MENTRE  ACCORDi, contratti E ADDENDUM TRABALLANO e tutto è fermo

Promessa di garanzie finanziarie anche senza piano

PIOMBINO 24 agos­to 2017 – Sot­to la coltre di neb­bia e di parole in lib­ertà che da sem­pre som­merge tut­ta la vicen­da Afer­pi c’è anche la sto­ria delle garanzie finanziarie o promesse o pre­dis­poste o offerte o prestate dal­la Regione Toscana a quel­l’azien­da. Ulte­ri­ore esem­pio o di promes­sa pro­pa­gan­dis­ti­ca di denaro pub­bli­co o di uti­liz­zazione del denaro pub­bli­co a pre­scindere. Non altri­men­ti può essere defini­ta.
Tra le attiv­ità che han­no con­for­t­a­to Afer­pi, Cevi­tal, Cevi­taly e Piom­bi­no Logis­tics a redi­gere un bilan­cio 2016 nel­la prospet­ti­va del­la con­tin­u­azione dell’attività, e non solo nel 2017, c’è anche il fat­to che “è in cor­so di per­fezion­a­men­to, così dice la relazione al bilan­cio, il sup­por­to da parte di Fid­i­toscana e del­la Regione Toscana per il rilas­cio di una garanzia da 20 mil­ioni di euro per un affi­da­men­to da parte del sis­tema ban­car­io”. Il bilan­cio è sta­to approva­to il 13 luglio 2017.
Vedi­amo come stan­no le cose davvero.
La Giun­ta regionale toscana con delib­er­azione 793 del 24 luglio 2017 ha cos­ti­tu­ito un Fon­do di garanzia per un impor­to iniziale di 12 mil­ioni di euro in regime di mer­ca­to e con dura­ta lim­i­ta­ta nel tem­po (3 anni), ded­i­ca­to alla sola Afer­pi. Lo scopo è quel­lo di inter­venire con forme di garanzia region­ali in gra­do di assis­tere la doman­da di finanzi­a­men­to del ciclo pro­dut­ti­vo del­la siderur­gia lim­i­tata­mente al cir­colante (avvio del­la pro­duzione e rel­a­tive for­ni­ture), così da affrontare le crit­ic­ità che si stan­no reg­is­tran­do nel­la fase di avvio del proces­so di rein­dus­tri­al­iz­zazione nell’area (leg­gi piano Afer­pi).
Il fon­do è cos­ti­tu­ito con un impor­to iniziale pari a 12 mil­ioni di euro (salvi even­tu­ali suc­ces­sivi rifi­nanzi­a­men­ti nei lim­i­ti del­l’im­por­to mas­si­mo di 20 mil­ioni di cui alla delib­era di Giun­ta regionale 71 del 31 gen­naio 2017:

  • la garanzia è a pri­ma richi­es­ta ed è con­ces­sa per un impor­to mas­si­mo del 50% dell’operazione finanziaria;
  • la garanzia è con­ces­sa a paga­men­to a prezzi di mer­ca­to e il ben­e­fi­cia­rio non deve trovar­si in dif­fi­coltà finanziaria;
  • la garanzia deve essere col­le­ga­ta ad un’operazione finanziaria speci­fi­ca;
  • il fab­bisog­no com­p­lessi­vo del­l’im­pre­sa deve essere assis­ti­to anche da garanzia resa da garan­ti pri­vati in regime di mer­ca­to, oper­an­ti su dis­tinte linee di finanzi­a­men­to, ovvero su oper­azioni finanziarie speci­fiche dis­tinte da quelle garan­tite dal fon­do di garanzi regionale, per una per­centuale ten­den­zial­mente non infe­ri­ore al 30% del com­p­lessi­vo fab­bisog­no finanziario del­l’im­pre­sa.

La delib­er­azione 71 del 2017, con la quale era sta­to sta­bil­i­to l’in­ter­ven­to a favore di Afer­pi, ave­va sta­bil­i­to di rin­viare l’at­ti­vazione del­l’in­ter­ven­to sub­or­di­nata­mente:

  1. alla pre­sen­tazione da parte del­la soci­età Afer­pi del piano indus­tri­ale tri­en­nale aggior­na­to che, tenu­to con­to del­la disponi­bil­ità del cir­colante, fos­se in gra­do di dimostrare l’e­qui­lib­rio eco­nom­i­co pat­ri­mo­ni­ale azien­dale;
  2. all’e­si­to pos­i­ti­vo del­la val­u­tazione del mer­i­to di cred­i­to per esclud­ere che si trat­tasse di impre­sa in dif­fi­coltà finanziaria;
  3. agli esi­ti del­la due dili­gence del­la soci­età rispet­to al com­p­lesso degli inter­ven­ti ogget­to di cofi­nanzi­a­men­to regionale, con par­ti­co­lare rifer­i­men­to all’Ac­cor­do di Pro­gram­ma ex art. 252-bis (quel­lo del 30 giug­no 2015).

Sic­come il piano indus­tri­ale non è sta­to pre­sen­ta­to, dato che l’ad­den­dum fir­ma­to il 30 giug­no 2017 prevede l’impegno di Cevital/Aferpi, a indi­vid­uare, entro il 31 otto­bre 2017, una part­ner­ship per la parte siderur­gi­ca del Prog­et­to Piom­bi­no o a pre­sentare, nel­lo stes­so ter­mine, un piano indus­tri­ale con evi­den­za delle fonti di finanzi­a­men­to certe, e con­tem­po­ranea­mente non è dato sapere l’e­si­to delle due dili­gence sul com­p­lesso degli inter­ven­ti di cofi­nazi­a­men­to regionale vis­to che quel­li a favore di Afer­pi, almeno quel­lo più impor­tante (30 mil­ioni di euro), non è mai sta­to real­iz­za­to e di altri non se ne ha notizia e comunque se ne sarebbe dovu­to dare atto nel­la delib­er­azione attua­ti­va, non c’è che da rimanere almeno stu­pe­fat­ti.
E non si può non pen­sare ad un inter­ven­to “politi­co”, sim­i­le a quel­lo real­iz­za­to dal Comune di Piom­bi­no in sede di approvazione del­la vari­ante per il piano indus­tri­ale Afer­pi, tan­to per pot­er dire che “la Regione ha fat­to tut­to ciò che dove­va fare”. Se poi si real­iz­za non è questo il prob­le­ma.
Il fon­do sarà gesti­to da Toscana Muove cioé dal rag­grup­pa­men­to tem­po­ra­neo d’imprese (RTI), gestore del servizio/degli inter­ven­ti, agevola­tivi con­nes­si a stru­men­ti di ingeg­ne­r­ia finanziaria, com­pos­to da Fidi Toscana, Arti­gian­cred­i­to Toscano e Arti­gian­cas­sa, atti­va­to dal­la Regione Toscana al fine di favorire lo svilup­po socio-eco­nom­i­co del pro­prio ter­ri­to­rio. Ad oggi nel sito di Toscana Muove non c’è trac­cia del­l’in­ter­ven­to a favore di Afer­pi.
Stare­mo a vedere ma non si può evitare il sospet­to che si per­se­veri nel­la prat­i­ca del­l’ap­provazione di atti la cui effet­ti­va util­ità e real­iz­z­abil­ità cos­ti­tu­is­cono la ragione più dis­tante dai pen­sieri di chi li appro­va. Che poi ci sia di mez­zo denaro pub­bli­co che sarà mai.

(Foto di Pino Bertel­li)

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