Rifiuti: chiamano successo un fallimento grandioso

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 19 set­tem­bre 2017 — Viste le affer­mazioni pesan­ti e prive di gius­ti­fi­cazione (immag­ini­amo det­tate dal­l’im­baraz­zo) dei tre asses­sori, sarebbe facile but­tar­la in cacia­ra rispon­den­do a tono. Nel­l’e­sprimere la piena sol­i­da­ri­età a Pasqui­ni e all’am­min­is­trazione suvere­tana rea solo di aver cer­ca­to un con­fron­to costrut­ti­vo su un prob­le­ma reale del nos­tro ter­ri­to­rio, vogliamo invece rimanere sui fat­ti che resti­tu­is­cono un quadro ben diver­so da quel­lo descrit­to da Rus­so, Chiarei e Bar­tale­si.
Per le ammin­is­trazioni di Piom­bi­no, Campiglia e San Vin­cen­zo, il fat­to che decine di migli­a­ia di ton­nel­late di rifiu­ti per­cor­ra­no ottan­ta chilometri pri­ma di finire in dis­car­i­ca o in impianti per com­postag­gio, è nor­male. Sem­bra addirit­tura un suc­ces­so politi­co che pro­duce economie. Stranis­sime economie, ci per­me­t­ti­amo di aggiun­gere, per­ché le tar­iffe aumen­tano sen­si­bil­mente ogni anno a fronte di un taglio dei servizi. Ma la famiger­a­ta “trasferen­za”, è solo un pez­zo del fal­li­men­to delle politiche messe in cam­po dalle ultime ammin­is­trazioni.
L’A­siu ha chiu­so la sua attiv­ità in modo dis­as­troso: con­fu­sione tra ges­tione dei rifiu­ti urbani e rifiu­ti spe­ciali, un enorme buco di bilan­cio e una dis­car­i­ca esauri­ta. Le ammin­is­trazioni Ansel­mi & co. promis­ero che pas­san­do all’A­to sud i costi sareb­bero dimi­nu­iti e il servizio miglio­ra­to. Non solo è avvenu­to il con­trario, ma l’inchi­es­ta sul­la gara d’ap­pal­to ha tra­volto i ver­ti­ci del gestore e del­l’A­to men­tre si allon­tana­va ogni pos­si­bil­ità per i Comu­ni di con­trol­lare effi­cace­mente il servizio.
Intan­to la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano, anziché essere chiusa, è sta­ta ulte­ri­or­mente ampli­a­ta per accogliere i rifiu­ti spe­ciali prove­ni­en­ti da ogni dove tranne che dal SIN di Piom­bi­no dove le boni­fiche sono un mirag­gio. Ciliegi­na sul­la tor­ta, le tar­iffe con­tin­u­ano ad aumentare e aumenter­an­no anco­ra nei prossi­mi anni.
I fat­ti dimostra­no che l’in­tero per­cor­so è un fal­li­men­to gigan­tesco, uno di quel­li da far conoscere in tut­t’I­talia per­ché si eviti­no con­dotte così sci­agu­rate. Inutile insultare il Comune di Suvere­to che ten­ta fati­cosa­mente di ricer­care soluzioni per resti­tuire cen­tral­ità all’in­ter­esse pub­bli­co nel­l’e­lab­o­razione degli ind­i­rizzi nec­es­sari a gov­ernare un servizio del­i­ca­to come la rac­col­ta e trat­ta­men­to dei rifiu­ti soli­di urbani.
Si par­ta pro­prio dal­la trasferen­za e dal­la neces­sità di lim­itare al min­i­mo i flus­si di rifiu­ti. Nell’istituire RiMa­te­ria si sbandier­a­va quest’o­bi­et­ti­vo nonos­tante non esistessero le con­dizioni oper­a­tive né la volon­tà polit­i­ca per­ché si con­cretiz­zasse. Oggi una polit­i­ca che annega nelle con­trad­dizioni è ben felice che lì accan­to operi un’azien­da i cui obi­et­tivi sono diame­tral­mente opposti: ricer­care anche all’es­tero la soluzione meno cos­tosa per smaltire i rifiu­ti. Alla stes­sa azien­da pri­va­ta si vuol affi­dare la trasferen­za, facen­do entrare un altro sogget­to pri­va­to nell’iter del servizio pub­bli­co del­la ges­tione dei rifiu­ti urbani.
Di ques­ta nuo­va ipote­si nes­suno sape­va nul­la sino a quan­do Pasqui­ni non l’ha resa pub­bli­ca due giorni fa. Si trat­ta di una situ­azione insosteni­bile, non solo i cit­ta­di­ni, nep­pure i loro rap­p­re­sen­tan­ti nei con­sigli comu­nali conosce­vano la pro­pos­ta di parcheg­gia­re i rifiu­ti del­la Val di Cor­nia pres­so l’azienda Wecol­o­gis­tic e Sei Toscana ha invi­a­to ai Comu­ni una comu­ni­cazione “per conoscen­za” come se la ques­tione qua­si non li riguardasse. A meno che Chiarei, Bar­tale­si e Chiarei non fos­sero a conoscen­za pri­ma di Pasqui­ni dei det­tagli del­la vicen­da, si è di fronte alla dimostrazione ecla­tante di quan­to il servizio sia sfug­gi­to di mano al con­trol­lo dei Comu­ni. A Suvere­to saran­no anche “medievali” come leg­giamo nel­la nota dei tre asses­sori, ma a far­si det­tar legge da chissà chi non ci stan­no.
Si apra subito un con­fron­to aper­to alle forze politiche e sociali del­la Val di Cor­nia per dis­cutere le prospet­tive del ciclo dei rifiu­ti nel nos­tro ter­ri­to­rio.

Assem­blea san­vin­cen­z­i­na
Comune dei Cit­ta­di­ni
Assem­blea popo­lare Suvere­to
Un’al­tra Piom­bi­no

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