Torna al cimitero di Piombino la statua di Canuti

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PIOMBINO 6 dicem­bre 2018 — Ven­erdì 7 dicem­bre sarà ricon­seg­na­ta al cimitero la stat­ua in bron­zo del mae­stro Nado Canu­ti raf­fig­u­rante un solda­to cadu­to, dan­neg­gia­ta durante un ten­ta­ti­vo di fur­to avvenu­to lo scor­so aprile. I lavori di restau­ro, su indi­cazione del­lo stes­so Canu­ti, sono sta­ti affi­dati allo stu­dio di scul­tura d’arte Gior­gio Angeli & C. Snc. Di Ser­avez­za, in Ver­sil­ia per una spe­sa di trem­i­la set­te­cen­to euro.
La stat­ua ver­rà nuo­va­mente posizion­a­ta all’in­ter­no del cimitero sopra il mon­u­men­to ai cadu­ti in guer­ra, un mon­u­men­to ossario real­iz­za­to dal­l’am­min­is­trazione comu­nale nel­la metà degli anni 60.
A trovare i resti dell’opera, una figu­ra in bron­zo di un cadu­to morente, era­no sta­ti, subito dopo il fur­to, due vig­ili urbani che l’avevano rin­venu­ta fuori dal muro del cimitero tagli­a­ta in pezzi e nascos­ta dietro alcu­ni ole­an­dri. Con mol­ta prob­a­bil­ità la stat­ua era sta­ta trafu­ga­ta e nascos­ta dietro le piante per poter­la recu­per­are con cal­ma in un sec­on­do momen­to.
Il sin­da­co, subito dopo il fat­to, ave­va evi­den­zi­a­to il dan­no soprat­tut­to di natu­ra morale, anche nei con­fron­ti di un artista di alto val­ore e di fama inter­nazionale come Canu­ti.
Canu­ti ha dona­to diverse opere a Piom­bi­no, esposte in alcune piazze. Nato nel 1929 a Bet­tolle di Siena, è sta­to un par­ti­giano e dopo la guer­ra, nel 1950 ha deciso di dedi­car­si alla pit­tura, alla scul­tura, alla grafi­ca e all’oreficeria. Da quel momen­to ha espos­to alla IX e X Quadri­en­nale di Roma, ha tenu­to numerose per­son­ali e col­let­tive in Italia, Europa e Amer­i­ca e dal 1966 si è ded­i­ca­to prin­ci­pal­mente alla scul­tura, alla grafi­ca e all’arte orafa. Negli anni 60 il suo lin­guag­gio plas­ti­co si definisce di ascen­den­za espres­sion­ista e la sua scul­tura avan­za ver­so la sin­te­si astrat­ta, cer­can­do il rig­ore del­la lin­ea, l’essenzialità com­pat­ta, lis­cia e geo­met­ri­ca delle forme. Le tec­niche usate sono il cemen­to fuso, scalpel­li­na­to e lis­cio, ma trovano spazio anche il mar­mo, l’alpacca, l’argento e soprat­tut­to il bron­zo. I sogget­ti prefer­i­ti pos­sono essere defin­i­ti come forme assem­blate per incas­tri, scom­poni­bili e muta­bili in un «meta­mor­fis­mo» che diver­rà il trat­to carat­ter­is­ti­co del­la sua scul­tura.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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