Poggio all’Agnello: varianti ad aziendam

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 31 mag­gio 2016 — Alla fine ci siamo arrivati. L’Immobiliare Milanese S.r.L, che vede fra i soci l’imprenditore locale Mau­r­izio Berrighi e pro­pri­etaria del­la strut­tura tur­is­ti­co ricetti­va di Pog­gio all’Agnello, pas­sa all’incasso. Per chi non ricor­dasse i con­torni del­la vicen­da, che risale al lon­tano 2001, anno in cui venne prog­et­ta­to il recu­pero del­la strut­tura, si fa rifer­i­men­to alla suc­ces­si­va stip­u­la di una con­ven­zione fra l’Amministrazione e l’Immobiliare Milanese che, fra i vari impeg­ni, prevede­va anche che l’amministrazione comu­nale procurasse una con­ces­sione bal­n­eare nel gol­fo di Barat­ti ad uso esclu­si­vo del­la strut­tura. La clau­so­la in ogget­to era palese­mente ille­gale, in quan­to il demanio è un bene inalien­abile del­lo Sta­to e non è nel­la disponi­bil­ità dei Comu­ni, e quin­di non può essere dato in con­ces­sione se non attra­ver­so rego­lare ban­do, fig­uri­amo­ci attra­ver­so una con­ven­zione. Chiara­mente la richi­es­ta è rimas­ta inevasa, anche per­ché il piano par­ti­co­lareg­gia­to per Barat­ti non prevede ulte­ri­ori con­ces­sioni oltre le due già esisten­ti. Vis­tosi pri­va­ta dell’aspettativa instau­ra­ta con la con­ven­zione, l’Immobiliare Milanese nel 2012 ha scel­to di ricor­rere al TAR del­la Toscana chieden­do 9.000.000 di euro a tito­lo di ris­arci­men­to del dan­no da inadem­pien­za con­trat­tuale. Quan­do sem­bra­va che si dovesse solo atten­dere la sen­ten­za del TAR, favorev­ole o con­traria che fos­se, ecco che viene pre­sen­ta­ta al Con­siglio comu­nale la pro­pos­ta di vari­ante che con­sente di trasfor­mare il 40% del­la strut­tura da Res­i­den­za Tur­is­ti­co Alberghiera a res­i­den­ziale. Nel­la boz­za del­la nuo­va con­ven­zione è scrit­to nero su bian­co (art. 6) che la soci­età si impeg­na a non dare attuazione alla sen­ten­za qualo­ra fos­se favorev­ole e comunque ad abban­donare il ricor­so per sopravvenu­ta caren­za di inter­esse. Insom­ma, una com­pen­sazione. Ci chiedi­amo a questo pun­to a cosa ser­va inve­stire tem­po e risorse nell’Ufficio di Piano, quan­do poi l’Amministrazione pro­pone vari­anti pun­tu­ali che impli­cano mod­i­fiche del Piano Strut­turale e del Rego­la­men­to Urban­is­ti­co, solo per sanare pen­den­ze con pri­vati impren­di­tori, trasfor­man­do parte di una strut­tura ricetti­va in res­i­den­ziale, quan­do pro­rio il Piano Strut­turale prevede­va uno svilup­po tur­is­ti­co per quell’area. L’Amministrazione gius­ti­fi­ca l’operazione facen­do leva sull’art. 16, com­ma 4, lett. d- ter,del DPR 380/2001 ( T.U. Edilizia) che prevede un con­trib­u­to stra­or­di­nario a cari­co dell’impresa per opere di urban­iz­zazione in caso di vari­azioni pun­tu­ali, che è sti­ma­to in € 1.480.000. Ci ris­ervi­amo di appro­fondire quan­to tut­to questo sia pro­poni­bile in ter­mi­ni legali, di sicuro è politi­ca­mente da con­trastare ques­ta ges­tione “alle­gra” degli stru­men­ti urban­is­ti­ci e del­la pro­gram­mazione del­lo svilup­po ter­ri­to­ri­ale.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

Una risposta a “Poggio all’Agnello: varianti ad aziendam”

  1. Massimo says:

    Ques­ta vicen­da assomiglia maledet­ta­mente a quel­la del­l’ip­po­dro­mo di Fol­loni­ca che ha por­ta­to all’in­qui­sizione dei mem­bri di due giunte comu­nali.

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