Quella Rocca di Campiglia così dimenticata

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CAMPIGLIA MARITTIMA 27 set­tem­bre 2018 — I tan­ti vis­i­ta­tori del­la Roc­ca di Campiglia si trovano di fronte ad una situ­azione di qual­ità molto al di sot­to delle poten­zial­ità del mon­u­men­to, sia per quan­to riguar­da la ges­tione che la manuten­zione.
Il sen­tiero di acces­so è dilava­to dalle piogge, non esiste un sis­tema per ren­dere acces­si­bile il mon­u­men­to a per­sone dis­abili, l’illuminazione è car­ente e spes­so assente, gli spazi ver­di pre­sen­tano un man­to erboso trascu­ra­to e semi­dis­trut­to, a parte i gabi­net­ti non esiste alcun altro servizio, il Museo (in bas­so a sin­is­tra, ndr) è chiu­so per una pre­sun­ta impos­si­bil­ità di uti­liz­zare l’uscita di sicurez­za in quan­to in pre­sen­za di un cantiere di restau­ro, inoltre man­ca una qualunque per­sona in gra­do di dare infor­mazioni ai vis­i­ta­tori.
Quel­lo che colpisce è il dis­in­ter­esse di chi ha la respon­s­abil­ità del­la manuten­zione, ges­tione e pro­mozione dell’importante mon­u­men­to: occor­rerebbe risis­temare i prati, sos­ti­tuire il sis­tema di illu­mi­nazione ina­dat­to e mal fun­zio­nante, real­iz­zare un per­cor­so provvi­so­rio pro­tet­to con paraschegge per pro­teggere l’uscita di sicurez­za del Museo che va tenu­to aper­to e sup­por­t­a­to da un per­son­ale com­pe­tente, almeno qualche giorno alla set­ti­mana e in occa­sione di vis­ite gui­date.
Sarebbe utile inoltre real­iz­zare una tet­toia in leg­no tra l’attuale bloc­co servizi e le mura per ospitare un pun­to pro­tet­to di ris­toro, anche solo sta­gionale, di sup­por­to per con­cer­ti ed altri even­ti.
Sarebbe con­sigli­a­bile anche rein­stal­lare le ripro­duzioni delle mac­chine da guer­ra medio­e­vali, dis­trutte dal tem­po e dall’incuria, per essere godute da tut­ti: adul­ti, bam­bi­ni, per­sone di cul­ture diverse.
Ma fon­da­men­tal­mente occor­rerebbe una ges­tione uni­taria del­la rete di spazi mon­u­men­tali, stori­ci e arche­o­logi­ci. Oggi vedi­amo che men­tre a San Sil­ve­stro, Pop­u­lo­nia, Piom­bi­no ven­gono real­iz­za­ti incon­tri, even­ti, spet­ta­coli, alla Roc­ca di Campiglia non accade mai nul­la, se si escludono i cinque giorni di “Apriti­Bor­go” e qualche raris­si­ma altra occa­sione.
È indis­pens­abile allo­ra abban­donare l’attuale cri­te­rio di ges­tione e riv­ol­ger­si ad una strut­tura pub­bli­ca inter­co­mu­nale come la Soci­età Parchi Val di Cor­nia spe­cial­iz­za­ta nel set­tore e in gra­do di inserire in una più ampia rete tur­is­ti­ca la Roc­ca e il Museo del­la Roc­ca.

Simona Lec­chi­ni Gio­van­noni, Comi­ta­to per Campiglia

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