Tre imprese ammesse ai protocolli di insediamento

PIOMBINO 2 mar­zo 2017 — Con decre­to diri­gen­ziale del 27 feb­braio 2017 sono state approvate le grad­u­a­to­rie delle domande ammis­si­bili e non ammis­si­bili con rifer­i­men­to al ban­do “Pro­to­col­li di Inse­di­a­men­to” pre­sen­tate entro il 31 otto­bre 2016 alla Regione Toscana (nel­la foto l’asses­sore regionale alle attiv­ità pro­dut­tive, al cred­i­to, al tur­is­mo, al com­mer­cio Ste­fano Ciuof­fo) nelle aree di crisi indus­tri­ale com­p­lessa di Piom­bi­no e Livorno.

Sono

3 quelle ammis­si­bili nel­l’area crisi di Piom­bi­no, per un totale di un con­trib­u­to mas­si­mo con­ced­i­bile pari a
1.900.101,41 euro e 53,90 nuovi occu­pati

IMPRESE IMPORTO PROGRAMMA (EURO) CONTRIBUTO RICHIESTO (EURO) MASSIMO CONTRIBUTO CONCEDIBILE (EURO) NUOVI OCCUPATI
ARCELORMITTAL CLN DISTRIBUZIONE ITALIA SRL 7.500.480,00 750.048,00 750.048,00 30,00
PALESCANDOLO LAVORAZIONI SIDERURGICHE SRL 3.510.000,00 702.000,00 702.000,00 20,00
DUE EMME SPA 2.240.267,03 448.053,41 448.053,41 3,90
TOTALE 13.250.747,03 1.900.101,41 1.900.101,41 53,90

1 quel­la non ammes­sa (ORIZZONTE SRL) sem­pre nel­l’area di crisi di Piom­bi­no,

7 quelle ammis­si­bili e 10 quelle non ammesse nel­l’area crisi di Livorno per un totale di un con­trib­u­to mas­si­mo con­ced­i­bile pari a 3.497.946,89 euro e 22,25 nuovi occu­pati.

L’ap­provazione delle grad­u­a­to­rie non cos­ti­tu­isce atto di con­ces­sione del con­trib­u­to.

A questo pun­to i prog­et­ti ver­ran­no val­u­tati e suc­ces­si­va­mente si svol­gerà una fase negoziale, final­iz­za­ta alla definizione di intese tra la Regione e l’ impre­sa, che potrà portare all’ approvazione del pro­to­col­lo di inse­di­a­men­to e alla sua suc­ces­si­va sot­to­scrizione, all’ap­provazione del provved­i­men­to di con­ces­sione del finanzi­a­men­to e alla sot­to­scrizione del con­trat­to di inse­di­a­men­to.
Nel­lo stes­so decre­to, non essendo  esauri­ti i finanzi­a­men­ti disponi­bili che anzi era­no ben più ampi ( rispet­ti­va­mente 10 mil­ioni di euro a Livorno e 8 mil­ioni e 500 mila a Piom­bi­no) di quel­li con­ced­i­bili sec­on­do le grad­u­a­to­rie (rispet­ti­va­mente 3.497.946,89 a Livorno e 1.900.101,41 a Piom­bi­no) si riaprono i ter­mi­ni per la pre­sen­tazione delle man­i­fes­tazioni d’in­ter­esse a par­tire dall’ 1 mar­zo 2017 per entrambe le aree di crisi, sul­la base del ban­do già a suo tem­po approva­to col decre­to n. 11312/2016.
Pos­sono pre­sentare la man­i­fes­tazione d’in­ter­esse:
a) gran­di imp­rese;
b) micro, pic­cole e medie imp­rese (MPMI);
c) imp­rese in for­ma aggre­ga­ta così strut­turate:
— consorzi/società con­sor­tili, ai sen­si delle dis­po­sizioni degli artt. 2602 e seguen­ti del Codice Civile, di dura­ta non infe­ri­ore ad anni cinque;
— rag­grup­pa­men­ti tem­po­ranei d’impresa, asso­ci­azioni tem­po­ra­nee di scopo;
— reti di imp­rese, ai sen­si del­la Legge n. 33 del 9 aprile 2009, arti­co­lo 3, com­ma 4-
ter e s.m.i. in qualunque for­ma cos­ti­tu­ite.
Gli inves­ti­men­ti devono essere real­iz­za­ti da imp­rese che oper­a­no in attiv­ità dei set­tori man­i­fat­turi­eri e dei servizi, B, C, D, E, F, H, I (lim­i­tata­mente ai cod­i­ci 55.1, 55.2, 55.3, 55.9), J, M, N, R del­la clas­si­fi­cazione delle attiv­ità eco­nomiche ATECO ISTAT 2007, fat­te salve le restrizioni pre­viste dal­la dis­ci­plina comu­ni­taria in mate­ria di set­tori sen­si­bili e dal­la D.G.R. n. 643/2014.
Gli inter­ven­ti devono con­sis­tere in:
1. inves­ti­men­ti in
1.1) nuove unità locali;
1.2) unità locali già pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio regionale;
1.3) creazione o ammod­er­na­men­to di infra­strut­ture di ricer­ca pri­vate, anche in for­ma con­giun­ta con organ­is­mi di ricerca19 (ai sen­si dell’art.26 del Reg. UE n. 651/2014);
2. inves­ti­men­ti nel­l’am­bito di pro­gram­mi di rein­dus­tri­al­iz­zazione in aree di crisi com­p­lessa riconosciute da provved­i­men­to statale o regionale;
3. inves­ti­men­ti da parte di imp­rese con sede legale in Toscana, la cui base sociale è cos­ti­tui­ta per almeno il 70% da ex dipen­den­ti di aziende in crisi che han­no usufruito dell’incentivo dell’autoimprenditorialità con­sis­tente nell’anticipo del trat­ta­men­to di inte­grazione salar­i­ale a loro con­ces­si e non anco­ra godu­ti pre­visti alla legge 223/1991 e dal­la legge 102/2009, nonché di incen­tivi region­ali sul­la creazione di imp­rese di cui alla L.R. 35/2000 o da pro­gram­mi oper­a­tivi region­ali cofi­nanziati dai fon­di strut­turali.
Il prog­et­to deve illus­trare nel det­taglio le modal­ità real­iz­za­tive, finanziarie e ges­tion­ali dell’investimento, nonché prevedere un pro­gram­ma di uti­liz­zo dei risul­tati, che garan­tis­ca il pieno con­segui­men­to degli obi­et­tivi pre­fis­sati.

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