Quando manca l’autonomia culturale e politica

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Paolo Benesperi

PIOMBINO 16 novem­bre 2012 — Ogni ter­ri­to­rio ed in par­ti­co­lare un ter­ri­to­rio in grave crisi come la Val di Cor­nia ha bisog­no di impeg­no con­tin­uo e coer­ente, non di improvvisazioni, per pot­er anche solo pen­sare di per­cor­rere la stra­da del­la soluzione reale dei prob­le­mi. Vedi­amo un po’ come stan­no le cose.
Si sta lavo­ran­do, almeno stan­do alle dichi­razione rese alla stam­pa dal sin­da­co Gian­ni Ansel­mi, ad un nuo­vo accor­do di pro­gram­ma basato sul­la nuo­va dis­po­sizione di legge che ha isti­tu­ito a liv­el­lo nazionale un Fon­do per la cresci­ta sosteni­bile che potrà essere uti­liz­za­to anche per il raf­forza­men­to del­la strut­tura pro­dut­ti­va, il riu­ti­liz­zo di impianti pro­dut­tivi e il rilan­cio di aree che ver­sano in situ­azioni di crisi com­p­lessa di ril­e­van­za nazionale. In dis­cus­sione, nat­u­ral­mente indus­trie, infra­strut­ture e boni­fiche in Val di Cor­nia. Spe­ri­amo bene per­ché in realtà tut­ti i prece­den­ti accor­di e con­ven­zioni sono pres­soché fal­li­ti mis­era­mente. Eppure la pro­pa­gan­da non era man­ca­ta, fino ad assumere i toni di una cer­tis­si­ma palin­ge­n­e­si. Siamo andati dal­la “svol­ta epocale” del sin­da­co Gian­ni Ansel­mi del pri­mo accor­do sui fanghi di Bag­no­li al “cosa fat­ta” per la SS 398 fino al por­to già provvista di prog­et­to e finanzi­a­men­to com­ple­to pas­san­do per una Cit­tà futu­ra novel­la Cit­tà del sole: tut­to cer­to, sal­vo poi appu­rare che i finanzi­a­men­ti decla­mati non c’er­a­no, che i prog­et­ti non esiste­vano e che ai finanzi­a­men­ti accor­dati si è perfi­no rin­un­ci­a­to.
Crisi eco­nom­i­ca e finanziaria? Imper­izia? Cat­ti­va ammin­is­trazione? Bachi cul­tur­ali e politi­ci? Il des­ti­no cini­co e baro?
Risposte dif­fi­cili anche per­ché la cul­tura del­l’open data (cfr www.dati.gov.it), cioè del­la mes­sa a dis­po­sizione di tut­ti di infor­mazioni ampie, non è pro­pria delle ammin­is­trazioni locali.
Vedi­amo comunque di chiarire come stan­no le cose.

 Nel­l’Accor­do sui fanghi di Bag­no­li del 2007 tut­to è immag­inifi­co. E’ immag­inifi­co il prog­et­to per l’e­lim­i­nazione del­l’in­quina­men­to stori­co delle aree indus­tri­ali attra­ver­so un sis­tema di palan­co­late a mare, è immag­inifi­co il prog­et­to di un por­to enorme com­pren­si­vo di nuo­va diga e piaz­za­li che non avran­no traf­fi­co, è perfi­no bib­li­co il trasporto via mare di 2milioni di metri cubi di mate­ri­ale prove­niente da Bag­no­li.
L’ac­cor­do prevede­va inter­ven­ti sul Sito di inter­esse nazionale (SIN) di Piom­bi­no per 681milioni di euro da real­iz­zare intera­mente entro il dicem­bre 2013.
In realtà degli inter­ven­ti pre­visti nel por­to di Piom­bi­no nel bien­nio 2008/2009, pari a una cifra di 267milioni di euro, sono in cor­so lavori per cir­ca 33milioni di euro anche se, aggiunge il pres­i­dente dell’ Autorità por­tuale Luciano Guer­ri­eri, «…Il quadro eco­nom­i­co degli inter­ven­ti in atto sfio­ra tut­tavia i 50 mil­ioni.…», Dei 78milioni pre­visti a ter­ra e dunque di com­pe­ten­za del Comune di Piom­bi­no solo poco tem­po fa è sta­ta affi­da­ta la real­iz­zazione all’ ASIU, con una pro­ce­du­ra molto dis­cutibile, per una som­ma che si aggi­ra intorno a 13,5milioni di euro che si è aggiun­ta al finanzi­a­men­to già asseg­na­to da molto tem­po per la bonifi­ca del­la dis­car­i­ca di Pog­gio ai Ven­ti il cui sta­to di avan­za­men­to è sot­to gli occhi di tut­ti.
PORTO E FABBRICACon l’Accor­do sulle Boni­fiche del SIN del 2008 si con­tin­ua nel­la stes­sa direzione ma si aggiunge un ulte­ri­ore ele­men­to immag­inifi­co.
Per il finanzi­a­men­to degli inter­ven­ti per la bonifi­ca delle aree a ter­ra e marine nelle zone indus­tri­ali e por­tu­ali, opere in parte date come com­p­rese ma non finanzi­ate nel prece­dente accor­do sui fanghi di Bag­no­li ed in parte aggiun­tive, per un impor­to com­p­lessi­vo di 204milioni di euro, si immag­i­na di uti­liz­zare le entrate (80milioni di euro) derivan­ti da una transazione finanziaria con i pri­vati inquina­tori o ere­di degli inquina­tori che nes­suno ha mai fir­ma­to oltreché risorse pro­gram­matiche del Min­is­tero dell’ ambi­ente. Det­to in altri ter­mi­ni con sol­di che non ci sono e che non ci saran­no nel futuro, come dimostra il fat­to che di transazioni o di nuovi risorse nes­suno ha più par­la­to.
tabella100La sto­ria del PIUSS Cit­tà Futu­ra è nota.
Si chiedono alla Regione finanzi­a­men­ti per un Par­co sci­en­tifi­co e tec­no­logi­co, una stra­da res­i­den­ziale, parcheg­gi e dor­sali di urban­iz­zazione, un par­co e museo del fer­ro e del­l’ac­ciaio, con con­nes­so archiv­io, un par­co del­la dan­za e del­la musi­ca e cen­tro civi­co; la Regione stanzia 21milioni di euro ed il Comune di Piom­bi­no si impeg­na per 17milioni ipo­tiz­zan­do di intas­car­li dal­la ven­di­ta di aree edi­fi­ca­bili, si elab­o­ra­no tut­ti i prog­et­ti esec­u­tivi e si pagano (oltre 1milione di euro), le aree non si ven­dono ed il Comune di Piom­bi­no rin­un­cia a prog­et­to e finanzi­a­men­to. Tut­to si ver­i­fi­ca dal­l’ot­to­bre 2009 al mar­zo 2011. Non è un prob­le­ma di miopia nel lun­go ter­mine è un prob­le­ma di pres­biopia sul breve ter­mine.
tabella200Per il Prog­et­to Piom­bi­no del 2012 vale una sem­plice con­sid­er­azione: 112milioni di euro di inter­ven­ti pre­visti per inter­ven­ti che spaziano dalle boni­fiche e dal riu­so di aree pub­bliche, alla SS 398 fino al por­to (di nuo­vo), a inter­ven­ti a sosteg­no del­l’in­dus­tria alla riqual­i­fi­cazione del fron­temare urbano che sono sub­or­di­nati alla seguente clau­so­la con la quale si con­clude il Prog­et­to: «..Per la even­tuale atti­vazione del finanzi­a­men­to degli inter­ven­ti descrit­ti nel pre­sente Prog­et­to, occorre pro­cedere ad una ripro­gram­mazione dei fon­di effet­ti­va­mente disponi­bili per il SIN di Piom­bi­no nell’ambito dell’APQ Piom­bi­no-Bag­no­li del 2007 e delle residue disponi­bil­ità dei fon­di del Pro­gram­ma nazionale per le boni­fiche del­la legge 426/1998. Ne dis­cende che si dovrà pro­cedere alla rimod­u­lazione dell’APQ 2007 o pro­cedere con la elab­o­razione di uno speci­fi­co accor­do con­nes­so al “Prog­et­to Piom­bi­no” che con­sen­ta l’utilizzo dei fon­di esisten­ti. In par­ti­co­lare si dovran­no vari­are alcune allo­cazioni di fon­di già pre­sen­ti nell’APQ del 2007 e aggiun­gere even­tual­mente nuovi fon­di del Pro­gram­ma nazionale boni­fiche per i quali l’effettivo impeg­no è sub­or­di­na­to alla sot­to­scrizione di accor­di di pro­gram­ma tra le isti­tuzioni inter­es­sate…»
Come dire, ben poco di nuo­vo sot­to il sole.
E dunque come rispon­dere alle domande?
Sicu­ra­mente man­can­za di quel­l’au­tono­mia cul­tur­ale e polit­i­ca che per­me­tte di scegliere prog­et­ti adeguati e prog­et­ti non adeguati, sicu­ra­mente imper­izia ammin­is­tra­ti­va che non per­me­tte di dis­cernere tra ciò che è fat­tibile e ciò che non è fat­tibile, ciò che è finanzi­a­to e ciò che non è finanzi­a­to.
E poi una rispos­ta che è una doman­da: «Non può essere che si trat­ta anche di un modo di con­cepire la polit­i­ca ed il gov­er­no del­la cosa pub­bli­ca nel quale si dà più impor­tan­za all’an­nun­cio che alla real­iz­zazione da cui con­segue che avere una visione, avere un’idea, per­cor­rere pazien­te­mente tut­ti i momen­ti nec­es­sari per real­iz­zarla cos­ti­tu­isce pro­prio l’ul­ti­mo dei pen­sieri?».

(foto di Pino Bertel­li)

 

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