Partecipate con più controlli: parola di Comune

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PIOMBINO 2 otto­bre 2015 — Il Comune di Piom­bi­no met­terà mano ai con­trol­li sulle parte­ci­pate. Lo deciderà il Con­siglio comu­nale al quale sarà pre­sen­ta­to il prossi­mo 9 otto­bre un nuo­vo rego­la­men­to (per leg­gere clic­ca qui) che, in net­ta dis­con­ti­nu­ità, sos­ti­tuirà quel­lo approva­to nel 2006 (per leg­gere clic­ca qui) ma in realtà colpevol­mente mai attua­to. Stile libero lo ha denun­ci­a­to più e più volte anche recen­te­mente (https://www.stileliberonews.org/dove-prevedono-i-piani-operativi/). Il Comune da anni agisce impe­den­do di fat­to al Con­siglio comu­nale di conoscere l’e­sat­ta situ­azione eco­nom­i­ca e finanziaria e di esercitare le sue fun­zioni di ind­i­riz­zo e con­trol­lo su quelle soci­età. Il macro­scop­i­co deb­ito dell’ Asiu, pari a 30 mil­ioni, di cui nes­sun con­sigliere comu­nale sape­va niente, lo dimostra. Lo ave­vano ril­e­va­to anche i sin­daci revi­sori. L’ul­ti­ma vol­ta approvan­do il bilan­cio pre­ven­ti­vo 2015 ma ponen­do come con­dizione un con­trol­lo di legit­tim­ità rel­a­ti­va­mente alle risorse ero­gate a favore degli organ­is­mi parte­ci­pati ed oppor­tu­na­mente evi­den­zian­do che «…l’Ente dovrebbe definire un sis­tema di con­trol­li sulle soci­età parte­ci­pate da eserci­tar­si medi­ante apposi­ta strut­tura del­l’Ente che ne assume la respon­s­abil­ità. Con­seguente­mente, l’Ente è tenu­to a definire pre­ven­ti­va­mente gli obi­et­tivi ges­tion­ali sec­on­do para­metri qual­i­ta­tivi e quan­ti­ta­tivi e ad orga­niz­zare ido­neo sis­tema infor­ma­ti­vo atto a ril­e­vare i rap­por­ti finanziari inter­cor­ren­ti, la situ­azione con­tabile ges­tionale ed orga­niz­za­ti­va delle soci­età, i con­trat­ti di servizio, la qual­ità dei servizi, il rispet­to delle norme di legge sui vin­coli di finan­za pub­bli­ca ed, inoltre, effet­tuare un mon­i­tor­ag­gio peri­od­i­co sul­l’an­da­men­to delle soci­età anal­iz­zan­do gli scosta­men­ti rispet­to agli obi­et­tivi asseg­nati ed indi­vid­uan­do le oppor­tune azioni cor­ret­tive, tali da evitare pos­si­bili squilib­ri eco­nom­i­co finanziari ril­e­van­ti per il bilan­cio del­l’ente…».

Il nuo­vo rego­la­men­to
Il testo che sarà sot­to­pos­to all’at­ten­zione del Con­siglio comu­nale è tale da far fare al Comune un pas­so decisa­mente in avan­ti nel sen­so del mag­gior con­trol­lo sulle parte­ci­pate sia quelle in cui il Comune detiene una parte­ci­pazione di mag­gio­ran­za, siano esse soci­età stru­men­tali o che pro­ducono servizi pub­bli­ci o per il mer­ca­to, sia quelle in cui detiene una parte­ci­pazioine di mino­ran­za, sia quelle posse­dute indi­ret­ta­mente dal Comune in quan­to pro­pri­età di aziende del Comune stes­so.
Il rego­la­men­to dis­ci­plina le fun­zioni di ind­i­riz­zo e il sis­tema dei con­trol­li del Comune e dei suoi organi (Con­siglio comu­nale e Giun­ta) in fun­zione delle diverse tipolo­gie di soci­età.
Nel caso di soci­età dove la parte­ci­pazione è mag­gior­i­taria inter­es­sante l’ob­bli­go per il Con­siglio comu­nale di definire pre­ven­ti­va­mente, con il Doc­u­men­to Uni­co di Pro­gram­mazione (DUP), gli obi­et­tivi ges­tion­ali a cui devono ten­dere le soci­età. Con­siglio comu­nale che, com­pat­i­bil­mente con le norme del dirit­to soci­etario e delle altre norme vigen­ti, ha com­pe­ten­za illim­i­ta­ta nell’esercizio del potere di ind­i­riz­zo e dei suoi dirit­ti di socio o azion­ista di mag­gio­ran­za.
Altret­tan­to inter­es­sante l’ob­bli­go per le soci­età di trasmet­tere entro il 31 dicem­bre di ogni anno, la Relazione Pre­vi­sion­ale Azien­dale che deve con­tenere

  • il piano indus­tri­ale o piano strate­gi­co di valid­ità tri­en­nale;
  • una relazione indi­cante gli obi­et­tivi impren­di­to­ri­ali e ges­tion­ali, con il rel­a­ti­vo det­taglio degli inves­ti­men­ti per cias­cun eser­cizio del tri­en­nio e indi­cazione delle rel­a­tive modal­ità di cop­er­tu­ra finanziaria;
  • il bud­get annuale;
  • una relazione che indi­vidui i prin­ci­pali fat­tori di ris­chio che pos­sono com­pro­met­tere l’integrità del pat­ri­mo­nio e la con­ti­nu­ità dell’attività, che gra­vano sulle risorse umane uti­liz­zate ovvero che pos­sano deter­minare costi aggiun­tivi anche derivan­ti da con­tenziosi;
  • il piano delle assun­zioni e delle ces­sazioni di per­son­ale arti­co­la­to su base tri­en­nale.

La pos­si­bil­ità del con­trol­lo sul­la ges­tione oltreché essere affi­da­ta al sis­tema infor­ma­ti­vo e al sis­tema di con­trol­lo inter­no alle soci­età si tra­duce in un obbli­go per le soci­età, quel­lo di inviare in via ordi­nar­ia al Comune (meglio sarebbe sta­to dire al Con­siglio comu­nale ed alla Giun­ta) semes­tral­mente, entro i 30 giorni suc­ces­sivi alla chiusura del semes­tre, i doc­u­men­ti for­ma­tisi nel semes­tre e cioè

  • copia di tut­ti i ver­bali del Col­le­gio Sin­da­cale, del­la soci­età che eserci­ta il con­trol­lo con­tabile, del Con­siglio di Ammin­is­trazione, even­tual­mente del Con­siglio di Ges­tione e del Con­siglio di Sorveg­lian­za e dell’Assemblea ed inoltre il bilan­cio infran­nuale e la relazione infran­nuale che evi­den­zia in modo par­ti­co­lare gli even­tu­ali scosta­men­ti rispet­to a quan­to con­tenu­to nel­la Relazione Pre­vi­sion­ale Azien­dale annuale;
  • gli stes­si doc­u­men­ti rel­a­tivi alle soci­età da esse parte­ci­pate in modo mag­gior­i­tario;
  • copia di tut­ti i con­trat­ti anche pluri­en­nali, stip­u­lati nel semes­tre, con val­ore supe­ri­ore a 50 mila euro e tut­ti gli atti di vari­azione del­la dotazione organ­i­ca.

Altri capi­toli riguardano anche il sis­tema di con­trol­li, sia pur minori, sulle soci­età parte­ci­pate in modo minori­tario e la ril­e­vazione sul­la qual­ità dei servizi.

Alcu­ni prob­le­mi aper­ti
L’ap­provazione del rego­la­men­to fa sca­turire alcune esi­gen­ze da cui ne dis­cende l’u­til­ità stes­sa e cioé

  • la clas­si­fi­cazione esat­ta delle soci­età stru­men­tali (su cui si eserci­ta il con­trol­lo anal­o­go) e di quelle che stan­no sul mer­ca­to,
  • il cen­si­men­to di tutte le parte­ci­pazioni dirette e di quelle indi­rette in aggior­na­men­to del Piano di razion­al­iz­zazione delle soci­età parte­ci­pate (per leg­gere clic­ca qui) e del­la relazione tec­ni­ca (per leg­gere clic­ca qui) in cui non com­paiono total­mente ad esem­pio le parte­ci­pate dell’ Asiu,
  • il rac­cor­do tra questo rego­la­men­to ed i rego­la­men­ti analoghi che dovreb­bero essere approvati anche dagli altri Comu­ni che sono soci di soci­età di cui è pro­pri­etario anche il Comune di Piom­bi­no.

Nel rego­la­men­to, infine, è con­tenu­ta una nor­ma che può soll­e­vare molti prob­le­mi dal pun­to di vista del lavoro e dei dirit­ti sin­da­cali. La nor­ma per la quale i dipen­den­ti delle soci­età stru­men­tali e/o ammin­is­tra­tive pos­sono essere chia­mati a svol­gere fun­zioni ricon­ducibili diret­ta­mente al Comune o essere pre­posti ad uffi­ci comu­nali, così da oper­are come fun­zionari del Comune pur non essendo qual­i­fi­ca­bili come dipen­den­ti comu­nali. In realtà la nor­ma dimostra che nel pas­sato sono state trasferite impro­pri­a­mente a soci­età parte­ci­pate fun­zioni che sono organi­ca­mente intrin­seche al Comune e dunque il vero prob­le­ma da risol­vere è rel­a­ti­vo alla oppor­tu­nità di chi­ud­ere queste soci­età e met­tere il Comune in con­dizione di riap­pro­pri­ar­si di quelle fun­zioni.

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