Se si convincono che l’alternanza è utile a tutti

Paolo Benesperi

PIOMBINO 15 dicem­bre 2014 — Il muta­men­to di par­a­dig­ma che si richiede all’e­cono­mia e agli asset­ti eco­nomi­ci con altret­tan­ta forza si richiede alla polit­i­ca ed agli asset­ti politi­ci del­la Val di Cor­nia. E non potrebbe non essere così: tut­to si tiene.
All’ orig­ine pro­fon­da del­la dram­mat­i­ca situ­azione attuale stan­no chiusure ed assis­ten­zial­is­mi, al plu­rale per­ché molto dif­fusi, che fan­no il paio con le chiusure politiche con­sue­tu­di­nar­i­a­mente prat­i­cate e la con­ti­nu­ità polit­i­ca sostanziale che non ha più le fon­da­men­ta strut­turali su cui si è ret­ta per anni. L’e­cono­mia è cam­bi­a­ta, la soci­età trasfor­ma­ta, vec­chie ide­olo­gie non han­no più sen­so ma gli asset­ti politi­ci sem­bra­no rimasti gli stes­si. In ver­ità un cam­bi­a­men­to c’è sta­to ma in peg­gio, non in meglio. In fin dei con­ti almeno fino a dieci anni fa i par­ti­ti pol­li­ci, sep­pur inal­terati nel­la con­duzione delle isti­tuzioni, si rin­no­va­vano essendo pre­sente al loro inter­no un con­fron­to politi­co e pro­gram­mati­co reale anche se non per­cepi­to pien­amente all’ester­no. Oggi la battaglia polit­i­ca ha assun­to le forme di una lot­ta di potere che può cam­biare le per­sone pre­sen­ti nelle isti­tuzioni ma, non essendo sostenu­ta da visioni alter­na­tive che si con­frontano, fa delle isti­tuzioni luoghi chiusi al servizio del man­ten­i­men­to del potere stes­so. Pro­prio il man­ten­i­men­to del potere, spes­so per­son­ale a volte di grup­po, è diven­ta­to la cifra del­la polit­i­ca ed anche il per­no del fun­zion­a­men­to delle isti­tuzioni.
Ci si avvic­i­na alle elezioni ammin­is­tra­tive e se non si parte da questo pun­to e dal­la neces­sità del suo rib­al­ta­men­to si rischia di spre­care tem­po e sol­di (pub­bli­ci nat­u­ral­mente).
L’aper­tu­ra del­la polit­i­ca alla soci­età è spes­so invo­ca­ta come neces­sità e come rime­dio. Neces­sità sì ma che sia anche il rime­dio è molto dub­bio. In fin dei con­ti se ci si pen­sa bene anche il pop­ulis­mo, sia di sin­is­tra che di destra, è aper­tu­ra ver­so la soci­età ma non dà cer­to la garanzia che raf­forzi la democrazia e che non sia sinon­i­mo di dem­a­gogia.
ragazza che aspettaC’è qual­cosa di più da richiedere, qual­cosa che pos­sa entrare strut­tural­mente nel cuore del fun­zion­a­men­to del­la polit­i­ca e delle isti­tuzioni e che sia omo­ge­neo al tipo di econo­mia e di soci­età di cui ovunque ma par­ti­co­lar­mente qui si sente la neces­sità.
Un sis­tema eco­nom­i­co e sociale chiu­so e assis­ti­to è giun­to alla dirit­tura finale, occorre scegliere decisa­mente per un sis­tema aper­to e dinam­i­co che si con­fronta quo­tid­i­ana­mente con l’aper­tu­ra del­l’e­cono­mia e del­la soci­età attuale, dato il fat­to che solo di qui pos­sono pas­sare oppor­tu­nità reali per tut­ti e per cias­cuno, ma se sul piano politi­co non si costru­is­cono le con­dizioni per l’al­ter­nan­za di gov­er­no nelle isti­tuzioni non potran­no che prevalere chiusure e nic­chie nelle quali mag­gio­ranze ed oppo­sizioni si ritagliano qualche spazio.
È pro­prio questo il pun­to politi­co di ques­ta tor­na­ta elet­torale: provare a vedere se è pos­si­bile anche in Val di Cor­nia creare le con­dizioni per un’al­ter­nan­za basa­ta su anal­isi e pro­poste diverse.
Il dis­crim­ine è pro­prio qui, tra chi ritiene che la soluzioni dei prob­le­mi del­la Val di Cor­nia sia lega­ta alla con­ti­nu­ità e chi ritiene invece che occorre nelle isti­tuzioni un forte e dichiara­to rin­no­va­men­to di meto­di e di pro­gram­mi
Nat­u­ral­mente gli sce­nari che si pos­sono pre­sentare sono diver­si e la diver­sità riguar­da sia le attuali forze politiche di gov­er­no sia quelle di oppo­sizione.
Uno sce­nario può essere quel­lo del­la con­ti­nu­ità sia nel­la mag­gio­ran­za che nel­la mino­ran­za degli attuali rap­por­ti e fun­zioni ma la con­trad­dizione tra una vita ester­na che recla­ma aper­tu­ra ed una vita inter­na che richia­ma alla con­ti­nu­ità che è chiusura deve ess­er mes­sa nel con­to.
Un altro sce­nario può essere quel­lo che la mag­gio­ran­za pen­si di pro­porre una sostanziale con­ti­nu­ità e le mino­ranze di destra e di sin­is­tra si pro­pongano come alter­na­ti­va e questo è già un pas­so in avan­ti che com­por­ta un qualche con­fron­to anche se reso dif­fi­cile dagli anni pre­gres­si nei quali il con­fron­to è sta­to ripetu­ta­mente rifi­u­ta­to da chi gov­er­na­va e non suf­fi­cien­te­mente richiesto da chi era all’op­po­sizione.
Vi è infine un altro sce­nario da aus­pi­care data la grav­ità dei prob­le­mi da affrontare e cioè che sia la mag­gio­ran­za che l’op­po­sizione si ren­dano con­to del fat­to che occor­rono muta­men­ti rad­i­cali sia nel­l’e­cono­mia sia nel rap­por­to tra isti­tuzioni e soci­età sia nel rap­por­to tra isti­tuzioni e par­ti­ti politi­ci sia tra par­ti­ti politi­ci. Nat­u­ral­mente le pro­poste di soluzione pos­sono non coin­cidere e questo sarebbe un bene per­ché si aprirebbe così la stra­da ad un con­fron­to vero e pub­bli­ca­mente osten­ta­to. In questo caso davvero si potrebbe par­lare del­la pos­si­bil­ità di chiusura del­lo iato oggi pre­sente tra le esi­gen­ze del­l’e­cono­mia, del­la soci­età, delle isti­tuzioni e del­la polit­i­ca. Ne trar­reb­bero van­tag­gio tut­ti, par­ti­ti e cit­ta­di­ni, dato che si aprirebbe la stra­da all’ac­cettazione del­la pos­si­bil­ità del­l’al­ter­nan­za come sce­nario con­di­vi­so e la con­duzione delle isti­tuzioni e la stes­sa polit­i­ca diven­tereb­bero il cam­po dove si gio­ca sec­on­do regole riconosciute e traspar­en­ti, così come la democrazia recla­ma.
A sce­nari diver­si cor­rispon­dono schiera­men­ti e aggregazioni politiche diverse ma su questo tema ovvi­a­mente la paro­la è anche ai sis­te­mi elet­torali che non sono uguali nei cinque comu­ni del­la Val di Cor­nia. Ten­erne con­to non è solo un fat­to tec­ni­co per­ché è il pas­sag­gio reale dalle volon­tà alle pos­si­bil­ità e dunque è rif­les­sione fon­da­men­tale asso­lu­ta­mente da non trascu­rare nel pas­sag­gio dal­l’in­ten­zione all’azione sopratut­to se il fine del­l’azione è la creazione delle con­dizioni del­l’al­ter­nan­za anche in Val di Cor­nia.

(Foto di Pino Bertel­li)

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