Prezzo dell’energia: problema per la siderurgia

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PIOMBINO 15 gen­naio 2020 —  Il 31 dicem­bre andrà in sca­den­za la delib­era dell’Autorità per l’energia iner­ente le agevolazione alle imp­rese a forte con­sumo ener­geti­co: se il gov­er­no non ricon­sid­er­erà e pro­rogherà tali agevolazioni sarà a ris­chio gran parte del­la pro­duzione siderur­gi­ca ital­iana da forno elet­tri­co.
La seg­re­taria gen­erale del­la Fiom nazionale Francesca Re David (nel­la foto a sin­is­tra), ieri a Piom­bi­no per l’assem­blea gen­erale provin­ciale del­la cat­e­go­ria dei metalmec­ca­ni­ci tenu­tasi pres­so il Cen­tro Gio­vani De Andrè, ritiene per­ciò — in una log­i­ca di gov­er­no delle politiche indus­tri­ali — che il gov­er­no deb­ba garan­tire un prez­zo del­l’en­er­gia che sia com­pat­i­bile con quel­lo di altri Pae­si europei.
Re David — in un quadro di crisi gen­er­al­iz­za­ta del­la siderur­gia ital­iana, dove Taran­to è il pun­to più evi­dente delle dif­fi­coltà del set­tore — sceglie questo sfon­do per met­tere a fuo­co le crit­ic­ità di Piom­bi­no. “L’en­er­gia – ha dichiara­to Re David — è un fat­tore criti­co e cru­ciale per il futuro prog­et­to di Piom­bi­no, come per tutte le aziende siderur­giche a forte con­sumo ener­geti­co”.
La pre­sen­za del­la seg­re­taria nazionale è sta­ta anche l’oc­ca­sione per fare una val­u­tazione com­p­lessi­va dei com­par­ti pro­dut­tivi segui­ti che evi­den­ziano, in ogni tes­ti­mo­ni­an­za delle RSU, due pun­ti di par­ti­co­lare sof­feren­za:

  • Com­po­nen­tis­ti­ca auto
    Set­tore più rad­i­ca­to nel capolu­o­go del­la provin­cia, ha vis­to sparire in pochi anni impor­tan­ti e sig­ni­fica­tivi inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi di centi­na­ia di posti di lavoro. Resistono invece — non sen­za crit­ic­ità e sof­feren­ze di pro­fon­dità di ordi­ni — le realtà in cui sono pre­sen­ti i Cen­tri di ricer­ca e svilup­po.
  • Siderur­gia a Piom­bi­no
    Con l’ar­ri­vo di Lib­er­ty in Mag­o­na gui­da­ta da un man­age­ment locale moti­va­to, si res­pi­ra un’aria car­i­ca di oppor­tu­nità, cer­ta­mente tutte da ver­i­fi­care. A più di un anno dal­l’ar­ri­vo di Jin­dal — sebbene sia innega­bile l’aspet­to pos­i­ti­vo del­la rimes­sa in mar­cia dei treni di lam­i­nazione per ricon­quistare la clien­tela — è altret­tan­to innega­bile l’in­certez­za dei tem­pi e delle reali inten­zioni del­la pro­pri­età del­la real­iz­zazione delle aree fusorie e acciaieria, sen­za le quali anche gli attuali impianti non han­no ragione eco­nom­i­ca di soprav­vi­vere. Pro­durre in perdi­ta, uti­liz­zan­do dei semi­prodot­ti cos­tosi che dipen­dono da altre realtà pro­dut­tive, rap­p­re­sen­ta cer­ta­mente un inves­ti­men­to nec­es­sario per ricon­quistare la clien­tela: il prez­zo di tut­to ciò però è paga­to anche dagli impianti e dai lavo­ra­tori. Una con­dizione insosteni­bile e inac­cetta­bile oltre i tem­pi defin­i­ti. La richi­es­ta — ad oggi cadu­ta nel vuo­to — di un con­fron­to ple­nario sot­to la gui­da del Min­is­tero è quan­to mai urgente. In assen­za di risposte la Fiom, a tut­ti i liv­el­li del­la cat­e­go­ria e in sin­to­nia con le altre sigle sin­da­cali, è pronta a man­i­festare tut­to il pro­prio dis­senso per ques­ta inac­cetta­bile con­dizione.

Seg­rete­ria gen­erale Fiom-Cgil provin­cia di Livorno

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