Si costruiscono rapporti che uniscono e integrano

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 11 otto­bre 2016Ieri mat­ti­na si è tenu­to nel­la strut­tura I 5 Lec­ci vici­no alla stazione fer­roviaria di Campiglia Marit­ti­ma un incon­tro volu­to dal­la sin­da­ca Rossana Sof­frit­ti con i ragazzi richieden­ti asi­lo che han­no fir­ma­to il pat­to di sol­i­da­ri­età, alcu­ni dei quali han­no già com­in­ci­a­to a lavo­rare, altri, anche arrivati suc­ces­si­va­mente, che aven­do man­i­fes­ta­to la disponi­bil­ità, saran­no inser­i­ti nel pro­gram­ma di lavoro “Lavo­rare per inte­grare” nei prossi­mi giorni. Han­no parte­ci­pa­to all’incontro anche l’assessora alle politiche sociali Alber­ta Tic­ciati, i due tec­ni­ci comu­nali che seguono oper­a­ti­va­mente il prog­et­to Vale­rio Buonac­cor­si, geome­tra e Daniele San­ti capo delle squadre operaie; poi la respon­s­abile del cen­tro gesti­to dal­la coop­er­a­ti­va Homo Dio­gene Angela Di Mat­teo e le medi­atri­ci lin­guis­tiche per il francese e l’inglese del­la stes­sa coop. Nell’incontro è sta­to val­oriz­za­to lo spir­i­to di col­lab­o­razione per inte­grar­si e è sta­to anche spie­ga­to che il prog­et­to in atto deve rispettare alcune regole per pot­er fun­zionare al meglio.
“Pen­so che sia un buon prog­et­to – ha det­to Sof­frit­ti al ter­mine dell’incontro — e un buon modo di vivere un’es­pe­rien­za nuo­va per tut­ti. Di sicuro l’in­te­grazione oltre a una bel­la paro­la, sono pic­coli tas­sel­li quo­tid­i­ani che costru­is­cono rap­por­ti, scam­bi costan­ti e non sep­a­razione, conoscen­za rec­i­p­ro­ca e con­di­vi­sione delle regole del nos­tro Paese come pure con­sapev­olez­za delle pau­re che sus­ci­ta un fenom­e­no migra­to­rio così mas­s­ic­cio in Italia da parte dei nos­tri cit­ta­di­ni”.

La sin­da­ca ha salu­ta­to i ragazzi espri­men­do loro la com­pren­sione per la con­dizione sicu­ra­mente dif­fi­cile e di incertez­za che si pro­trae da tan­to tem­po e pro­prio per questo ha spie­ga­to di sen­tire il bisog­no di incon­trar­li e di aver aper­to questo prog­et­to che rende pos­si­bile la loro col­lab­o­razione con le isti­tuzioni e la popo­lazione locale nell’ambito di lavori utili per la col­let­tiv­ità. “Alcu­ni di voi han­no già com­in­ci­a­to a lavo­rare con i nos­tri operai e cre­do che ques­ta sia la via gius­ta – ha det­to Sof­frit­ti — coop­er­are, lavo­rare insieme, rap­p­re­sen­tano una reale inte­grazione. Affinché ques­ta col­lab­o­razione fun­zioni le per­sone che lavo­ra­no con noi devono seguire delle regole per far sì che il prog­et­to pos­sa fun­zionare e rag­giun­gere il suo obi­et­ti­vo di inte­grazione e di manuten­zione del ter­ri­to­rio”. “ Ho par­ti­co­lar­mente a cuore alcune cose da dirvi – ha det­to la sin­da­ca – in pri­mo luo­go desidero ringraziare chi sta lavo­ran­do, le per­sone del­la nos­tra cit­tà sono con­tente nel ved­ervi attivi, piut­tosto che saper­vi tut­ta la gior­na­ta a non fare niente, per­ché è chiaro che essere inat­tivi non ha nes­sun effet­to benefi­co. Molti cit­ta­di­ni mi chia­mano per esprimere apprez­za­men­to per questo prog­et­to e vi invi­to a pren­der­lo molto seri­amente per­ché chi pros­eguirà in modo cor­ret­to sarà cer­ti­fi­ca­to con una relazione che potrà aiu­tarvi nel costru­ire il vostro futuro qui o in qual­si­asi luo­go vogli­ate andare. Oltre al lavoro l’integrazione è anche incon­tro, quin­di potrem­mo inter­pel­lare le nos­tre asso­ci­azioni sportive, so che a molti di voi farebbe piacere gio­care a cal­cio o prati­care altri sport. Infine, se alcu­ni volessero impara­re qual­cosa di speci­fi­co, potrem­mo avviare un per­cor­so anche in questo sen­so”.
dsc_0172La dott.ssa Di Mat­teo e le medi­atri­ci han­no chiar­i­to che al di là del rispet­to delle regole che ha una pos­i­ti­va valen­za in gen­erale, in questo caso arrivare in orario, pre­sen­tar­si tut­ti i giorni sta­bil­i­ti, impeg­nar­si nel lavoro, è un dovere di chi aderisce al prog­et­to per­ché lo sta­to ital­iano per questi prog­et­ti paga un’assicurazione, il comune e la col­let­tiv­ità finanziano l’abbigliamento e gli stru­men­ti, quin­di non ‘è solo un impeg­no morale ma anche un inves­ti­men­to eco­nom­i­co per l’accoglienza e l’integrazione” Alcu­ni ragazzi han­no chiesto se avere una cer­ti­fi­cazione pos­i­ti­va porterà auto­mati­ca­mente al riconosci­men­to del­lo sta­tus di rifu­gia­to. E’ sta­to loro pre­cisato che non è così e nes­suno ha il potere di inter­venire pres­so la com­mis­sione pre­pos­ta, ma un buon cur­ricu­lum nel peri­o­do di atte­sa oltre che arric­chire espe­rien­ze, com­pe­ten­ze e creare relazioni è sicu­ra­mente una ref­eren­za che può essere di aiu­to in ogni even­tuale val­u­tazione o rap­por­to per il futuro. “Questo vostro lavoro volon­tario – han­no det­to le respon­s­abili del cen­tro ai ragazzi – è un modo per dire gra­zie ad un Paese che vi ha accolto e che sta investen­do e impeg­nan­dosi eco­nomi­ca­mente oltre che umana­mente per voi”.
Il prog­et­to per il quale il Comune di Campiglia è con­ven­zion­a­to pros­eguirà sicu­ra­mente fino al 31 dicem­bre e prevede un numero mas­si­mo di 21 per­sone, in ques­ta set­ti­mana ne entr­eran­no 7 nuove per i vari cam­bi che si sono avvi­cen­dati nel tem­po e alla fine dell’incontro altri han­no man­i­fes­ta­to la volon­tà di aderire; con entu­si­as­mo è sta­ta accol­ta la pro­pos­ta di prati­care del­lo sport, o di met­tere a frut­to le loro com­pe­ten­ze e i loro stu­di.

UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA

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