Tariffe e impianti da Asiu a Sei: le ragioni sbagliate per andare a sud

La realtà smentisce le scelte sui rifiuti urbani

· Inserito in Sotto la lente

PIOMBINO 12 mar­zo 2016 — In atte­sa di ver­i­fi­care nei fat­ti l’or­ga­niz­zazione dei servizio di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti soli­di urbani nei Comu­ni del­la Val di Cor­nia da parte di Sei Toscana è lecito chieder­si se si sono real­iz­zate le final­ità poste a base del­l’in­gres­so di questi Comu­ni nel­l’A­to Toscana Sud, se era­no cor­rette le moti­vazioni addotte per assumere quelle deci­sioni e se era­no cor­ret­ti gli stru­men­ti indi­vid­uati come uti­liz­z­abili. Ciò anche alla luce degli even­ti accadu­ti suc­ces­si­va­mente ed in par­ti­co­lare delle novità del Prog­et­to RiMa­te­ria al quale recen­te­mente Stile libero ha ded­i­ca­to alcu­ni arti­coli a par­tire da quel­lo che ripor­ta la dis­cus­sione tra la nos­tra redazione ed il pres­i­dente di RiMa­te­ria Vale­rio Cara­mas­si.
Era­no giuste quelle moti­vazioni?
Era­no cor­ret­ti e sono sta­ti rag­giun­ti quegli obbi­et­tivi?
Era­no per­ti­nen­ti gli stru­men­ti indi­cati?
Sono inter­rog­a­tivi politi­ci per­ché dalle risposte dipende la respon­s­abil­ità e la cred­i­bil­ità degli attori politi­ci, in par­ti­co­lare degli ammin­is­tra­tori dei Comu­ni di ques­ta e del­la pas­sa­ta leg­is­latu­ra.
Ricor­diamo che l’in­tero proces­so è seg­na­to da queste date:
Dicem­bre 2011: il Con­siglio comu­nale di Piom­bi­no delib­era di richiedere alla Regione Toscana di ver­i­fi­care le con­dizioni per l’in­clu­sione del Comune all’in­ter­no dell’ Ato Toscana Sud. Altret­tan­to fan­no in tem­pi bre­vi i Comu­ni di Campiglia, San Vin­cen­zo, Sas­set­ta, Suvere­to e Castag­ne­to;
Giug­no 2013: il Con­siglio regionale delib­era di mod­i­fi­care la delim­i­tazione dell’Ato Toscana Cos­ta e dell’Ato Toscana Sud preve­den­do il pas­sag­gio dei Comu­ni di Piom­bi­no, Castag­ne­to Car­duc­ci, San Vin­cen­zo, Campiglia Marit­ti­ma, Suvere­to e Sas­set­ta, apparte­nen­ti alla provin­cia di Livorno, dall’Ato Toscana Cos­ta all’Ato Toscana Sud;
Novem­bre 2015: Sei Toscana, gestore uni­co del­l’in­tero Ato in quan­to vinci­tore di un appal­to pub­bli­co gesti­to da Ato Sud, inizia la rac­col­ta e lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti urbani nel­la Val di Cor­nia.
Non pro­prio quel per­cor­so “estrema­mente breve “ che aus­pi­ca­va, nel dicem­bre 2011, il pres­i­dente di Asiu, Ful­vio Murzi, ma tan­t’è.

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L’asses­sore all’am­bi­ente del Comune di Piom­bi­no, Mar­co Charei

Le moti­vazioni isti­tuzion­ali
L’in­gres­so in Ato Sud si col­lo­ca all’in­ter­no di una nuo­va visione isti­tuzionale che vede la Val di Cor­nia guardare a sud, addirit­tura richiedere l’in­clu­sione nel­la Provin­cia di Gros­se­to. Ven­gono rac­colte firme e orga­niz­zate man­i­fes­tazioni pub­bliche, sal­vo poi accorg­er­si che una sim­i­le lin­ea polit­i­ca non è coer­ente né con le dis­po­sizioni leg­isla­tive né con ciò che sta avve­nen­do sul­la stra­da del­la rifor­ma che, di lì a breve, can­cellerà le ammin­is­trazioni provin­ciali, come isti­tuzioni elette dai cit­ta­di­ni, e le depoten­zierà fino al pun­to che qua­si tutte le loro fun­zioni passer­an­no alla Regione.
L’asses­sore Mar­co Chiarei, nel­la sedu­ta del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no condisce di retor­i­ca la deci­sione con un “..Noi oggi ci tro­vi­amo di fat­to ad un muta­men­to dei rifer­i­men­ti delle nos­tre politiche ter­ri­to­ri­ali. Questo avviene non per sug­ges­tione, così per un’ispi­razione vaga, ma avviene attra­ver­so una val­u­tazione pro­prio ogget­ti­va del tema in ques­tione e forse sco­pri­amo di essere oggi den­tro un per­cor­so, un per­cor­so nel quale i nos­tri rifer­i­men­ti si trovano ad avere una col­lo­cazione diver­sa…”.
Oggi il Pd, rin­un­cian­do a quel­l’im­postazione, si riv­olge di nuo­vo a nord per l’or­ga­niz­zazione san­i­taria e per altro e invi­ta i sin­daci a creare subito l’U­nione comu­nale tra i Comu­ni del­la Val di Cor­nia rel­e­gan­do il rap­por­to con i Comu­ni del­la provin­cia di Gros­se­to ad un gener­i­co “sen­ti­amo­ci”.

Le moti­vazioni finanziarie
L’A­siu viene indi­ca­ta dai Comu­ni come un’azien­da sana e sen­za deb­iti. Qualche sin­da­co la addi­ta come esem­pio pos­i­ti­vo. Lo stes­so asses­sore Chiarei dichiara: “…i deb­iti pre­gres­si delle sin­gole soci­età delle sin­gole ges­tioni anche questo è sta­to un pun­to assai dibat­tuto. Nell’ Ato Sud si esclude in maniera tas­sati­va ipote­si di diluizione di even­tu­ali deb­iti, in sostan­za si dice: “Chi li ha prodot­ti se li dovrà gestire e se ne dovrà accol­lare gli oneri”…”
E l’al­lo­ra pres­i­dente del­l’A­siu rin­cara la dose: “…I nos­tri prog­et­ti sono com­pat­i­bili con l’A­to Sud? Asso­lu­ta­mente sì! Pro­prio per questo tipo di approc­cio in cui si sostiene e si ripor­ta chiara­mente che i costi, i deb­iti e i cred­i­ti pre­gres­si riman­gono in casa da chi li ha generati, ovvero se ave­vi gen­er­a­to cred­i­ti ti riman­gono i cred­i­ti, se hai gen­er­a­to deb­iti tro­va il sis­tema di pagar­li…”.
La con­vinzione è che Asiu non abbia deb­iti, sal­vo poi sco­prire che, a chiusura 2014, il bilan­cio si chiuse con un pas­si­vo di cir­ca 20 mil­ioni e 800mila euro, di cui cir­ca un mil­ione rel­a­ti­vo ad un accon­to sul­la bonifi­ca di Cit­tà futu­ra. A fronte di cred­i­ti di cir­ca 4 mil­ioni di euro e sen­za con­sid­er­are i 9 mil­ioni pre­visti per il “post mortem” del­la dis­car­i­ca che per il momen­to sono sta­ti dif­fer­i­ti in futuro.
Nes­suno pri­ma ne ave­va par­la­to. Non si sono creati dal 2011 al 2014, c’er­a­no già pri­ma ma era un argo­men­to o sconosci­u­to o nascos­to.

Le moti­vazioni impiantis­tiche
L’A­siu vuole man­tenere la pro­pri­età degli impianti che trat­tano i rifiu­ti urbani per­ché sono un cap­i­tale. Lo stes­so pres­i­dente Murzi anco­ra con forza ricor­da: “ L’A­to Sud ha fat­to la scelta dicen­do: “Io met­to a gara il servizio” ma gli impianti che i cit­ta­di­ni si sono costru­iti con i pro­pri ver­sa­men­ti, i con­tribu­ti eco­nomi­ci, con la fun­zion­al­ità che tut­ti negli anni via via si è con­sol­i­da­ta e ha per­fezion­a­to il pro­prio inter­ven­to, li teni­amo fuori.…Gli impianti riman­gono di pro­pri­età comunque del­l’ente pub­bli­co che se li è costru­iti e pagati e quin­di ci sarà un impor­to per il con­fer­i­men­to da parte del vinci­tore che per­me­t­terà ai cit­ta­di­ni di godere anco­ra di quei ben­efi­ci che han­no godu­to fino ad oggi…”.
In realtà l’ob­bi­et­ti­vo attuale di Asiu è di uscire pri­ma pos­si­bile dai rifiu­ti urbani e di dis­met­tere gli impianti che li trat­tano. Molto esplici­ta­mente il pres­i­dente di RiMa­te­ria ha dichiara­to: “Sei Toscana ci ha ver­sato 500mila euro al mese per l’utilizzo degli impianti per il trat­ta­men­to degli urbani e ce ne verserà cir­ca 250mila al mese per tut­to il 2016. La nos­tra impostazione tende ad evitare ogni tipo di inter­esse e di attiv­ità per i rifiu­ti urbani entro l’estate, al mas­si­mo all’inizio 2017. Quin­di pri­ma pos­si­bile”.
Insom­ma: pri­ma si dis­met­tono gli impianti che trat­tano i rifiu­ti urbani meglio è.

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Gian­ni Ansel­mi, sin­da­co di Piom­bi­no dal 2004 al 2014

Gli obbi­et­tivi tar­if­fari
“Il gestore uni­co — dice Chiarei — ha come obi­et­ti­vo quel­lo di man­tenere le tar­iffe, lad­dove esse siano già vir­tu­ose, e di innescare un per­cor­so per far sì che, lad­dove queste tar­iffe sono alte o non rispon­dono a logiche di effi­cien­za e con­teni­men­to dei costi, di por­tar­le ad una dimen­sione reale.…Quindi un nos­tro ingres­so in questo asset­to ci tran­quil­liz­za, per­ché ci con­sente di man­tenere su questo ter­ri­to­rio le tar­iffe che conos­ci­amo adesso e di avere come rifer­i­men­to tem­po­rale la qua­si certez­za che a regime nel­l’A­to Sud si dovran­no attuare dei per­cor­so ver­so le tar­iffe più vir­tu­ose e non il vicev­er­sa.…”
Il sin­da­co Ansel­mi con­fer­ma: “…Noi abbi­amo dovu­to aumentare le tar­iffe due anni fa, in osse­quio alla legge che dice che i costi devono essere cop­er­ti dal sis­tema tar­if­fario. Abbi­amo tenu­to le tar­iffe basse fino all’ul­ti­mo momen­to pos­si­bile, dopodiché il Con­siglio è sta­to chiam­a­to a pro­nun­cia­r­si, in forza del decre­to 152, una legge nazionale, che pone pre­cisi obb­lighi in ques­ta direzione. Ed oggi abbi­amo una strut­tura tar­if­faria che, nonos­tante quel­l’au­men­to, è una strut­tura tar­if­faria fra le più social­mente spendibili all’in­ter­no sicu­ra­mente del­l’A­to Cos­ta, ma anche all’in­ter­no del con­testo regionale”.
Insom­ma: le tar­iffe nos­tre non aumenter­an­no sono gli altri che si adeguer­an­no a noi.
Pec­ca­to che già le prime dis­cus­sioni pub­bliche, dopo l’in­gres­so di Sei, fan­no intravedere un aumen­to. Ma del resto è di nuo­vo lo stes­so Cara­mas­si che, affer­man­do “…I tre quar­ti del deficit di Asiu deri­va da tar­iffe ferme da 5 anni.…” fa intravedere aumen­ti nel futuro.

Gli stru­men­ti orga­niz­za­tivi e soci­etari
È il 31 mar­zo 2015. L’am­min­is­tra­tore uni­co di Asiu, Ful­vio Murzi, fir­ma un piano indus­tri­ale 2014–2018 dove si può leg­gere: “…Tut­ti i flus­si di rifi­u­to inter­cettati dal gestore sul ter­ri­to­rio perime­tra­to di rifer­i­men­to (ovvero tut­ti quel­li prove­ni­en­ti dal baci­no di com­pe­ten­za dei Comu­ni oggi servi­ti da Asiu) saran­no con­fer­i­ti pres­so gli impianti di tito­lar­ità Asiu; in base ad even­tu­ali speci­fi­ci accor­di i flus­si attuali potran­no essere sos­ti­tu­iti o incre­men­tati con altri flus­si prove­ni­en­ti dal baci­no di Ato con­fer­man­do in ogni caso i cor­rispet­tivi oggi defin­i­ti e indi­ciz­za­ti sec­on­do le pro­ce­dure Ato…”.
Tradot­to vuol dire che i rifiu­ti urbani del­la Val di Cor­nia saran­no trat­tati e con­fer­i­ti negli impianti locali che potran­no accogliere anche rifiu­ti prodot­ti all’in­ter­no del’Ato Sud.
È esat­ta­mente il con­trario di ciò che è avvenu­to e avver­rà. Già oggi una parte dei rifiu­ti urbani sono trasportati nelle dis­cariche del gros­se­tano e alla fine del 2016 niente andrà più a Ischia di Cro­ciano.
Ed anco­ra. “Asiu, si dice nel Piano indus­tri­ale del novem­bre 2014, con­ferisce il ramo servizi a Sei Toscana e ne diven­ta azion­ista”. Il ramo d’azien­da per ora è in affit­to, poi sarà con­fer­i­to a Sei ma Asiu non diver­rà azion­ista di Sei. Non solo per­ché sparirà inglo­ba­ta da RiMa­te­ria, ma anche per­ché non avrebbe potu­to, dato che Sei Toscana ha vin­to un appal­to per la ges­tione del­la rac­col­ta ed il trat­ta­men­to rifiu­ti e dunque è una com­pagine chiusa non aper­ta ad altri sogget­ti impren­di­to­ri­ali.

Con­clu­sioni
Ci fer­mi­amo qui.
È chiaro che, al di là del­la sua cor­ret­tez­za isti­tuzionale e polit­i­ca, l’op­er­azione “rot­ta ver­so sud” rel­a­ti­va ai rifiu­ti pog­gia­va su fon­da­men­ta deboli sia sul piano politi­co che impren­di­to­ri­ale.
Oggi par­liamo di una situ­azione, quel­la illus­tra­ta nel Forum tra il con­sigliere di Asiu e pres­i­dente di RiMa­te­ria Vale­rio Cara­mas­si e la redazione di Stile libero com­ple­ta­mente diver­sa ma assai pre­caria. Pre­caria anche per­ché lo sta­to del­l’arte del servizio rifiu­ti e le sue prospet­tive furono fon­date su fon­da­men­ta pre­carie se non addirit­tura sconosciute. Comunque non chiare e non chiarite.
Una respon­s­abil­ità polit­i­ca enorme.

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