la documentazione all’attenzione del commissario Piero Nardi

Tra silenzi e bugie ripropongo il “piano B”

Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 23 mag­gio 2017 — Nei giorni pas­sati ho avu­to l’oc­ca­sione di pre­sentare al sin­da­co e al vicesin­da­co di Piom­bi­no i con­tenu­ti di quel­lo che in prece­den­ti arti­coli  è sta­to defini­to il “PIANO B”, cioè il piano di ricostruzione del ciclo siderur­gi­co a Piom­bi­no basato sulle risposte che si pos­sono dare a due domande fon­da­men­tali: «Per­ché mai costru­ire un nuo­vo treno rotaie e non riu­ti­liz­zare l’esistente? Per­ché mai costru­ire una nuo­va acciaieria e non trasfor­mare quel­la esistente?» (https://www.stileliberonews.org/riutilizzare-treno-rotaie-trasformare-lacciaieria/ https://www.stileliberonews.org/produce-acciaio-migliora-lambiente-costa-meno/).
Ho apprez­za­to l’interesse con il quale sia il sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani che il vice sin­da­co Ste­fano Fer­ri­ni, han­no ascolta­to la mia espo­sizione sug­li aspet­ti più sig­ni­fica­tivi del “ Piano B”.
Ho cer­ca­to di dare risposte adeguate, pur nel­la bre­vità del­la riu­nione, nel mer­i­to delle domande che mi sono state poste, con­vin­to come sono che i nos­tri ammin­is­tra­tori deb­bano dis­porre di tut­ti gli ele­men­ti utili ad intrapren­dere un per­cor­so di appro­fondi­men­to delle tem­atiche, non solo quelle ambi­en­tali, riguardan­ti un prog­et­to così impor­tante.
Il tem­po però corre veloce ed i prob­le­mi incom­bono sen­za che si vedano soluzioni. C’è a mio avvi­so la neces­sità di muover­si con­tem­po­ranea­mente su più fron­ti, ovvero pro­muo­vere i dovu­ti appro­fondi­men­ti tec­ni­ci, coin­vol­gere i mas­si­mi liv­el­li deci­sion­ali (Piero Nar­di nel­la sua qual­ità di com­mis­sario stra­or­di­nario ex Luc­chi­ni, espo­nen­ti del­la Regione Toscana e del Min­is­tero del­lo svilup­po eco­nom­i­co) ed atti­vare un per­cor­so parte­ci­pa­to di infor­mazione ed appro­fondi­men­to con i sin­da­cati, le forze politiche e la cit­tad­i­nan­za. È indis­pens­abile che il “Piano B”, come ipote­si alter­na­ti­va ad un mega prog­et­to, dis­cutibile per molti aspet­ti e non solo eco­nomi­ci, entri nel­la men­tal­ità delle per­sone e si torni a ragionare con i pie­di ben anco­rati a ter­ra.
Invece niente si muove: questo silen­zio assor­dante e angos­ciante ali­men­ta i peg­giori pen­sieri ed ancor più destano rab­bia e sgo­men­to le ripetute bugie “con­fer­mi­amo tut­to ed a luglio iniziano i lavori”. Anche provan­do a cred­er­ci non pos­sono venire alla mente domande come

  • ma con quali per­me­s­si di grazia?
  • a quale pun­to è il per­cor­so autor­iz­za­ti­vo?
  • ci sono boni­fiche da fare?
  • i lavori edili sono sta­ti appal­tati?
  • i capan­noni sono sta­ti ordi­nati?

Queste solo per par­lare delle prin­ci­pali attiv­ità e degli acquisti più impor­tan­ti, che dovreb­bero essere già in cor­so di definizione affinchè la data del “luglio 2017 come inizio lavori” abbia un sen­so logi­co e non sia la soli­ta colos­sale bugia.
Quin­di tor­ni­amo con i pie­di per ter­ra.
L’acciaieria è anco­ra lì come la conos­ci­amo da sem­pre, ric­ca di soluzioni tec­no­logiche con­sol­i­date che non dob­bi­amo far altro che uti­liz­zare adeguan­dole alle future neces­sità ed otte­nen­do un salto di qual­ità per gli aspet­ti ambi­en­tali fuori di ogni dis­cus­sione. Le par­ti più vec­chie non più uti­liz­zate potran­no essere demo­lite e si ver­rà a creare un pol­mone verde di sep­a­razione tra abitazioni ed impianti, il cuore pul­sante del­lo sta­bil­i­men­to ripren­derà a bat­tere in per­fet­ta armo­nia con la vita del­la cit­tà ed in asso­lu­to rispet­to del dirit­to alla salute ed alla tran­quil­ità dei cit­ta­di­ni che vi abi­tano. Autor­iz­zazioni in tem­pi bre­vi ed inizio dei lavori, se si vuole entro pochi mesi, quin­di ossigeno per un indot­to in crisi dram­mat­i­ca e reimpiego qua­si da subito del per­son­ale di Afer­pi per seguire la real­iz­zazione dei nuovi impianti e for­mar­si in vista del­la futu­ra ges­tione degli stes­si. E che dire di un bud­get enorme­mente infe­ri­ore a quan­to sarebbe nec­es­sario per il mega prog­et­to, ovvero cir­ca 165 mil­ioni di euro con­tro 500/600? Del resto chi può dir­lo con esat­tez­za quale sarebbe il cos­to reale del mega prog­et­to, dal momen­to che uno stu­dio eco­nom­i­co com­p­lessi­vo e di det­taglio non è mai sta­to elab­o­ra­to? Ricor­diamo che quan­to ordi­na­to ad SMS rap­p­re­sen­ta solo una parte approssi­ma­ti­va­mente del 40/50% rispet­to al cos­to com­p­lessi­vo.

Piero Nar­di

Ringrazio il quo­tid­i­ano La Nazione e la riv­ista on line “ Stile Libero Idee dal­la Val di Cor­nia”, per l’ospitalità che han­no sem­pre dato a ques­ta mia idea, dimostran­do in tal modo sen­si­bil­ità ed attac­ca­men­to al com­pren­so­rio, oltre ad avere com­pre­so l’importanza di questo “Piano B” final­iz­za­to all’ inter­esse e al bene comune.
Per non las­cia­re niente di inten­ta­to ed allo scopo di dare la mas­si­ma divul­gazione pos­si­bile al “Piano B”, invierò copia del­la doc­u­men­tazione tec­ni­ca rel­a­ti­va all’attenzione del com­mis­sario stra­or­di­nario Piero Nar­di che così ne sarà infor­ma­to al pari del sin­da­co e del vicesin­da­co di Piom­bi­no.

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