Una sensibilità collettiva attraverso l’arte e la cultura

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Alberta Ticciati

CAMPIGLIA MARITTIMA 19 mar­zo 2019 — In questi giorni, anche da parte degli avver­sari politi­ci per­cepis­co la rab­bia e il ran­core di chi per espe­rien­za per­son­ale o per con­testo gen­erale non riesce a guardare le cose con dis­tac­co, ma soltan­to attra­ver­so la pro­pria sto­ria e le pro­prie vicende. Questo oltre ad essere fuor­viante e a non favorire uno sguar­do, anche criti­co, ma real­is­ti­co delle cose, ali­men­ta quel brut­to ven­to di vio­len­za e di intoller­an­za che ahimè è molto dif­fu­so. Al di là delle sin­gole scelte del­l’am­min­is­trazione, sulle quali cias­cuno di noi potrebbe esprimer­si a tor­to o a ragione, ciò che appare chiaro e incon­tro­vert­ibile è che ques­ta ammin­is­trazione ha inter­pre­ta­to il pro­prio ruo­lo di gui­da, di sol­lecitazione e pro­mozione, come occa­sione per for­mare una coscien­za e una sen­si­bil­ità col­let­ti­va attra­ver­so oltre che la scuo­la, anche attra­ver­so l’arte e la cul­tura, stru­men­ti di civ­i­liz­zazione e eman­ci­pazione del­la cit­tad­i­nan­za. Il nos­tro Comune è divenu­to negli anni una gigan­tesca tela sul­la quale las­cia­re l’im­pronta di gio­vani ragazzi e delle loro inter­pre­tazioni di pas­sato, pre­sente e futuro. Anche questo non è sec­on­dario, non è acces­so­rio. Trac­cia con chiarez­za l’oriz­zonte dei val­ori e dei prin­cipi, la prospet­ti­va, la sen­si­bil­ità con la quale si ori­en­ta l’azione polit­i­ca. Quel­l’ori­en­ta­men­to che talu­ni definis­cono “super­a­to”. Il Comune, la bib­liote­ca dei ragazzi, la scuo­la, gli arre­di urbani, l’in­ti­to­lazione di alcune strade e in ulti­mo la grande mostra a cielo aper­to delle donne che han­no fat­to la sto­ria del nos­tro Paese sono oggi opere d’arte a cielo aper­to, ossigeno e fan­ta­sia per i nos­tri ragazzi. Se diven­terò sin­da­co questo è un ele­men­to che cercherò di portare con me, conoscen­do le dif­fi­coltà che com­por­ta un lavoro di questo genere, ma con­sapev­ole delle enor­mi poten­zial­ità che por­ta con sé. “L’arte e la cul­tura riman­dano a un con­cet­to di bellez­za che serve a fornire all’uomo gli stru­men­ti migliori per la con­viven­za civile e sociale” (Giuseppe Tor­na­tore). Cre­do che la coeren­za in questi momen­ti dif­fi­cili, così come il cor­ag­gio, siano carat­ter­is­tiche fon­da­men­tali per chi­unque si can­di­da ad ammin­is­trare un Comune; la coeren­za di chi non viene meno ai pro­pri val­ori e il cor­ag­gio di chi si mette in gio­co riconoscen­do i mer­i­ti e gli errori e da qui riparte, sen­za fal­si buon­is­mi o facili accuse.

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