Uno studio approfondito e insolente su Guy Debord

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PIOMBINO 6 aprile 2016 — Il 16 aprile a Piom­bi­no, pres­so l’ ex Isti­tu­to Suore di San Giuseppe via Moz­za n° 8, Enri­co Ghezzi pre­sen­ta il libro di Pino Bertel­li, GUY DEBORD. ANCHE IL CINEMA E’ DA DISTRUGGERE!‏

In questo pam­phlet sul cin­e­ma sovver­si­vo di Guy Debord, l’opera cin­e­matografi­ca (e scrit­turale) del filoso­fo francese è sta­ta riv­is­i­ta­ta nelle pieghe affab­u­la­tive più estreme e ogni film pas­sato alla movi­o­la… È lo stu­dio sul cin­e­ma di Debord più appro­fon­di­to e inso­lente mai com­pi­u­to in tem­pi di igno­ran­za cul­tur­ale o di cre­den­ze politiche oscu­ran­tiste… sono anni di con­tin­ua ade­sione e fra­ter­nità con Debord (con cui ho anche conosci­u­to e con­di­vi­so le lotte in Italia negli anni ’70, per le quali fu espul­so come per­sona indesider­abile) e l’Internazionale Situ­azion­ista. Non è un lavoro di restau­razione né di cel­e­brazione di un “mito” (com­pre­so male o inter­pre­ta­to peg­gio), è un can­to d’amore per una gen­er­azione maledet­ta che ha pre­so i pro­pri sog­ni per la realtà e cer­ca­to di portare l’immaginazione al potere, non per posseder­lo ma per meglio dis­trug­ger­lo. Far retro­cedere dap­per­tut­to l’infelicità. E, come dice­va il mae­stro: “Non ho vera­mente ambito ad alcu­na sor­ta di virtù, tranne forse a quel­la d’aver pen­sato che solo alcu­ni cri­m­i­ni di un genere nuo­vo, di cui cer­ta­mente non si era potu­to udire nel pas­sato, avreb­bero potu­to non essere indeg­ni di me”. Va det­to. Molti di col­oro che nel cor­so degli anni ho ben conosci­u­to, ave­vano sog­gior­na­to nelle pri­gioni di diver­si pae­si… alcu­ni cer­to per ragioni politiche, altri per reati o cri­m­i­ni di dirit­to comune… ho quin­di conosci­u­to soprat­tut­to poeti, poveri e ribel­li. Buona visione”.

Pino Bertel­li

 

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