ANSELMI: TRA I NUOVI ISCRITTI RUSSI, RUMENI, UZBEKI, ALBANESI E BULGARI

Volevano il partito plurale, è nata la torre di Babele

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PIOMBINO 12 otto­bre 2017 — La vicen­da è di una specie che non si era mai vista nel­la sto­ria dei par­ti­ti in Val di Cor­nia. In preparazione dei con­gres­si che si dovran­no tenere nei cir­coli e nel­la fed­er­azione del Pd entro il 22 otto­bre, si assiste a un flo­ri­le­gio di inizia­tive che van­no oltre l’immaginazione. Sono più o meno trem­i­la gli iscrit­ti che potran­no parte­ci­pare all’appuntamento del par­ti­to. Di essi qua­si la metà sono appro­dati al par­ti­to solo negli ulti­mi mesi in pre­vi­sione del con­gres­so. Addirit­tura il ter­mine ulti­mo per l’iscrizione è sta­to fis­sato al 25 set­tem­bre, appe­na una quindic­i­na di giorni pri­ma dell’inizio dei con­gres­si.

Vale­rio Fabi­ani e Ettore Ros­al­ba

E già ques­ta, come più di uno ha sot­to­lin­eato, non è una con­sue­tu­dine almeno in Val di Cor­nia. Di più, come Stile libero ha rifer­i­to, la com­mis­sione ter­ri­to­ri­ale di garanzia per il con­gres­so non ha potu­to dis­porre dell’anagrafe degli iscrit­ti e ha dovu­to lim­itare la pro­pria attiv­ità solo all’approvazione di una serie di indi­cazioni sul­la con­sis­ten­za numer­i­ca degli ader­en­ti ai sin­goli cir­coli. È mat­u­ra­ta in questo cli­ma, dopo la seg­nalazione di alcu­ni seg­re­tari di cir­co­lo, la deci­sione del­la stes­sa com­mis­sione per il con­gres­so di rigettare 300 tessere per lo più riferite ad una delle due com­po­nen­ti che si stan­no con­frontan­do, ovvero quel­la che fa capo alle can­di­da­ture di Mas­si­m­il­iano Roven­ti­ni per la seg­re­taria fed­erale e di Gian­ni Ansel­mi per l’unione comu­nale. A esprimer­si per il no ai nuovi arrivati sono sta­ti quat­tro dei sette com­po­nen­ti del­la com­mis­sione di garanzia (Luciano Guer­ri­eri, Vito Bar­tale­si, Bruna Geri e Coset­ta Pel­le­gri­ni) tut­ti rifer­i­ti alla cor­rente che pun­ta su Car­la Maestri­ni seg­re­taria fed­erale e su Ettore Ros­al­ba per l’unione comu­nale. Favorevoli ad ammet­tere gli iscrit­ti invece gli altri tre garan­ti (Ange­lo Pagliaro, Michela Corsi­ni e Kety Pini) tut­ti schierati con Roven­ti­ni-Ansel­mi.

Car­la Maestri­ni

Una spac­catu­ra net­ta e totale anche a liv­el­lo di organ­is­mi di garanzia con scam­bi reiterati di accuse tra le due com­po­nen­ti spe­cial­mente sul­la ques­tione dei mod­uli di ade­sioni dei nuovi iscrit­ti al par­ti­to. Quel­li del­la Maestri­ni han­no pun­ta­to il dito sui mod­uli giun­ti dagli organ­is­mi region­ali, adot­tati per lo più per le 300 nuove tessere e non pas­sati quin­di per la stra­da maes­tra dei cir­coli locali. Quel­li di Roven­ti­ni e Ansel­mi han­no lan­ci­a­to accuse cir­ca foto­copie che, dei medes­i­mi mod­uli, sareb­bero state prodotte a iosa per favorire l’ingresso di “nuovi” a loro fedeli. Pagine e pagine di Face­book sono state riem­pite da inter­ven­ti non pro­prio di tenore oxfor­diano che gli ader­en­ti ai due grup­pi han­no volu­to pro­nun­cia­re.
Per cer­care di abbas­sare i toni e com­porre il com­poni­bile da Firen­ze è sta­to invi­a­to a Piom­bi­no, una sor­ta di com­mis­sario, Agosti­no Fra­gai, che ha ascolta­to, durante alcu­ni giorni, qua­si tut­ti i prin­ci­pali pro­tag­o­nisti del­la dis­pu­ta.

Agosti­no Fra­gai

Alla fine si è pro­nun­ci­a­ta la com­mis­sione regionale di garanzia, organ­is­mo ter­zo che decide da Firen­ze. Il verdet­to è sta­to salomon­i­co. Nes­suna vio­lazione delle regole del Pd e nes­suno fuori ma con un obbli­go. I 309 (questo il numero esat­to), riget­tati dai garan­ti locali, avran­no tem­po fino alle 18 di domeni­ca 15 otto­bre per recar­si nei cir­coli di apparte­nen­za a per­fezionare, di fronte ai seg­re­tari, la loro iscrizione. Una sor­ta di sana­to­ria con la ria­per­tu­ra di fat­to del tessera­men­to ma solo per loro.
L’interpretazione del pro­nun­ci­a­men­to dei garan­ti fioren­ti­ni ha accen­tu­a­to le divi­sioni tra le par­ti in gara.
Ha scrit­to Car­la Maestri­ni: “E quin­di quelle pro­ce­dure era­no davvero irre­go­lari come la com­mis­sione locale per il con­gres­so ave­va ril­e­va­to, in mez­zo ad attac­chi quo­tid­i­ani sul­la stam­pa che dice­vano il con­trario. Ho sem­pre avu­to fidu­cia nelle com­mis­sioni per­ché cre­do che un par­ti­to sia una comu­nità che si riconosce anche nelle regole che decide di dar­si e nel rispet­to dei diver­si ruoli.
Det­to questo, viene data la pos­si­bil­ità di sanare queste irre­go­lar­ità (in ital­iano sig­nifi­ca che le irre­go­lar­ità sono state fat­te e van­no rego­lar­iz­zate… la sana­to­ria in edilizia questo sig­nifi­ca…) e chi incolpevol­mente era incap­pa­to in queste irre­go­lar­ità sarà ammes­so ad esprimere il pro­prio voto e la pro­pria idea di Pd.
Restano respon­s­abil­ità politiche, mi pare evi­dente. Altri­men­ti la com­mis­sione avrebbe cer­ti­fi­ca­to anche queste iscrizioni al Pd sen­za alcun ulte­ri­ore pas­sag­gio”.

Gian­ni Ansel­mi

Diame­tral­mente oppos­ta la posizione di Gian­ni Ansel­mi che ha inser­i­to nel suo pro­fi­lo Face­book il seguente dis­pac­cio dell’agenzia di stam­pa Dire: “La com­mis­sione di garanzia del Pd del­la Toscana dà ragione a Gian­ni Ansel­mi due volte: a Car­rara e a Piom­bi­no. Nel­la cit­tad­i­na rino­ma­ta per l’es­trazione del mar­mo, il pres­i­dente del­la com­mis­sione Svilup­po eco­nom­i­co del con­siglio regionale ave­va pre­sen­ta­to un ricor­so con­tro dieci iscrizioni di ex can­di­dati alle elezioni comu­nali in liste avverse a quelle del Par­ti­to demo­c­ra­ti­co. I garan­ti l’han­no accolto, sospenden­do gli iscrit­ti. A Piom­bi­no alcu­ni mil­i­tan­ti dem ave­vano impug­na­to le deci­sioni del­la com­mis­sione locale in mer­i­to all’am­mis­si­bil­ità di 309 tessere, attribuite al lavoro di per­sone vicine al con­sigliere. Non sono emerse, in questo caso, vio­lazioni del­lo statu­to o del codice eti­co, infor­ma una nota del Pd toscano. Per per­fezionare le pro­ce­dure di iscrizione così è sta­to deciso di pro­rog­a­re i ter­mi­ni del tessera­men­to al 15 otto­bre lim­i­tata­mente al caso di questi ader­en­ti”.
Sul caso anche l’intervento del seg­re­tario uscente del­la fed­er­azione Vale­rio Fabi­ani, anche lui chiara­mente schier­a­to:
“Anche la com­mis­sione regionale di garanzia ha sta­bil­i­to che nel tessera­men­to svolto in questo ter­ri­to­rio vi sono state delle irre­go­lar­ità, con­fer­man­do la valid­ità del­la scelta già adot­ta­ta dal­la com­mis­sione ter­ri­to­ri­ale pre­siedu­ta da Luciano Guer­ri­eri e delle val­u­tazioni dei seg­re­tari di cir­co­lo che per pri­mi han­no seg­nala­to questo tessera­men­to anom­alo. Irre­go­lar­ità che i garan­ti region­ali dicono che potran­no essere sanate solo se le 309 per­sone iscritte in maniera irre­go­lare, andran­no ad iscriver­si rego­lar­mente pres­so i cir­coli del Pd.

Car­la Maestri­ni e Vale­rio Fabi­ani

Ora toc­ca al grup­po diri­gente del Pd regionale rispon­dere final­mente alle domande che ci poni­amo fin dal­l’inizio di ques­ta vicen­da. Per­ché il Pd regionale ha deciso di con­seg­nare centi­na­ia di tessere in bian­co ad uno e ad uno solo dei can­di­dati al con­gres­so di Piom­bi­no? Per­ché gliele ha date di nascos­to, all’in­sa­pu­ta cioè del par­ti­to locale, dei cir­coli e di chi­unque altro? Quante di queste tessere sono arrivate in questo modo nel nos­tro ter­ri­to­rio? Sono solo quelle seg­nalate da alcu­ni seg­re­tari di cir­co­lo o sono, come io pen­so, molte di più? In questi giorni abbi­amo let­to sul­la stam­pa di altri con­siglieri region­ali che avreb­bero chiesto tessere in bian­co e ai quali, gius­ta­mente, sono state negate. E al tem­po stes­so non sono a conoscen­za né di altri can­di­dati al con­gres­so in altre realtà del­la Toscana che abbiano potu­to ben­e­fi­cia­re di questo “trat­ta­men­to priv­i­le­gia­to” né di altri con­siglieri region­ali. Si fan­no due pesi e due mis­ure? Ho fat­to queste domande al seg­re­tario regionale e gliele rifarò fino a quan­do non avrò rispos­ta. La ques­tione è seria, è polit­i­ca e perfi­no eti­ca. Non è una ques­tione sec­on­daria, ma ha a che fare con una cer­ta idea di par­ti­to e di polit­i­ca. A me il par­ti­to dei sig­nori delle tessere non piace per niente. Io voglio anco­ra appartenere ad una comu­nità di per­sone libere in cui la tessera ha anco­ra un val­ore”.
Più o meno con le stesse argo­men­tazione Fabi­ani si è pre­sen­ta­to mart­edì 11 otto­bre ad una con­feren­za stam­pa. Il seg­re­tario ha rin­car­a­to la dose aggiun­gen­do che, dopo la rispos­ta fiorenti­na sulle tessere con­seg­nate dal regionale, “deciderà cosa fare a liv­el­lo per­son­ale”. Come corol­lario anche un richi­es­ta di scuse al par­ti­to da parte di Ansel­mi il quale ha subito rib­a­di­to (Tir­reno 11 otto­bre): “Non sono state ril­e­vate vio­lazioni allo statu­to del par­ti­to. Chi accusa pub­bli­ca­mente di tessera­men­to mafioso (sono sta­ti usati altri ter­mi­ni ma la sostan­za è quel­la) dovrebbe ringraziare per la man­ca­ta querela e chiedere altret­tan­to pub­bli­ca­mente scusa”.

Sil­via Velo

Tan­to tuonò che alla fine piovve anche per il sot­toseg­re­tario Sil­via Velo, pronta a schier­ar­si: “Al con­gres­so di Fed­er­azione soster­rò Car­la Maestri­ni  con con­vinzione e entu­si­as­mo, con­vinzione e entu­si­as­mo che stan­no crescen­do nel tem­po. Conosco Car­la non da molto, abbi­amo fat­to per­cor­si politi­ci diver­si e sem­pre diver­gen­ti (non trop­po però …in fon­do siamo sem­pre state nel­lo stes­so par­ti­to ma, visti i tem­pi vale, la pena ricor­dar­lo). Lei ren­ziana da sem­pre, io non ho mai vota­to l’attuale seg­re­tario al con­gres­so e non ho neanche sostenu­to Car­la alla elezioni region­ali; lei lon­tana dalle liturgie di par­ti­to, io tal­vol­ta un po’ nos­tal­gi­ca”.
In piena bagarre lo stes­so Ansel­mi con­fes­sa di aver avu­to un passeg­gero momen­to di ripen­sa­men­to sul­la sua can­di­datu­ra e su Face­book riv­ela: “Il cli­ma mefiti­co che è sta­to irre­spon­s­abil­mente cre­ato dal­la diri­gen­za uscente intorno al con­gres­so locale del PD mi ave­va fat­to riflet­tere a lun­go sul restare in cam­po ed essere con­fu­so con quell’ipocrisia e quel liv­el­lo di argo­men­ti (dovrò tornare su ques­ta roba delle tessere per­ché è inde­cente la dis­tan­za fra i prin­cipi di cui ci si amman­ta e quel­lo che si fa). Dopo la let­tura del­la stam­pa di sta­mani (ndr: 11 otto­bre) sono ancor più con­vin­to che sia impor­tante impeg­nar­si a fon­do per­ché sen­za un Pd diver­so, autorev­ole e in gra­do di pro­durre idee nuove e soprat­tut­to una men­tal­ità polit­i­ca aper­ta e adegua­ta non si darà ciò che serve alla cit­tà e al ter­ri­to­rio. Dunque non mi ritiro affat­to: lo devo ai tan­ti che con­fi­dano in una rigen­er­azione, che vogliono esserne parte. Un par­ti­to politi­co non è una gita di sodali entu­si­asti, e nem­meno di manu­ten­tori di buoni sen­ti­men­ti. Dovrebbe essere una comu­nità aper­ta e capace che sa essere all’altezza del suo tem­po”.
Buoni proposi­ti, addirit­tura un minus­co­lo pas­so ver­so la creazione di qual­cosa mag­a­ri di più uni­to. Ma molto dove­va anco­ra accadere e dove­va essere ancor più trau­mati­co. Ecco che final­mente spun­ta la lista: l’anagrafe degli iscrit­ti che neanche i garan­ti locali del con­gres­so han­no mai vis­to, viene con­seg­na­ta ai can­di­dati.
Ansel­mi sbot­ta: “Ho scor­so la lista dei nom­i­na­tivi con curiosità, dato che essa non com­prende anco­ra i 309 esclusi e che comunque reg­is­tra cir­ca 950 nuove iscrizioni (sarei io il sig­nore delle tessere?) Oltre ad un diver­tente e ben riconosci­bile proflu­vio genealogi­co di vario gra­do, che evi­den­zia un dif­fu­so ricor­so com­pul­si­vo a par­en­ti in lin­ea più o meno ret­ta e che pur legit­ti­mo quan­to meno stona date le pesan­ti atten­zioni riv­olte dai “puri” a mio fratel­lo Alber­to, emerge un curioso improvvi­so inter­esse per il PD di numerosi cit­ta­di­ni e soprat­tut­to cit­ta­dine ucrai­ni, rus­si, rumeni, uzbe­ki, albane­si e bul­gari. Pos­so immag­inare, aven­do a cuore sul serio la dig­nità del par­ti­to, che cias­cu­na di queste iscrizioni sia sta­ta fat­ta pre­via rego­lare fila pres­so un cir­co­lo che tut­ti han­no avu­to la for­tu­na di trovare aper­to, dove ad atten­der­li han­no trova­to un sor­ri­dente seg­re­tario o un suo del­e­ga­to che ne ha val­u­ta­to il pro­fi­lo, su mod­uli orig­i­nali e non foto­copiati e soprat­tut­to che sia ispi­ra­ta da quel sen­so di apparte­nen­za e con­di­vi­sione dei val­ori del par­ti­to che viene con­tin­u­a­mente, retori­ca­mente, inutil­mente e come si vede ipocrita­mente evo­ca­to da chi pre­sume e pre­tende di avere qual­cosa da inseg­nare. Pos­so solo immag­i­narlo”.
Ver­rebbe da dire che se qual­cuno aus­pi­ca­va la nasci­ta di un par­ti­to plu­rale è sta­to accon­tenta­to. Più plu­rale di così c’è solo la Torre di Babele e potrebbe non essere fini­ta per­ché, a questo pun­to ‚chi può scom­met­tere che anche tra i 309 che dovran­no rego­lar­iz­zare l’iscrizione non ci sia qualche inat­te­sa par­entela o qual­cuno di lin­gua madre non pro­prio dan­tesca.

 

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