Vogliamo chiarezza sulle dimissioni di Zambon”

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PIOMBINO 12 set­tem­bre 2015 - Cosa sta avve­nen­do den­tro Afer­pi?
Cre­di­amo che ques­ta doman­da sia più che legit­ti­ma. La  trasparen­za nelle cose, specie in quelle  che riguardano migli­a­ia di lavo­ra­tori,  dovrebbe essere una pras­si nor­male. Purtrop­po dob­bi­amo con­statare  che non è così!
Si dimette il diret­tore dopo poco più di quat­tro mesi,  in un quadro per niente chiaro su tem­pi  e modi di attuazione degli accor­di sia per le boni­fiche sia per i nuovi impianti per la pro­duzione di acciaio. Anzi  dob­bi­amo ormai  dire  che i tem­pi sono saltati; quel­li a suo tem­po indi­cati, per con­dizioni ogget­tive (prog­et­ti, autor­iz­zazioni, appalti) subi­ran­no allunga­men­ti con un dan­no per i lavo­ra­tori, le loro famiglie e per l’intera econo­mia del­la zona.
Si cal­co­la che solo per la riduzione dei salari dovu­ta a cas­sa inte­grazione e mobil­ità  ex luc­chi­ni ver­ran­no meno 300 mil­ioni con effet­ti dram­mati­ci per famiglie e per l’intera econo­mia del ter­ri­to­rio; inoltre con la ces­sazione del con­trib­u­to regionale sul con­trat­to di sol­i­da­ri­età,  il red­di­to dei lavo­ra­tori Afer­pi e Mag­o­na subirà un’ul­te­ri­ore  riduzione. Dove sono andati a finire il mod­el­lo Piom­bi­no e  tutte le promesse di Rossi?
Per rispet­to di chi oggi sof­fre di più ques­ta situ­azione, chiedi­amo:

  • Che ces­si il “bal­let­to” mor­ti­f­i­cante e insen­sato delle dichiarazioni fon­date sul nul­la e smen­tite dai fat­ti, come quel­la recente del con­sigliere regionale Ansel­mi e di ammin­is­tra­tori locali. Ora non c’è la cam­pagna elet­torale, c’è invece una crisi che non si può più nascon­dere per­ché il sec­on­do sta­bil­i­men­to a ciclo inte­grale è chiu­so defin­i­ti­va­mente.
  • Trasparen­za e date certe in relazione all’ordine del forno elet­tri­co e alle boni­fiche, boni­fiche per le quali tra l’altro si sta pro­fi­lan­do un inter­ven­to diver­so e min­i­male rispet­to a quel­lo a suo tem­po indi­ca­to, cioè con sola pavi­men­tazione e imper­me­abi­liz­zazione, sen­za asportazione di suo­lo con­t­a­m­i­na­to, là dove è invece indi­ca­ta la pre­sen­za di met­al­li come cro­mo totale, vana­dio, arseni­co e altro. Si stan­no pro­fi­lan­do tem­pi ben più lunghi rispet­to a quel­li annun­ciati e allo­ra ci chiedi­amo cosa ne sarà dei tan­ti lavo­ra­tori quan­do ver­rà meno anche la cop­er­tu­ra degli ammor­tiz­za­tori sociali.
  • Infine, noi salu­ti­amo l’ampliamento del por­to, ma abbi­amo già ora sot­to gli occhi cosa vuol dire una sola stra­da di acces­so. Pos­si­amo vera­mente pen­sare che lo svilup­po por­tuale e le nuove attiv­ità pos­sano essere oper­a­tive sen­za la SS 398 , rispet­to alla quale a tutt’oggi l’unica certez­za è l’impegno dell’autorità por­tuale per il trat­to fino alle ban­chine? Invece dei soli­ti dis­cor­si di pura pro­pa­gan­da occor­rono date, prog­et­ti, risorse certe: si met­tano intan­to in appal­to i pri­mi 20 mil­ioni stanziati dal­la Regione e subito si fac­cia un piano finanziario dove si chiede la parte­ci­pazione del min­is­tero delle infra­strut­ture, del­la regione , dei comu­ni, del­la autorità por­tuale.   Occorre pas­sare dagli annun­ci alla con­cretiz­zazione di ques­ta pri­or­ità.
  • L’adozione di inter­ven­ti stra­or­di­nari di sosteg­no al red­di­to attra­ver­so riduzioni sulle tasse comu­nali, lavori social­mente utili, inte­grazioni salar­i­ali come il ripristi­no del con­trib­u­to regionale sul­la sol­i­da­ri­età. Sen­za una seria piani­fi­cazione e inter­ven­ti cer­ti si prospet­ta per anni una situ­azione di impov­er­i­men­to e di grave involuzione sociale.

In questo quadro  le dimis­sioni del diret­tore Afer­pi  aggiun­gono incertez­za e allarme.

Un’al­tra Piom­bi­no

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