Un errore la festa Pd nel parcheggio ex Bernardini

· Inserito in Spazio aperto
Stefano Ferrini

PIOMBINO 29 aprile 2019 — Togliere ben oltre cen­tro posti auto a fine agos­to e per quindi­ci giorni dal parcheg­gio del­l’ex Fonde­ria Bernar­di­ni è un grave errore che spero pos­sa essere rime­di­a­to. Siamo infat­ti sem­pre in peri­o­do esti­vo, il mer­coledì per for­tu­na il mer­cati­no in Piom­bi­no atti­ra anco­ra molti tur­isti spar­si nel­la varie strut­ture ricettive di tut­ta la Val di Cor­nia, vi sono even­ti che atti­ra­no tur­isti in cit­tà ed i ris­toran­ti lavo­ra­no molto anche in quel peri­o­do. Per cui quan­do fu pre­sen­ta­ta dal Pd la richi­es­ta di svol­gervi la fes­ta comu­nale, come asses­sore che si occu­pa­va anche di ques­ta cosa, ne par­lai in Giun­ta trovan­do anche una cer­ta com­pren­sione da parte dei col­leghi e posi la ques­tione ai ver­ti­ci del Pd per cer­care di far­li recedere. Loro mi par­larono dei prob­le­mi con la Usl per ripetere l’inizia­ti­va al Par­co 8 mar­zo e quel­li per andare ai gia­r­di­ni Pro Patria, con­siderati trop­po pic­coli per le loro strut­ture. Ci las­ci­ammo con l’im­peg­no da parte loro di pren­der­si una pausa di rif­les­sione. Siamo arrivati ad oggi e la rif­les­sione non ha por­ta­to a cam­biare idea per­ché il cal­en­dario sagre e feste approva­to dal­la Giun­ta mantiene tale luo­go di svol­gi­men­to. Mi chiedo, può un Comune che vuol fare tur­is­mo, che anche dal­lo stu­dio del piano urbano del­la mobil­ità risul­ta essere car­ente di posti auto in cen­tro e non avere al con­tem­po parcheg­gi scam­bi­a­tori esterni, per­me­t­ter­si il lus­so di elim­i­narne oltre cen­to in una fine sta­gione esti­vo che per noi è ugual­mente impor­tante tan­to quan­to la set­ti­mana di fer­ragos­to? E può un par­ti­to come il Pd ed il suo can­dida­to sin­da­co Anna Tem­pes­ti­ni che dicono di vol­er fare tur­is­mo anteporre il loro, legit­ti­mo ben inte­so, inter­esse a quel­lo di una cit­tà? Io cre­do di no e mi auguro, me lo auguro pro­prio per la nos­tra cit­tà, che vi sia un ripen­sa­men­to.

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