A Piombino trattamento dell’amianto e non solo

· Inserito in Spazio aperto
Luca Guidi

PIOMBINO 5 feb­braio 2016 — Ho let­to con atten­zione un arti­co­lo dal tito­lo “L’u­ni­ca alter­na­ti­va è las­cia­re le cose come stan­no”. È un po’ trop­po colto per le mie capac­ità cog­ni­tive (fenom­e­nolo­gia sociale, mak­ert­ing, ped­a­gogia) ma se doves­si farne un raf­faz­zona­to rias­sun­to, specie sul­la ques­tione amianto, cre­do che sarebbe questo:
— finché le fab­briche tira­vano tut­ti zit­ti e con­sapevoli che l’amianto era dap­per­tut­to,
— ora che il prob­le­ma si pone, per­ché l’amianto con­tin­ua ad essere dap­per­tut­to, le ani­me belle si oppon­gono a un pos­si­bile impianto di rac­col­ta e smal­ti­men­to (in sicurez­za) di questo schi­fo di mate­ri­ale,
— allo­ra (con iro­nia), “l’unica alter­na­ti­va al rici­clo, alle boni­fiche e allo smal­ti­men­to in sicurez­za di ciò che non può essere rici­cla­to è con­tin­uare a igno­rare il prob­le­ma las­cian­do le cose come sono state e come stan­no”, tan­to più che si potreb­bero creare almeno 50 posti di lavoro. Quin­di, tra le righe, cap­to una opin­ione favorev­ole al prog­et­to.
Cer­to la tec­nolo­gia odier­na con­sen­tirà di trattare l’amianto in sicurez­za; meglio una cosa avver­ti­ta come peri­colosa ma gesti­ta bene, che l’at­tuale inerzia.
Con­cor­do per­tan­to con l’idea di met­tere in atto a Piom­bi­no un cen­tro nazionale di con­cen­tra­men­to e trat­ta­men­to del­l’amianto, data la evi­dente ricadu­ta occu­pazionale ma anche ambi­en­tale, tema non sec­on­dario.
Pochi anni fa mi diver­tii a far­mi rid­ere dietro lan­cian­do l’idea provo­ca­to­ria — ma mica poi così tan­to — di trasfor­mare le cave delle nos­tre colline in depos­i­to per rifiu­ti nucleari; oppor­tu­na­mente coiben­tate di piom­bo e ben sig­illate potreb­bero accogliere scorie nucleari almeno dal­l’I­talia. E poi, per­ché non pen­sare anche ad un impianto di trat­ta­men­to delle scorie stesse, invece di spendere mil­ioni per far­le lavo­rare in Ger­ma­nia. Anche qui, posti di lavoro e con­tribu­ti gov­er­na­tivi, non lo si farebbe cer­to gratis, e il ter­ri­to­rio ne avrebbe ben­efi­cio eco­nom­i­co. Invece, meglio strac­cioni ma pot­er scri­vere “Comune denu­cleariz­za­to” (qual­si­asi cosa sig­ni­fichi ) sul cartel­lo di ingres­so al paese. A sup­por­to di ques­ta mia idea c’è la prati­ca­mente nul­la sto­ria tel­luri­ca delle nos­tre zone.
Quin­di per­ché amianto sì e atom­i­co no, oppure per­ché no a tut­ti e due. Le tro­vo meno impat­tan­ti di un incener­i­tore e più tec­no­logi­ca­mente avan­zate.
Insom­ma, le due cose potreb­bero essere i fers de lance per una nuo­va ripresa eco­nom­i­ca e non in con­trap­po­sizione con altri com­par­ti ( tur­is­mo, agri­coltura ).

2 risposte a “A Piombino trattamento dell’amianto e non solo”

  1. Barbara Noferi says:

    Buonasera,
    Una curiosità…in questo scrit­to del sign­or Gui­di si fa rifer­i­men­to ad un arti­co­lo scrit­to da Bar­bara Noferi. Io ho lo stes­so nome e sono gior­nal­ista ma non ricor­do di aver scrit­to un arti­co­lo con questo tema. C’è forse una mia omon­i­ma che fa il mio stes­so mestiere? Scusate la mia curiosità, salu­ti.

    • Redazione says:

      Diamo atto alla col­le­ga Bar­bara Noferi di non aver scrit­to l’articolo a cui si fa rifer­i­men­to nel testo di Luca Gui­di. Per un caso di omon­imia il “pez­zo” cita­to da Gui­di proviene da altro autore che ha lo stes­so cog­nome del­la sig­no­ra Bar­bara non aven­do – e di questo ci scu­si­amo – anche lo stes­so nome. Per evitare ulte­ri­ori equiv­o­ci abbi­amo provve­du­to a togliere il rifer­i­men­to in ques­tione dall’articolo di Luca Gui­di. Le stesse scuse anche ai let­tori per l’ involon­tario errore. Un ringrazi­a­men­to a Bar­bara Noferi per la seg­nalazione.

Commenta il post