Sinistra Anno Zero” a Piombino

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PIOMBINO 12 giug­no 2018 — Suc­ces­so di parte­ci­pazione per “Sin­is­tra Anno Zero” a Piom­bi­no. L’Au­di­to­ri­um del cen­tro gio­vani non è nep­pure rius­ci­to a con­tenere il gran numero di parte­ci­pan­ti, tan­to che gli orga­niz­za­tori si sono decisi a dar segui­to all’inizia­ti­va immag­i­nan­do da subito nuovi appun­ta­men­ti. Alla ser­a­ta al cen­tro gio­vani tan­ti volti noti ma anche molti meno noti, espo­nen­ti del sin­da­ca­to, del­l’as­so­ci­azion­is­mo e del­la cul­tura.
Pre­sen­ti anche diver­si rap­p­re­sen­tan­ti delle isti­tuzioni e molte per­son­al­ità del ter­ri­to­rio.
“È sta­to bel­lo vedere tan­ta gente in quel­la sala fino a oltre mez­zan­otte per par­lare del­la sin­is­tra, del suo futuro, — com­men­ta Simone De Rosas — tra l’altro con tan­ti gio­vani. A me non cap­i­ta­va da molto tem­po. Mi pare che la stra­da sia quel­la gius­ta: pren­dere atto di una scon­fit­ta cul­tur­ale non san­abile in modo sbriga­ti­vo e rial­lac­cia­re rap­por­ti ter­ri­to­ri­ali e nazion­ali che abbiano l’ambizione di trac­cia­re un nuo­vo pro­fi­lo cul­tur­ale comune del­la sin­is­tra. Non ten­tan­do di azzer­are le dif­feren­ze che pure ci sono e ci saran­no ma per ritrovar­ci in quei trat­ti che ci unis­cono: la lot­ta alle dis­ug­uaglianze, l’ambiente, il lavoro, i dirit­ti, la cen­tral­ità del­la scuo­la e del­la cul­tura. È da qui che ripar­tire­mo per questo viag­gio fat­to di appun­ta­men­ti dif­fusi su tut­to il ter­ri­to­rio che spero ci porti­no a ritrovare le ragioni di una sin­is­tra uni­ta, mod­er­na e plu­rale”.
La ser­a­ta è sta­ta aper­ta dal­l’in­ter­ven­to intro­dut­ti­vo di Vale­rio Fabi­ani, uno dei pro­mo­tori di “Sin­is­tra Anno Zero” in Toscana e a liv­el­lo nazionale. Fabi­ani ha evi­den­zi­a­to la neces­sità di dotar­si di un luo­go dove la sin­is­tra dif­fusa e spes­so divisa torni a dis­cutere insieme, superan­do le dif­feren­ze. Dif­feren­ze pre­sen­ti evi­den­te­mente anche nei pro­fili e nelle biografie di chi è inter­venu­to: Car­la Maestri­ni attuale asses­sore all’ur­ban­is­ti­ca e iscrit­ta al Pd, il cui pri­mo incon­tro politi­co a cui ha parte­ci­pa­to, come ha rac­con­ta­to lei stes­sa, è sta­to la Leopol­da di Ren­zi; Rossano Paz­za­gli pro­fes­sore uni­ver­si­tario e ex sin­da­co di Suvere­to che non di rado è sta­to su posizioni molto dis­tan­ti da quelle del Pd; e Mas­si­mo Zuc­coni che ha addirit­tura dato vita a Campiglia ad una lista civi­ca alter­na­ti­va al Pd. Tut­ti e tre, pur espri­men­do pun­ti di vista diver­si e intro­ducen­do temi quali democrazia, lavoro, svilup­po sosteni­bile e un nuo­vo umanes­i­mo dei dirit­ti e dei val­ori, han­no soprat­tut­to sot­to­lin­eato il val­ore del con­fron­to e l’ur­gen­za di tornare a dis­cutere insieme per ricon­net­tere la sin­is­tra ai bisog­ni e a una doman­da di cam­bi­a­men­to che c’è nel­la soci­età, anche in Val di Cor­nia.
A chiusura del­la ser­a­ta un dial­o­go fra Peppe Proven­zano e Fabio Mus­si che si sono con­frontati con Simone De Rosas.
Un dial­o­go fran­co in cui Mus­si e Proven­zano han­no evi­den­zi­a­to gli errori e i lim­i­ti di questi ulti­mi vent’anni nell’azione del­la sin­is­tra. Non un richi­amo alla nos­tal­gia ma uno sguar­do atten­to agli sbagli commes­si e uno sprone a ripar­tire dalle per­iferie geogra­fiche e sociali del nos­tro Paese, dalle donne, dai gio­vani e dal lavoro.

Uffi­cio stam­pa DEMS

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