reg­istr­eran­no nei prossi­mi mesi, dall’altro, per sostenere inizia­tive a sosteg­no di quelle cat­e­gorie eco­nomiche che han­no dovu­to sospendere la loro attiv­ità a causa dell’emergenza — spie­ga Pao­lo Fer­rac­ci, asses­sore al Bilan­cio -. La mora­to­ria, sino al 30 set­tem­bre 2020, che il Comune di Piom­bi­no ha volu­to con­cedere sul ver­sa­men­to del­la Tosap per­ma­nente e del Canone per l’installazione di mezzi pub­blic­i­tari, rap­p­re­sen­ta, quin­di, un pri­mo inter­ven­to a sosteg­no dell’economia del ter­ri­to­rio che ci con­sen­tirà, avu­ta con­tez­za delle risorse disponi­bili, di stu­di­are una manovra di sosteg­no eco­nom­i­co mira­ta a quelle cat­e­gorie che han­no mag­gior­mente sof­fer­to”.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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