Tra divieti di balneazione, alghe ed erosione

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SAN VINCENZO 6 agos­to 2016 — Con­fe­ser­centi San Vin­cen­zo intende dare voce alle critiche e proteste rice­vute degli oper­a­tori tur­is­ti­ci per quel­lo che sta succe­den­do alle spi­agge e al mare del cen­tro cit­tadi­no, cer­can­do non la polem­i­ca fine a se stes­sa ma per anal­iz­zare i fat­ti accadu­ti, e per cer­care di capire assieme come risolver­li.
Ricor­diamo a tut­ti che il mare e la spi­ag­gia sono la più grande risor­sa eco­nom­i­ca di un paese a spic­ca­ta vocazione tur­is­ti­co bal­n­eare che fa pro­prio del­la loro bellez­za la pun­ta di dia­mante del­l’in­tera econo­mia.
Tre sono le gravi prob­lem­atiche che stan­no seri­amente dan­neg­gian­do eco­nomi­ca­mente gli impren­di­tori tur­is­ti­ci cre­an­do nel con­tem­po un dan­no d’im­mag­ine a tut­ta San Vin­cen­zo.
I divi­eti di bal­neazione, le alghe e l’ero­sione sono i prin­ci­pali prob­le­mi di quest’an­no, pre­sen­ti da tem­po ed ecces­si­va­mente sot­to­va­l­u­tati dal­l’am­min­is­trazione.
L’en­nes­i­mo divi­eto di bal­neazione in piena sta­gione, di cui ASA ha gravi respon­s­abil­ità, ha con­tribuito a seg­nare l’im­mag­ine delle spi­agge di San Vin­cen­zo.
ASA è in ritar­do con il crono­pro­gram­ma sti­la­to qua­si due anni fa, non ha anco­ra com­ple­ta­to e risolto le ver­i­fiche sulle com­mistioni acque chiare/acque scure che sem­bra abbiano causato lo sver­sa­men­to al fos­so del Renaione e non ha seg­nala­to il guas­to al depu­ra­tore che ave­va causato il prece­dente divi­eto.
Le alghe sono il sec­on­do e annoso prob­le­ma, quest’an­no c’è volu­to l’in­ter­ven­to del sot­toseg­re­tario all’am­bi­ente On.le Sil­via Velo richiesto dal pres­i­dente FiBa Toscana Fab­rizio Lot­ti per sbloc­care una situ­azione di stal­lo tra il Comune di San Vin­cen­zo e quel­lo di Castag­ne­to riguardante l’in­ter­ra­men­to del­la posei­do­nia ma il provvi­den­ziale parere del min­is­tero è comunque arriva­to trop­po tar­di vista la mole impres­sio­n­ante di alghe intrap­po­late dal­la bar­ri­era sof­fol­ta a nord del por­to.
Purtrop­po è da anni che i bal­n­eari seg­nalano un aumen­to del­l’ac­cu­mu­lo di alghe dovu­to alla creazione del­la bar­ri­era; più volte han­no chiesto lo stu­dio e la mod­i­fi­ca del­l’­opera, per­ché la posei­do­nia non “scorre” più come una vol­ta. Sti­amo par­lan­do del­la spi­ag­gia all’in­gres­so del paese, il nos­tro bigli­et­to da visi­ta.
Il ter­zo e non meno impor­tante prob­le­ma è l’ero­sione a sud del por­to: anche qui si è pen­sato di real­iz­zare una bar­ri­era sof­fol­ta che di fat­to ha peg­gio­ra­to la situ­azione aumen­tan­do l’ero­sione e ren­den­do di con­seguen­za l’ac­qua tor­bi­da, il tut­to aggra­va­to dal­l’af­fio­rare del­la panchi­na di tufo tri­ta­ta e river­sa­ta sul­la spi­ag­gia ad opera di Sales durante la real­iz­zazione del nuo­vo por­to.
Il geol­o­go Enzo Pranzi­ni, incar­i­ca­to dal Comune di mon­i­torare e stu­di­are la situ­azione, già in un inter­vista del 18 feb­braio 2016 ave­va chiara la situ­azione, ma poco si è fat­to per rime­di­are agli errori del pas­sato seg­nalati dal pro­fes­sore.
Lo stes­so Pranzi­ni ritiene vada riv­ista, visti i risul­tati, la val­u­tazione d’im­pat­to ambi­en­tale del­la Regione che ha autor­iz­za­to lo sver­sa­men­to del tufo durante l’esca­vo del nuo­vo por­to, il quale anda­va quan­tomeno fran­tu­ma­to fino a ren­der­lo ghi­a­ia.
Una relazione del geol­o­go ha anche evi­den­zi­a­to la non con­for­mità del­la bar­ri­era e dei mas­si usati per real­iz­zarla del prog­et­to pre­sen­ta­to da Sales. I bal­n­eari con­cor­dano che la bar­ri­era real­iz­za­ta ormai nel 2011 così come prog­et­ta­ta non fun­ziona, anzi ha peg­gio­ra­to la situ­azione sia all’in­ter­no che nelle imme­di­ate vic­i­nanze.
La Sales fra l’al­tro fa pas­sare il dra­gag­gio del­l’im­boc­catu­ra del por­to come ripasci­men­to per le spi­agge, quan­do invece le pre­scrizioni del­la Regione preve­dono che a sue spese, stu­di e real­izzi un prog­et­to di lun­go peri­o­do e con sab­bie idonee, per mit­i­gare il bloc­co che causa il por­to allo scor­rere delle sab­bie da nord a sud.
Gli oper­a­tori coin­volti riten­gono infat­ti che le sab­bie del­l’an­tipor­to non siano idonee al ripasci­men­to, vista la pre­sen­za di sab­bia trop­po fine, alghe e tufo fran­tu­ma­to.
Chiedi­amo quin­di che l’am­min­is­trazione impon­ga a Sales e ASA un atteggia­men­to diver­so nel rap­por­tar­si con oper­a­tori e cit­ta­di­ni.
Sales soprat­tut­to con un opera impor­tante e dis­cus­sa come il por­to si è inseri­ta nel tes­su­to eco­nom­i­co, pae­sag­gis­ti­co e sociale del paese com­por­tan­dosi come un ele­fante in una cristal­le­ria men­tre San Vin­cen­zo è un paese a vocazione tur­is­ti­ca e deve avere servizi e un immag­ine per­fet­ta.
Nel con­tem­po ci aspet­ti­amo una mag­giore deter­mi­nazione e celer­ità nel risol­vere i gravi prob­le­mi elen­cati, per non pas­sare mai più un estate come quel­la in cor­so con oper­azioni tam­pone.
Rima­ni­amo come sem­pre disponi­bili a col­lab­o­rare, anzi a mag­gior ragione chiedi­amo anco­ra più con­fron­to e atten­zione.

Mau­r­izio Fras­soni, coor­di­na­tore del­la Con­fe­ser­centi di San Vin­cen­zo

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