Un documento del PD e due odg a Campiglia e San Vincenzo

Questa volta l’unione anche con la Val di Cecina?

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Redazione

PIOMBINO 7 novem­bre 2014 — Capir­li bene è com­pli­ca­to ma pare pro­prio una svol­ta. Sicu­ra­mente una inver­sione rispet­to alle politiche isti­tuzion­ali che negli ulti­mi dieci anni han­no in Val di Cor­nia dis­trut­to ogni pras­si di col­lab­o­razione tra Comu­ni e l’han­no sos­ti­tui­ta con il lan­cio di obi­et­tivi tra il dem­a­gogi­co e l’ir­re­al­iz­z­abile. Nel­la dizione politiche isti­tuzion­ali van­no com­pre­si nat­u­ral­mente sia i com­por­ta­men­ti politi­ci dei Comu­ni sia quel­li delle forze politiche di mag­gio­ran­za. Par­liamo dei con­tenu­ti di due ordi­ni del giorno iden­ti­ci pre­sen­tati a San Vin­cen­zo dal grup­po con­sil­iare San Vin­cen­zo c’è (per leg­gere clic­ca qui) e a Campiglia dal grup­po Campiglia demo­c­ra­t­i­ca (per leg­gere clic­ca qui) aven­ti come ogget­to “il futuro degli asset­ti isti­tuzion­ali e la mod­i­fi­ca degli ambiti ter­ri­to­ri­ali ai fini del­l’as­so­ci­azione di fun­zioni comu­nali”. Il fat­to che i due ordi­ni del giorno siano iden­ti­ci dimostra che sono il risul­ta­to di una dis­cus­sione e di una deci­sione polit­i­ca che ha investi­to il Par­ti­to demo­c­ra­ti­co del­la Val di Cor­nia e dunque il loro sig­ni­fi­ca­to politi­co è ril­e­vante. La chiarez­za non è la dote prin­ci­pale ma sem­bra di capire che il noc­ci­o­lo sia cos­ti­tu­ito di due pun­ti: si chiede ai Sin­daci ed alle Giunte di avviare fra i Comu­ni di Piom­bi­no, Campiglia, San Vin­cen­zo, Suvere­to e Sas­set­ta un per­cor­so di stu­dio e di appro­fondi­men­to tec­ni­co e ammin­is­tra­ti­vo, aper­to e inclu­si­vo anche in vista di suc­ces­sive ade­sioni, final­iz­za­to alla cos­ti­tuzione di un’U­nione dei Comu­ni, quale pro­pos­ta uni­taria di rilan­cio del ter­ri­to­rio, di pro­cedere ver­so la real­iz­zazione di un uni­co e nuo­vo ambito per le fun­zioni asso­ciate che, com­pren­den­do tut­ti i Comu­ni del­la Val di Ceci­na e del­la Val di Cor­nia, con­sen­ta di super­are i con­fi­ni ad oggi imposti dal­l’e­sisten­za di due ambiti diver­si. Insom­ma subito si fac­cia in modo che la Regione mod­i­fichi la legge regionale 68/2011 e preve­da un uni­co ambito per le fun­zioni asso­ciate in maniera tale che San Vin­cen­zo, Sas­set­ta e Suvere­to pos­sano asso­cia­r­si con i Comu­ni del­la Val di Ceci­na per gestire le fun­zioni che obbli­ga­to­ri­a­mente devono gestire insieme e con­tem­po­ranea­mente, qui le cose diven­tano più sfu­mate, si stu­di come cos­ti­tuire l’u­nione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia tale da pot­er­si aprire anche a tut­ti i Comu­ni del­la Val di Ceci­na. Se così fos­se effet­ti­va­mente la svol­ta ci sarebbe. Bas­ta ricor­dare che nel pas­sato recente, men­tre nei pro­gram­mi elet­torali del 2009 le forze di mag­gio­ran­za si impeg­na­vano a cos­ti­tuire l’ Unione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia, nel 2010 è sta­to sci­olto il Cir­con­dario, nel 2013 il Con­siglio Comu­nale di Piom­bi­no ha approva­to di seguire l’iter nec­es­sario per pas­sare nel­la provin­cia di Gros­se­to come rispos­ta ad una petizione popo­lare il cui pri­mo fir­matario era il sin­da­co Ansel­mi, nel 2013 i Comu­ni di Campiglia e Suvere­to han­no lan­ci­a­to la pro­pos­ta di unifi­car­si e sono sta­ti bloc­cati da un ref­er­en­dum e, sem­pre nel 2013, i Sin­daci di Castag­ne­to, San Vin­cen­zo, Piom­bi­no, Campiglia, Suvere­to, Fol­loni­ca, Scar­li­no, Mon­tieri, Mas­sa Marit­ti­ma, Mon­tever­di han­no annun­ci­a­to un prog­et­to di stret­ta col­lab­o­razione per la pro­mozione tur­is­ti­ca sot­to il brand Alta Marem­ma. Rimane ovvi­a­mente il dub­bio, il futuro prossi­mo lo scioglierà in un modo o in un altro, che la svol­ta non sia poi così chiara e che non si voglia fare i con­ti con i veri nodi da sciogliere e di far­lo in tem­pi politi­ci non stori­ci. Lo dimostra una frase con­tenu­ta nel doc­u­men­to che par­la “del­la neces­sità dei Comu­ni di real­iz­zare un forte coor­di­na­men­to fra di loro sopratut­to in mate­ria di servizio idri­co, trasporto pub­bli­co, ges­tione del ciclo dei rifiu­ti, gov­er­no del ter­ri­to­rio e di servizi socio-san­i­tari”. Forse i redat­tori del doc­u­men­to si sono dimen­ti­cati che per quel che riguar­da i rifiu­ti l’ade­sione all’A­TO Toscana Sud è di pochi mesi fa e che non si è anco­ra capi­to quali saran­no gli asset­ti ges­tion­ali del servizio men­tre la situ­azione dell’ Asiu e del­la Tap, così come abbi­amo dimostra­to in diver­si arti­coli, è dram­mat­i­ca, che nel cam­po del­l’as­set­to del ter­ri­to­rio non è sta­to anco­ra det­to se si vuole andare ad un nuo­vo Piano strut­turale dopo il fal­li­men­to del­la piani­fi­cazione ter­ri­to­ri­ale degli ulti­mi anni e che per quel che riguar­da i servizi sociosan­i­tari siamo sem­pre in pre­sen­za di una ges­tione affi­da­ta alla Azien­da san­i­taria dopo un’es­pe­rien­za del tut­to insignif­i­cante del­la Soci­età del­la salute. Non è roba da poco. Nat­u­ral­mente siamo in atte­sa che lo stes­so ordine del giorno ven­ga pre­sen­ta­to anche a Piom­bi­no.

Una risposta a “Questa volta l’unione anche con la Val di Cecina?”

  1. Walter Gasperini says:

    In polit­i­ca la coeren­za dovrebbe essere il pun­to di mas­si­ma forza.

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