IN OTTO ANNI (2008-2015) INCREMENTI DAL 50 FINO AL 100 PER CENTO

Batoste comunali: aumenti record nei tributi locali

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PIOMBINO 18 aprile 2016 — Non tut­to ristagna. Se non si reg­is­tra­no aumen­ti nel­la cresci­ta, c’è comunque chi si ingeg­na per­ché qualche incre­men­to ci sia. E non da poco. A fronte di stipen­di bloc­cati o spes­so sos­ti­tu­iti dagli ammor­tiz­za­tori sociali e di pen­sioni  ferme al palo, fan­no sen­so le curve in forte asce­sa dei balzel­li comu­nali. E da noi, come avviene per le risorse idriche e per qualche altro trib­u­to, addirit­tura più che altrove. In Val di Cor­nia, negli otto anni che van­no dal pri­mo gen­naio 2008 al 31 dicem­bre 2015 si sono reg­is­trati aumen­ti del 96,20 per cen­to nelle entrate trib­u­tarie del Comune di San Vin­cen­zo, maglia nera del com­pren­so­rio nel­la clas­si­fi­ca per demer­i­ti nelle impo­sizioni fis­cali, dell’86,06 per cen­to a Piom­bi­no, dell’84,44 per cen­to a Suvere­to, del 78,64 per cen­to a Sas­set­ta e del 46,76 per cen­to a Campiglia dove i cit­ta­di­ni si pos­sono affi­dare al vec­chio ada­gio “Beati mono­culi in ter­ra caeco­rum” ovvero “nel mon­do dei ciechi beato chi ci vede da un occhio”.
La triste ril­e­vazione sui balzel­li non è frut­to di una malev­ole inter­pre­tazione dei soli­ti gufi ma nasce da una elab­o­razione del Siope, il sis­tema di ril­e­vazione degli incas­si delle ammin­is­trazioni pub­bliche real­iz­za­to in col­lab­o­razione dal­la Ragione­r­ia gen­erale del­lo Sta­to, dal­la Ban­ca d’Italia e dall’Istat. Quin­di un dato uffi­ciale che viene rifer­i­to a tut­ti i trib­u­ti inser­i­to nel tito­lo “Entrate trib­u­tarie” dei bilan­ci comu­nali.

totò Peg­gio anco­ra se si raf­frontano i dati dei cinque Comu­ni del­la Val di Cor­nia con l’im­po­sizione media reg­is­tra­ta in realtà di analoghe dimen­sioni pre­sen­ti in Italia. Così per esem­pio i trib­u­ti che si sono ver­sa­ti pro capite a Piom­bi­no (anno 2015) ammon­tano a 691,72 euro a fronte di una media di 539,91 euro nei Comu­ni con popo­lazione tra 20 e 60 mila abi­tan­ti. E più o meno è così a Campiglia (530,11 euro con­tro i 498,81 del­la media tra gli enti locali con una for­bice di abi­tan­ti tra 10 e 20 mila unità), a Suvere­to (775,60 con­tro 508,29 dei Comu­ni con 2000–5000 abi­tan­ti) a Sas­set­ta (900,78 con­tro 612,61). Caso lim­ite ma con atten­u­an­ti è quel­lo del Comune di San Vin­cen­zo dove l’in­ci­den­za pro capite è sta­ta di 1.459,72 euro con­tro la media dei Comu­ni tra 5 e 10 mila abi­tan­ti che si fer­ma a 487,89 euro/anno.
Nel munici­pio del sin­da­co Ban­di­ni esiste infat­ti il fenom­e­no, molto più ril­e­vante che altrove, delle sec­onde case per le quali si ha un incas­so trib­u­tario ril­e­vante sen­za che, però, i pro­pri­etari, non res­i­den­ti, rien­tri­no nel­la divi­sione per la ripar­tizione pro capite del get­ti­to.
Non sem­pre la Val di Cor­nia è sta­ta ter­ra di balzel­li locali supe­ri­ori alla media nazionale. Men­tre infat­ti i Comu­ni di San Vin­cen­zo, Suvere­to e Sas­set­ta han­no accusato da molti anni incas­si trib­u­tari oltre le con­sue­tu­di­ni dei municipi ital­iani, così non è sem­pre sta­to per Piom­bi­no e Campiglia. Nel mag­giore Comune del com­pren­so­rio, nel 2009, la tas­sazione locale pro capite era di 307,21 euro con­tro la media nazionale di 322,26. Si è dovu­ti arrivare alla incred­i­bile svol­ta del 2011 quan­do a Piom­bi­no il get­ti­to pro capite è schiz­za­to a 607,10 euro all’an­no con­tro la media di 466,85.
Qual­cosa del genere, ma in misura assai meno ril­e­vante, è accadu­to a Campiglia dove nel 2009 si paga­vano 254,11 euro annui a tes­ta (media nazionale 298,98) e dove si è giun­ti solo nel 2014 a super­are i liv­el­li ital­iani (533,62 con­tro la media di 521,46).
Nel com­pren­so­rio è assai var­ie­ga­ta l’im­po­sizione fis­cale da parte dei Comu­ni. Esistono dif­feren­ze evi­den­ti qua­si sem­pre legate alle par­ti­co­lari carat­ter­is­tiche dei ter­ri­tori munic­i­pali. E diver­so è anche il com­por­ta­men­to negli anni dei cinque enti del­la val­la­ta.

Comune di Piom­bi­no

Il Comune di Piom­bi­no è quel­lo che, in forza del mag­gior numero di res­i­den­ti, ha un get­ti­to com­p­lessi­vo mag­giore (23 mil­ioni e 888 mila euro nel 2015), abbon­dan­te­mente cresci­u­to negli ulti­mi tre anni e soprat­tut­to sal­i­to dell’86,06 per cen­to nel peri­o­do 2008–2015.

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A Piom­bi­no il get­ti­to mag­giore deri­va dal­la tas­sa per il servizio di rac­col­ta del­la net­tez­za urbana. Dal 2014, che si sia chiam­a­to Tares o Tia o Tar­su o Tari, il balzel­lo ha super­a­to l’Imu ovvero l’im­pos­ta che fino al 2013 ha garan­ti­to all’ente le mag­giori entrate. Pur facen­do reg­is­trare una fles­sione nel 2015 la tas­sa sui rifiu­ti con­tin­ua a rap­p­re­sentare la terza parte del get­ti­to com­p­lessi­vo delle entrate trib­u­tarie del Comune.
Sostanzial­mente sta­bili sono rimaste, nel cor­so degli ulti­mi tre anni, le entrate per la Tosap, la tas­sa per l’oc­cu­pazione del suo­lo pub­bli­co, sem­pre supe­ri­ore ai due mil­ioni annui.
A dif­feren­za degli altri Comu­ni del com­pren­so­rio Piom­bi­no ha fat­to reg­is­trare for­ti oscil­lazioni nel­la tas­sazione soprat­tut­to in due anni: nel 2011 (record con +64,6% sul 2010) e nel 2014. Fles­sioni invece neanche insignif­i­can­ti si sono avute nel 2009 (-16,1%) e nel 2013 (-15,7) quan­do la tas­sa sui rifiu­ti pesa­va com­p­lessi­va­mente per 3,8 mil­ioni con­tro i 9,3 del 2014 e gli 8,7 del 2015.

Comune di Campiglia Marit­ti­ma

Il Comune di Campiglia Marit­ti­ma si carat­ter­iz­za, rispet­to agli altri Comu­ni del com­pren­so­rio, per il minore incre­men­to nel­la tas­sazione locale dal 2008 al 2015. Negli otto anni pre­si in con­sid­er­azione, le entrate sono infat­ti cresciute del 46,76 per cen­to. Non poco ma cer­to infini­ta­mente meno rispet­to alle altre realtà.

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In assen­za di un numero con­sis­tente di sec­onde case (quelle pre­sen­ti sono local­iz­zate soprat­tut­to nel cen­tro stori­co di Campiglia), anche l’in­ci­den­za pro capite dei trib­u­ti non si allon­tana di molto dal­la media nazionale dei Comu­ni con le carat­ter­is­tiche demogra­fiche di quel­lo campigliese.
Anche in questo caso il get­ti­to mag­giore deri­va dal­la tas­sa sui rifiu­ti che solo nel 2015 si è stac­ca­ta con­sis­ten­te­mente dal­l’Imu, pri­ma risor­sa trib­u­taria fino al 2013. Il Comune ha anche una disc­re­ta entra­ta dalle addizion­ali Irpef che nel 2014 han­no sfio­ra­to il mil­ione di euro.
Come a Piom­bi­no gli anni 2011 e 2014 sono sta­ti quel­li in cui si è reg­is­tra­to l’in­cre­men­to mag­giore nel­la tas­sazione.

Comune di San Vin­cen­zo

Il Comune di San Vin­cen­zo ha carat­ter­is­tiche par­ti­co­lari rispet­to agli altri enti locali del­la Val di Cor­nia. La pre­sen­za di sec­onde case con alte tas­sazioni nel­l’Imu e nei servizi con­diziona il get­ti­to come non avviene altrove. E, come det­to, fal­sa l’in­ci­den­za pro capite dei trib­u­ti che cer­to, nel­la prat­i­ca, non arrivano  ai 1.459,72 euro a tes­ta indi­cati nelle sta­tis­tiche uffi­ciali.

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La mag­giore voce nelle entrate trib­u­tarie del Comune è rap­p­re­sen­ta­ta dal­l’Imu che nel 2013 ha garan­ti­to 5,3 mil­ioni di incas­si sce­si, in forza del­la ride­ter­mi­nazione del trib­u­to in sede nazionale, a 4,8 nel 2014 e a 4,4 nel 2015.
Al sec­on­do pos­to la tas­sa sui rifiu­ti che nel 2015 si è avvi­c­i­na­ta all’im­pos­ta sul­la casa.
A San Vin­cen­zo, stazione bal­n­eare, pesa molto anche la tas­sa di sog­giorno che gio­va all’ente per 1,17 mil­ioni (anno 2015).
Tra i trib­u­ti pro­pri, in relazione alle dimen­sione del Comune, sono da seg­nalare le entrate, qua­si record, per le vio­lazioni al codice del­la stra­da.

Comune di Suvere­to

Il Comune di Suvere­to, nel cor­so degli anni, è sta­to carat­ter­iz­za­to da tre dis­tinte fasi. La pri­ma, negli anni dal 2008 al 2011, si dis­tingue per un sostanziale equi­lib­rio nelle entrate trib­u­tarie che han­no oscil­la­to intorno a 1,1–1,3 mil­ioni di euro. Nel 2012 e nel 2013, con la sec­on­da fase, ci si è sveg­liati con due maz­zate: un pri­mo aumen­to del 43,8 per cen­to ed un sec­on­do a seguire del 21,2. La terza fase è quel­la attuale, dal 2013 ad oggi, nel­la quale si reg­is­tra un ass­es­ta­men­to con un get­ti­to tor­na­to a ristagnare tra 2,2 e 2,4 mil­ioni di euro. La con­seguen­za delle oscil­lazioni ha prodot­to una cresci­ta con­sid­erev­ole dei trib­u­ti locali aumen­tati negli otto anni, dal 2008 al 2015, dell’84,44 per cen­to.

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A Suvere­to è l’Imu il trib­u­to che garan­tisce il mag­giore get­ti­to, poco meno del­la metà delle entrate trib­u­tarie totali del­l’ente nel 2015. A ruo­ta segue la tas­sa sui rifiu­ti che nel­lo scor­so anno ha sfio­ra­to un mil­ione di euro. Molto più con­tenute le altre impo­sizioni con l’ad­dizionale Irpef che si carat­ter­iz­za per essere una delle prin­ci­pali fonti di get­ti­to.

Comune di Sas­set­ta

A Sas­set­ta, pic­co­lo comune del­l’en­troter­ra, si viag­gia nel pic­co­lo ma per­centual­mente gli incre­men­ti non sono mod­esti. Negli otto anni dal 2008 al 2015 la tas­sazione locale è cresci­u­ta del 78,64% con il 2011 (record 77,1%) ed il 2012 peri­o­di di pun­ta negli incre­men­ti. In misura con­tenu­ta nel Comune si fa sen­tire il fenom­e­no delle sec­onde case acquis­tate da non res­i­den­ti.

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Pro­prio in forza del fenom­e­no delle abitazioni per le vacanze è l’Imu il trib­u­to che garan­tisce all’ente la mag­giore entra­ta.
Nel 2015 tut­tavia la tas­sa sui rifiu­ti si è avvi­c­i­na­ta molto al balzel­lo sul­la casa. Sem­pre in relazione alla vocazione tur­is­ti­ca del Comune c’è da seg­nalare l’en­tra­ta trib­u­taria dal­l’im­pos­ta di sog­giorno. Gio­va infine al magro bilan­cio del Comune l’ad­dizionale Irpef.

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