Un Accordo di programma abbastanza gracile

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PIOMBINO 17 agos­to 2013 — Con due min­istri che sono arrivati a Piom­bi­no nel giro di poche set­ti­mane per ren­der­si con­to delle dif­fi­coltà del com­pren­so­rio. Con un decre­to legge, addirit­tura con­ver­ti­to con un voto di fidu­cia richiesto dal Gov­er­no, che indi­ca Piom­bi­no come area di crisi com­p­lessa, con tan­ti incon­tri, viag­gi e con­fron­ti in sedi isti­tuzion­ali diverse, ci si pote­va atten­dere qual­cosa di più di quel­lo che final­mente si può leg­gere nell’Accordo di pro­gram­ma quadro (per leg­gere clic­ca qui), l’atteso doc­u­men­to, fir­ma­to in questi giorni, che fis­sa inter­ven­ti e finanzi­a­men­ti per le boni­fiche e per rilan­cia­re il por­to di Piom­bi­no attra­ver­so la real­iz­zazione del nuo­vo piano rego­la­tore.
Da quel che si riesce a capire leggen­do il doc­u­men­to, su 133 mil­ioni di euro di spe­sa pre­visti per gli inter­ven­ti sono appe­na 10 quel­li, nuovi e fres­chi, che arriver­an­no da Roma. Cinque li met­terà il min­is­tero dell’ambiente e cinque li ha rac­colti all’ultimo tuffo, attra­ver­so una delib­era del Cipe, il min­is­tero delle infra­strut­ture. Dieci mil­ioni che si aggiun­gono a quel­li, anch’essi nuovi, che, giun­ti alla Regione da un trasfer­i­men­to statale sul piano delle boni­fiche, ver­ran­no ora dirot­tati a Piom­bi­no (10,8 mil­ioni di euro).
Il resto, il grosso dell’operazione, nasce da un mutuo di 50 mil­ioni che l’Autorità por­tuale con­trar­rà, garante la Regione, con la Cas­sa deposi­ti e presti­ti e da una ses­san­ti­na di mil­ioni raci­mo­lati spigolan­do attra­ver­so con­tribu­ti già con­ces­si e da diver­si anni rimasti inuti­liz­za­ti nelle casse del Comune e dell’Autorità Por­tuale. Non sfugge il ril­e­vante impeg­no che l’authority assume nel momen­to che dovrà far fronte, per diver­si anni e con i pro­pri bilan­ci, ai ril­e­van­ti ratei di ammor­ta­men­to.
L’Accordo di pro­gram­ma è sta­to par­tori­to con grande fat­i­ca (dove­va essere fir­ma­to addirit­tura entro la fine di mag­gio)  per l’evidente caren­za di risorse finanziarie che non carat­ter­iz­za ovvi­a­mente solo questo provved­i­men­to ma tut­to il panora­ma finanziario del Paese dove è sem­pre più dif­fi­cile rispon­dere adeguata­mente alla miri­ade di situ­azioni di crisi. Al pun­to che il testo che oggi viene final­mente conosci­u­to, lun­gi da affievolire la sper­an­za, deve comunque con­sigliare la pru­den­za. Soprat­tut­to in chi ha respon­s­abil­ità e può, con l’autorità che gli deri­va dal ruo­lo, sti­mo­lare attese e ali­menta­re con­vinzioni e aspet­ta­tive des­tinare a fal­lire. Non sarebbe la pri­ma vol­ta.
Con i 133 mil­ioni di euro sono pre­visti lavori dis­tin­ti tra boni­fiche e inter­ven­ti, sia infra­strut­turali che ambi­en­tali, per la real­iz­zazione del nuo­vo piano rego­la­tore del por­to.
Le boni­fiche impeg­n­er­an­no  21,6 mil­ioni di euro, già avu­ti dal Comune nel 2008 e vedran­no lo stes­so Comune sogget­to attua­tore per inter­ven­ti di bonifi­ca sulle aree di Cit­tà futu­ra, di mes­sa in sicurez­za di Pog­gio ai ven­ti, di prog­et­tazione del­la bonifi­ca del trac­cia­to del pri­mo lot­to del­la 398, di carat­ter­iz­zazione del­l’area ex Fin­tec­na.
L’Autorità por­tuale attuerà invece gli inter­ven­ti di carat­tere infra­strut­turale e ambi­en­tale in attuazione del piano rego­la­tore del por­to per i quali è pre­vista una spe­sa di 111,5 mil­ioni di euro.

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