Il mio impegno in politica da credente e praticante

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Luigi Coppola

PIOMBINO 20 mag­gio 2019 — Il mio impeg­no in polit­i­ca è sem­pre sta­to carat­ter­iz­za­to dal­la tes­ti­mo­ni­an­za al servizio dei val­ori in cui cre­do e con­tin­uerà ad esser­lo. Se fos­si sce­so a com­pro­mes­si con la mia coscien­za avrei cer­ta­mente avu­to più suc­ces­so, ma non l’ho fat­to. Vi sono prin­cipi in cui cre­do che per me non sono negozi­a­bili, ma non mi sono mai sot­trat­to al con­fron­to, accettan­do e rispet­tan­do le opin­ioni altrui. La laic­ità del­lo Sta­to è un val­ore indis­cutibile, lo affer­mo nonos­tante sia con­vin­ta­mente cre­dente. In tal sen­so lo è ancor di più la San­ta Mes­sa, che è la cel­e­brazione del sac­ri­fi­cio di Gesù Cristo per red­imere i pec­ca­tori. Non è cer­to un cons­es­so demanda­to a dis­cutere aper­ta­mente di polit­i­ca. La Chiesa ha i luoghi pre­posti dove dis­cutere di eti­ca, di morale, di polit­i­ca e di tante altre ques­tioni che coin­vol­go­no la comu­nità, ma non cre­do durante la cel­e­brazione di un rito litur­gi­co. Purtrop­po, sono avvenu­to a conoscen­za di un episo­dio che si è ver­i­fi­ca­to domeni­ca 19 mag­gio a Piom­bi­no in una par­roc­chia. Vi sono sta­ti pre­cisi rifer­i­men­ti politi­ci che, in piena cam­pagna elet­torale, pos­sono facil­mente dare adi­to a fisi­o­logiche ed anche equiv­o­ca­bili stru­men­tal­iz­zazioni. Non giu­di­co ciò che sia sta­to det­to, tan­to meno se sia sta­to gius­to far­lo in quel luo­go sacro, non è mio com­pi­to. Però, in quan­to cre­dente e prat­i­cante, la cosa mi impone una per­son­ale ed in parte anche pub­bli­ca rif­les­sione.

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