Un tavolo multiculturale anima il quartiere Cotone

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Roberto Marini

La sto­ria inizia nel set­tem­bre del 2010 con il ter­mine del per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo gesti­to dalle ragazze del­la dit­ta Soci­o­lab all’interno del prog­et­to Cit­tà Futu­ra .
Il nome “Tavo­lo” nasce da un felice pic­co­lo inter­ven­to di Fabio Cen­to, per la pre­sen­tazione del grup­po appe­na com­pos­to, al con­veg­no sul­la parte­ci­pazione tenu­tosi in piaz­za del­la Rinasci­ta (Cotone) nel set­tem­bre del 2010.
Il Tavo­lo è com­pos­to dalle asso­ci­azioni pre­sen­ti sul ter­ri­to­rio (Grup­po 2000, Samar­can­da, Arci Cotone, la par­roc­chia del Cotone, Uisp, Con­sul­ta degli stranieri), da cit­ta­di­ni e da rap­p­re­sen­tan­ti del con­siglio di quartiere
Inizial­mente la fun­zione era quel­la di indi­vid­uare le attiv­ità da inserire nei locali del Cen­tro Civi­co pre­vis­to nel piano di Cit­tà Futu­ra. Da subito è emer­sa invece la neces­sità di avviare alcune inizia­tive pro­pe­deu­tiche e ritenute pri­or­i­tarie per la comu­nità, atte a favorire una rior­ga­niz­zazione sociale rispon­dente alle esi­gen­ze reali del quartiere.
Come esi­gen­za pri­maria fu indi­vid­u­a­ta la pos­si­bil­ità di inter­a­gire con i nuovi abi­tan­ti del quartiere prove­ni­en­ti da ogni nazion­al­ità, ten­tan­do di super­are la dif­fi­coltà di com­pren­sione lega­ta alla lin­gua e alle abi­tu­di­ni. Per questo, gra­zie alle maestre, alle volon­tarie del quartiere e alla col­lab­o­razione di tut­ti i com­po­nen­ti del tavo­lo, inizia a dicem­bre, nel cen­tro civi­co, la bel­la espe­rien­za del­la scuo­la di alfa­bet­iz­zazione per le donne immi­grate. Ci piace inquadrar­la con le parole delle pro­tag­o­niste:
“Se tante sono state le donne che abbi­amo incon­tra­to, immag­i­nate quan­ti sono sta­ti i bam­bi­ni che abbi­amo intrat­tenu­to men­tre le loro mamme ten­ta­vano di con­cen­trar­si sulle lezioni …e nel­lo stret­to spazio del cen­tro civi­co non è sta­to per niente facile. Un’es­pe­rien­za tut­ta in sali­ta, ma sen­za dub­bio bel­la: ogni vol­ta, una vol­ta alla set­ti­mana, ne usci­va­mo affat­i­cate, ma con il piacere di avere dato e rice­vu­to”.
Lo stes­so si può dire per l’al­tra espe­rien­za del doposcuo­la, inizia­to nel mese di feb­braio, 2011 per bam­bi­ni e ragazzi delle scuole ele­men­tari e medie infe­ri­ori.
Altri volon­tari, del quartiere e non, altro momen­to fon­da­men­tale per la sem­i­na di quel sen­ti­men­to di rec­i­p­ro­ca col­lab­o­razione e accoglien­za spes­so dimen­ti­ca­to.
festaLe attiv­ità si pro­trag­gono fino al mese di mag­gio e si con­cludono con una gior­na­ta di vera fes­ta nel­la piaz­za del­la Rinasci­ta, con la con­seg­na dei sim­bol­i­ci diplo­mi alle donne e con uno scam­bio di pietanze e dol­ci preparati da ognuno dei parte­ci­pan­ti.
Gioia, com­mozione, gioven­tù, gri­da di bam­bi­ni di tutte le età e nazion­al­ità, sor­risi rec­i­pro­ci e scam­bi di felic­ità .
Ad oggi le attiv­ità sono di nuo­vo iniziate e la parte­ci­pazione è sem­pre più numerosa. Questo è il seg­nale che la stra­da potrebbe essere quel­la gius­ta.
Par­al­le­la­mente a queste inizia­tive, sono state orga­niz­zate delle gior­nate pret­ta­mente ludiche a favore di tut­ti i bam­bi­ni del quartiere.
La con­vinzione è che lo stare insieme dei bam­bi­ni nel gio­co, pri­vo di ogni pre­con­cet­to, deb­ba ess­er d’e­sem­pio per noi adul­ti del­la nor­mal­ità del­la diver­sità, una diver­sità che deve diventare ric­chez­za e accresci­men­to di conoscen­za e col­lab­o­razione.
I momen­ti di incon­tro, fra cui la man­i­fes­tazione chia­ma­ta “Aggiun­gi un pos­to al tavo­lo” in cui i pro­fu­mi e i cibi preparati spon­tanea­mente da tut­ti e dalle diverse realtà etniche esp­ri­mono gioia e con­di­vi­sione, non sono però l’unico impeg­no del tavo­lo.
Su sol­lecitazione di alcu­ni cit­ta­di­ni, è inizia­ta una dis­cus­sione sul deco­ro del­la zona, vio­la­to dall ’ abban­dono incon­trol­la­to dei rifiu­ti.
Anche in questo caso la scelta del Tavo­lo e dei cit­ta­di­ni, coa­d­i­u­vati dall ‘Asiu, è sta­ta quel­la dell ’ incon­tro.
Si è con­vin­ti che la nuo­va rior­ga­niz­zazione sociale del quartiere deb­ba appartenere a tut­ti i cit­ta­di­ni che Vi vivono e che tut­ti ne devono essere con­sapevoli e respon­s­abili.
Ci sono sta­ti incon­tri set­ti­manali por­tone per por­tone pre­ce­du­ti da avver­ti­men­to por­ta a por­ta svolto da com­po­nen­ti delle varie etnie. Obi­et­ti­vo: sen­si­bi­liz­zare al gius­to con­fer­i­men­to e dis­cutere su un’ orga­niz­zazione che sia con­di­visa e che per­me­t­ta di rag­giun­gere gli obi­et­tivi pre­visti per la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta.
Tut­ta la comu­nità è sta­ta coin­vol­ta ed ha potu­to scegliere se parte­ci­pare o meno, tut­ti sape­vano e tut­ti stan­no operan­do per risul­tati sem­pre migliori.
E’ di questo mese l’ incon­tro di una del­egazione del tavo­lo con il mares­cial­lo del­la stazione dei cara­binieri del­la stazione di Por­to vec­chio. L’ occa­sione si pre­sen­ta­ta dopo un incon­tro con il coman­dante fat­to dal quartiere. Il sen­so del­l’in­con­tro, oltre che a favorire un miglior con­trol­lo del ter­ri­to­rio, è nel­lo spir­i­to che fin dal­l’inizio il tavo­lo ha cer­ca­to di dif­fondere: tutte le realtà oper­a­tive, asso­cia­tive, isti­tuzion­ali pos­sono e devono col­lab­o­rare per favorire e miglio­rare il sen­so di comu­nità.
Nel cor­so del 2012 si con­cretiz­za con l’am­min­is­trazione la richi­es­ta, già effet­tua­ta l’ anno prece­dente durante l’in­au­gu­razione del­la piaz­za del­la Rinasci­ta, di nuovi locali più con­soni alle attiv­ità svolte e cioè i locali dei mag­a­zz­i­ni comu­nali . Oggi dopo la col­lab­o­razione di tan­ti anche all’arredo la strut­tura è oper­a­ti­va.
E’ da quel­la nuo­va sede che nasce la sto­ria di oggi con l’ul­ti­mo incon­tro avvenu­to il 28 feb­braio su richi­es­ta del­la comu­nità Islam­i­ca
“C’è pos­si­bil­ità di dial­o­go tra cul­ture, com­in­cian­do dal­lo scam­bio del cibo e dai rac­con­ti tra donne e bam­bi­ni. tes­ti­mo­ni­anze di vita veri: di ten­ta­tivi di inte­grazione e di resisten­ze, di diver­sità da sen­tire come ric­chez­za e non come osta­co­lo”. Questo il sen­so del dial­o­go al tavo­lo da Padre Car­lo a Jalil a tut­ti col­oro che han­no con­tribuito con la loro tes­ti­mo­ni­an­za ad arric­chirlo e a chi ha por­ta­to la voglia di esser­ci e di prog­ettare insieme, a Fati­ma, che non era lì, ma per la quale tut­ti com­bat­tono per­chè la vogliono fra loro, con o sen­za il suo burqa.
Com­in­cia una nuo­va sto­ria adesso!!
Obi­et­tivi con­di­visi di questo per­cor­so sono quel­li di ricreare il sen­so di comu­nità e la riap­pro­pri­azione dei luoghi con il con­trib­u­to di tut­ti col­oro che vor­ran­no ren­dere il “Tavo­lo” sem­pre più allarga­to e ric­co di idee da svilup­pare e real­iz­zare, rian­i­mare la dis­cus­sione sulle prob­lem­atiche e le soluzioni pos­si­bili ai dis­a­gi e alle crit­ic­ità vis­sute dal­la comu­nità del quartiere. Costru­ire una comu­nità che pen­si al futuro e lavo­rare con i rap­p­re­sen­tan­ti delle etnie per il domani, che non potrà che essere un futuro mul­ti­cul­tur­ale, incen­ti­vare la conoscen­za rec­i­p­ro­ca degli abi­tan­ti vec­chi e nuovi, con­di­videre e ind­i­riz­zare i rin­no­va­men­ti che stan­no inter­es­san­do una parte di iden­tità stor­i­ca del­la cit­tà. Questo non può essere che un per­cor­so lento, fat­to di pic­cole con­quiste, come le inizia­tive che fin qui abbi­amo ricorda­to, ma è l’unica via che può garan­tire una vera rinasci­ta del sen­so di apparte­nen­za alla comu­nità. Uni­ti nel­la diver­sità„ nel­la con­di­vi­sione e nel rispet­to delle regole.

(foto di Pino Bertel­li)

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