Punto nascite: fanno tagli e la chiamano sicurezza

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PIOMBINO 17 mag­gio 2017 — Cam­bia anco­ra la nar­razione sul pun­to nascite dell’ospedale di Piom­bi­no. Pen­san­do di fare cosa utile alla cit­tad­i­nan­za ricorder­e­mo che, in tem­pi non sospet­ti, l’assessore Sac­car­di ed il con­sigliere Ansel­mi annun­cia­rono il ris­chio di chiusura del pun­to nascite a mar­gine di una visi­ta alla strut­tura ospedaliera. Le moti­vazioni di tale ris­chio era­no da legar­si agli stan­dard “imposti” dal Min­is­tero del­la San­ità, che preve­dono un numero min­i­mo di 1000 par­ti per pre­sidio all’anno per garan­tire i liv­el­li min­i­mi di sicurez­za. Pas­sati pochi giorni, a segui­to dell’inevitabile fer­men­to instau­ra­to nel­la cit­tad­i­nan­za, il sin­da­co Giu­liani dichiarò alla stam­pa che sta­va lavo­ran­do, insieme alle più alte sfere region­ali, per man­tenere il pun­to nascite di Piom­bi­no. Arriv­i­amo ad oggi, durante l’ultima riu­nione del­la  Terza Com­mis­sione Dipar­ti­men­tale la diret­trice dell’Asl Nord Ovest Maria Tere­sa De Lau­retis, dichiara nuo­va­mente che il pun­to nascite di Piom­bi­no è a ris­chio chiusura per man­can­za del numero min­i­mo di par­ti annui, tali da garan­tire gli stan­dard di sicurez­za.
Da quan­to pre­mes­so nascono spon­ta­nee due con­sid­er­azioni.
Pri­mo che l’incessante lavoro per il man­ten­i­men­to del pun­to nascite non ha sor­ti­to alcun effet­to, quin­di, o qual­cuno ha fal­li­to e ne dovrebbe pren­dere atto pub­bli­ca­mente, o ha illu­so la cit­tad­i­nan­za per evitare con­tes­tazioni. In ogni caso ci aspet­ti­amo che il sin­da­co, che è il pri­mo respon­s­abile del­la salute dei piom­bi­ne­si, fac­cia imme­di­ata­mente chiarez­za su quale, fra queste moltepli­ci nar­razioni, sia quel­la atti­nente alla realtà dei fat­ti.
Sec­on­do, se le linee gui­da del Min­is­tero preve­dono 1000 par­ti l’anno, con­tro i 270 effet­tuati a Piom­bi­no nel 2016, per avere la garanzia sug­li stan­dard di sicurez­za, si sta implici­ta­mente ammet­ten­do che 270 donne han­no par­tori­to NON in sicurez­za. Vor­rem­mo dunque capire di chi sarebbe la respon­s­abil­ità per even­tu­ali e malau­gu­rati inci­den­ti. Sec­on­do noi la realtà è ben diver­sa. La san­ità è il pri­mo servizio pub­bli­co che uno Sta­to civile deve garan­tire, come sanci­to dall’art 32 del­la Cos­ti­tuzione Ital­iana, e come tale non può essere inte­so in ter­mi­ni azien­dal­is­ti­ci, ma val­u­tan­done l’accessibilità e la qual­ità. Viene da sé che gli stan­dard di sicurez­za si garan­tis­cono asseg­nan­do le nec­es­sarie risorse e non taglian­do sui pre­si­di, tan­to più se si par­la di un Comune come Piom­bi­no che è geografi­ca­mente iso­la­to e con un’u­ni­ca stra­da di acces­so che spes­so è bloc­ca­ta dal traf­fi­co tur­is­ti­co per l’isola d’Elba. Far man­care un pun­to nascite a Piom­bi­no sarebbe la vera minac­cia alla sicurez­za di oltre 200 donne ogni anno. Va inoltre rib­a­di­to che il Min­is­tero det­ta delle linee gui­da che non sono in alcun modo pre­scrit­tive, ma ser­vono solo alla polit­i­ca per levar­si dalle spalle la respon­s­abil­ità dei tagli lin­eari che stan­no spac­cian­do per effi­cien­ta­men­ti.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

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