Variante Park Albatros: noi usciamo dall’aula

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 15 novem­bre 2017 — Sot­to può essere let­to l’in­ter­ven­to che abbi­amo fat­to nel con­siglio comu­nale di ieri per la dis­cus­sione del­l’ap­provazione del­la vari­ante Park Alba­tros. La vari­ante è sta­ta vota­ta favorevol­mente da mag­gio­ran­za e dal capogrup­po Luca Cosi­mi, in sin­to­nia con quan­to pro­pos­to dal­la giun­ta. Per quan­to ci riguar­da non ci siamo presta­ti all’en­nes­i­mo sipari­et­to di asses­sori e sin­da­co sul­la ques­tione Park Alba­tros e subito dopo il nos­tro inter­ven­to, moti­van­do, abbi­amo las­ci­a­to la sala con­sil­iare e abban­do­na­to il con­siglio. Subito dopo l’an­nun­cio del­la nos­tra usci­ta abbi­amo assis­ti­to ad una sce­na puerile: l’asses­sore Roven­ti­ni, che deve essere molto ner­voso ulti­ma­mente, ha applau­di­to con sar­cas­mo e male­d­u­cazione davan­ti a tut­ti. Richiam­a­to poi con uno sguar­do dal sin­da­co si è ricom­pos­to. Prob­a­bil­mente l’asses­sore non è anco­ra suf­fi­cien­te­mente maturo per il ruo­lo che rico­pre. Sot­to­lineiamo anche il fat­to che, come ormai è uso di Ban­di­ni, la con­vo­cazione del­la com­mis­sione urban­is­ti­ca avviene sem­pre a ridos­so del con­siglio e sem­pre sen­za  con­sultare il con­sigliere Boc­ci­ni, pres­i­dente del­la stes­sa, anzi la si con­vo­ca pro­prio quan­do lei non può essere pre­sente. Una scor­ret­tez­za che è mira­ta, pen­si­amo, ad avere un con­siglio imprepara­to sug­li atti da dis­cutere e per far sì che i temi, “tradot­ti” per stam­pa e cit­ta­di­ni, arriv­i­no il più tar­di pos­si­bile.

Grup­po Con­sil­iare Assem­blea San­vin­cen­z­i­na

L’am­min­is­trazione Ban­di­ni sarà per sem­pre ricor­da­ta come l’am­min­is­trazione del più grande abu­so a cui la Val di Cor­nia abbia mai assis­ti­to: nes­suno tra asses­sori, sin­da­co — che non è cer­to un pri­mo pelo — e uffi­ci si è accor­to che dal 2010 era occu­pa­ta abu­si­va­mente una pine­ta bosca­ta e vin­co­la­ta da 5 ettari di urban­iz­zazioni
Oggi, aven­do recepi­to gli ulti­mi atti per l’ap­provazione del piano, pren­di­amo atto che le uniche mod­i­fiche riguardano una porzione a ris­chio idro­ge­o­logi­co e la grandez­za del­la roton­da che dovrà essere ridot­ta e meno impat­tante.
La fac­cen­da Park Alba­tros è sta­ta gesti­ta malis­si­mo e, anche se non vi fos­se sta­to l’abu­so, meri­ta un’ul­ti­ma rif­les­sione.
Per pri­mo non si può non pen­sare al sis­tema infra­strut­turale indi­vid­u­a­to per rag­giun­gere il campeg­gio come al migliore, è infat­ti un sis­tema viario sovradi­men­sion­a­to, pesante, impat­tante e prati­ca­mente vuo­to — a vol­er essere buoni — per sette mesi l’an­no. È vero che la rota­to­ria ver­rà più pic­co­la rispet­to al prog­et­to iniziale, ma anche quel­lo del­la via­bil­ità non è il prob­le­ma prin­ci­pale, il vero prob­le­ma è che con una visione miope e inca­pace di vedere ampia­mente il ter­ri­to­rio non si è pen­sato a dividere la via­bil­ità delle auto­mo­bili, per esem­pio, da quel­la ciclo-pedonale. Si prevede di ampli­are la stra­da fino ai dod­i­ci metri, trovan­do dif­fi­coltà nel­l’e­seguire i lavori entro l’es­tate 2018 a causa del­l’adegua­men­to dei pon­ti. Non c’era cer­to bisog­no di tut­to questo, sarebbe bas­ta­to, per esem­pio, una via­bil­ità alter­na­ti­va, leg­gera, mag­a­ri in leg­no, che attra­ver­sasse il pad­ule e per­me­ttesse così di portare cicli e pedoni in sicurez­za al camp­ing. Era più sem­plice, più bel­lo, più con­ve­niente da un pun­to di vista pae­sag­gis­ti­co e anche meglio inte­gra­bile in un sis­tema di ciclovie che avrebbe potu­to col­le­gare San Vin­cen­zo, Pog­gio alle Formiche, Barat­ti, Ven­tu­ri­na etc etc.. Sarebbe potu­to essere un pri­mo pas­so per qual­cosa di più grande. Sarebbe sta­ta vera piani­fi­cazione. Cosa che a ques­ta ammin­is­trazione non inter­es­sa fare dato che vi rin­un­cia da trop­pi anni.
Il cuore del prob­le­ma nel­la vicen­da Park Alba­tros, però, non è nem­meno l’ac­ces­so alla strut­tura che anda­va piani­fi­ca­to pri­ma del­l’af­flus­so di migli­a­ia di per­sone all’in­ter­no del campeg­gio, pre­vis­to già nelle con­ven­zioni.
Il pun­to prin­ci­pale di ques­ta sto­ria rimane che il più grande fenom­e­no di abu­sivis­mo ad opera di un sin­go­lo pri­va­to nel­la sto­ria del­la Val di Cor­nia finisce a taral­luc­ci e vino gra­zie ad un iter ammin­is­tra­ti­vo di Regione e Comune che ha gius­ti­fi­ca­to tut­to quel­lo che ser­vi­va gius­ti­fi­care.
Ques­ta sto­ria si può rias­sumere sem­plice­mente così: sic­come il Park Alba­tros pote­va esten­der­si su un cam­po di sette ettari stan­do ad una con­ve­nione, tra l’al­tro scadu­ta, la giun­ta Ban­di­ni lo fa esten­dere di cinque ettari nel­la pine­ta vin­co­la­ta e bosca­ta, che il pri­va­to ha già occu­pa­to abu­si­va­mente. Res­ta tut­to un grosso “ingan­no” vis­to che la con­ven­zione del 1998, in base alla quale l’am­min­is­trazione si basa per van­tar­si di una pre­sun­ta riduzione di con­sumo di suo­lo, era scadu­ta. Su che basi poi un pri­va­to, che alla sca­den­za di una con­ven­zione con un’ente pub­bli­co per la real­iz­zazione di un’­opera, con­tinui a vantare una specie di pseu­do dirit­to sul­la piani­fi­cazione di un’area dove ha real­iz­za­to un abu­so di entità enorme non è dato saper­lo e nes­suno tra sin­da­co e giun­ta sono mai rius­ci­ti a chiarir­lo.
L’in­tera oper­azione che è sta­ta approva­ta, risul­ta invece, al net­to delle con­ven­zioni scadute e, volen­do, anche del­l’abu­so real­iz­za­to, un ampli­a­men­to di una strut­tura ricetti­va in una pine­ta bosca­ta e vin­co­la­ta. Questo si dovrebbe avere il cor­ag­gio di dire.
Oltre al prob­le­ma di opere pub­bliche, al prob­le­ma ammin­is­tra­ti­vo e ovvi­a­mente all’abu­so effet­tua­to, esiste un prob­le­ma politi­co: di fronte ad un fat­to così grave qual’è sta­ta la rispos­ta dei politi­ci locali?
La rispos­ta è sta­ta affac­cen­dar­si, malde­stra­mente, per garan­tire che quelle aree occu­pate abu­si­va­mente diven­tassero aree da occu­par­si non abu­si­va­mente e, alla fine, ce l’han­no fat­ta, anche in bar­ba al PIT ma, in effet­ti, se pure la Regione non ha avu­to da ridire su questo con­trasto cosa pos­si­amo aggiun­gere?
Ques­ta espres­sione di volon­tà polit­i­ca ci dà la percezione di come tut­to si fa pas­sare, in un modo o in un altro, ma intan­to non si affronta il prob­le­ma del­la piani­fi­cazione del ter­ri­to­rio che ancor una vol­ta è sta­ta scrit­ta da un pri­va­to. La piani­fi­cazione spes­so invece neces­siterebbe di intran­si­gen­za, qual­ità che né il sin­da­co, né la giun­ta han­no dimostra­to di avere.
Viste le moti­vazioni espresse in questo nos­tro inter­ven­to, vis­to che siamo gli uni­ci ad esprimer­ci con un pun­to di vista di totale inter­esse pub­bli­co sul­la ques­tione Park Alba­tros, vis­to l’im­baraz­zo che accom­pa­gna sin­da­co e giun­ta ogni qual vol­ta si par­la del­la loro con­dot­ta su ques­ta sto­ria e vis­to che rite­ni­amo scor­ret­to e inqual­i­fi­ca­bile l’en­nes­i­ma con­vo­cazione di una com­mis­sione in orario proibiti­vo per il pres­i­dente del­la stes­sa (con­sigliere Boc­ci­ni) e soprat­tut­to quan­do c’è da affrontare un tema così impor­tante e grave la si con­vo­ca con solo un giorno di anticipo sul­la data del con­siglio, decidi­amo di abban­donare la dis­cus­sione di questo pun­to e la sedu­ta di questo con­siglio las­cian­dovi recitare la vos­tra triste com­me­dia che oggi giunge al suo ulti­mo atto”.

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