Ora il via alla trattativa privata. Si allungano i tempi

Deserta la gara per trovare due soci di Rimateria

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PIOMBINO 12 mag­gio 2017 – Pas­sag­gio a vuo­to: nes­sun parte­ci­pante alla gara. Rima­te­ria, la Spa che si occu­pa del rici­clo dei rifiu­ti, è da tem­po in cer­ca di due nuovi soci (30 per cen­to cias­cuno nel cap­i­tale sociale) in gra­do di portare sol­di fres­chi nelle casse azien­dali e espe­rien­za e capac­ità nell’attività quo­tid­i­ana. Per ora però non è rius­ci­ta a trovar­li. “È l’unico impeg­no – con­fessò, nel feb­braio scor­so, a Stile­libero il pres­i­dente Vale­rio Cara­mas­si — che non sono rius­ci­to a portare a ter­mine entro il 31 dicem­bre 2016”. L’aggiornamento del crono­pro­gram­ma portò ad una nuo­va indi­cazione per com­pletare l’opera. “Entro mar­zo 2017 – venne assi­cu­ra­to — gli asset­ti saran­no com­ple­tati”. I tem­pi, superati innega­bili osta­coli buro­crati­ci, sono sta­ti sostanzial­mente rispet­tati ma i due soci anco­ra non ci sono.
In sedi­ci ave­vano dimostra­to inter­esse e segui­to il com­p­lesso iter pre­dis­pos­to, sec­on­do legge, dagli uffi­ci di Rima­te­ria. Tut­ti oper­a­tori del set­tore come i ver­ti­ci del­la Spa vol­e­vano, tut­ti pron­ti a offrire il loro know-out alla nuo­va soci­età sor­ta dal­la ceneri di Asiu. Al momen­to buono però han­no fat­to un pas­so indi­etro. Rin­un­cia defin­i­ti­va? Strate­gia per cer­care di entrare suc­ces­si­va­mente evi­tan­do spese alte e con­cor­ren­za feroce? Tut­to pos­si­bile. Di fat­to oggi Cara­mas­si si ritro­va a dover ridis­eg­nare un per­cor­so, a dover affrontare nuove “salite” e forzata­mente  a accusare nuovi ritar­di.

La dis­car­i­ca di Istia di Cro­ciano usa­ta da Sei Toscana

Sec­on­do pras­si, come lo stes­so pres­i­dente ha annun­ci­a­to sta­mani al con­siglio di ammin­is­trazione, ora si pro­ced­erà ad una trat­ta­ti­va pri­va­ta. È chiara­mente un per­cor­so diver­so dove teori­ca­mente potreb­bero trovare pos­to imp­rese del set­tore ma anche  fon­di di inves­ti­men­ti o grup­pi finanziari estranei come mis­sion al rici­clo dei rifiu­ti.
Vale­rio Cara­mas­si non abban­dona la pro­pria con­vinzione su questo pas­sag­gio soci­etario che, a suo giudizio, dovrà portare non solo quat­tri­ni ma anche capac­ità oper­a­tive. Sec­on­do quel che indi­ca ci sono anco­ra almeno quat­tro sogget­ti che conoscono bene il mon­do in cui opera Rima­te­ria e che sareb­bero anco­ra dis­posti a trattare per l’ingresso nel­la Spa. Con loro ovvi­a­mente il pres­i­dente e il man­age­ment azien­dale avvierà ulte­ri­ori con­sul­tazioni.
Ma sul piat­to Cara­mas­si non trascu­ra di inserire anche l’altra opzione offer­ta dal­la trat­ta­ti­va pri­va­ta ovvero la pos­si­bile e, nel caso conc­re­ta, man­i­fes­tazione di inter­esse da parte di grup­pi finanziari in gra­do di pro­durre offerte eco­nomiche tutt’altro che trascur­abili. “Non ho det­to – pun­tu­al­iz­za il pres­i­dente – che inten­do bat­tere ques­ta stra­da, rile­vo che doverosa­mente la per­cor­rerò come farò con le altre. Val­uter­e­mo tut­to per­ché non siamo insen­si­bili ad offerte eco­nomi­ca­mente inter­es­san­ti che potreb­bero suc­ces­si­va­mente con­sen­tir­ci di trovare sul mer­ca­to Know out e espe­rien­ze.
Dif­fi­cile dopo il pas­sag­gio a vuo­to del ban­do capire cosa sia strate­gia e cosa invece sia dis­im­peg­no ad entrare in una nuo­va Spa che non è sen­za prob­le­mi e vive nec­es­sari­a­mente la crisi di un com­pren­so­rio dove abbon­dano le vac­che magre e di grasse per ora non se ne vedono.
Pic­co­lo esem­pio è anche una situ­azione che è emer­sa nel­la stes­sa riu­nione del Cda di Rima­te­ria e che riguar­da i rap­por­ti tra Ato, Sei Toscana e la stes­sa Rima­te­ria.
È noto che col pas­sag­gio del servizio di igiene urbana da Asiu a Sei, Rima­te­ria si è fat­ta parte dili­gente per accogliere, in una con­dizione di provvi­so­rio stoccag­gio, i rifiu­ti rac­colti nel com­pren­so­rio. Si trat­ta del­la cosid­det­ta “trasferen­za”, ovvero del­la sos­ta a Ischia di Cro­ciano dei rifiu­ti pri­ma del con­fer­i­men­to per il trat­ta­men­to a Revet e negli impianti gros­se­tani di Can­nic­ci e delle Stril­laie. Per questo tipo di oper­azione, atti­va nel 2016 e con­fer­ma­ta per un anno nel 2017, Rima­te­ria ottiene da Sei Toscana, 23 euro a ton­nel­la­ta. Ora si dà il caso che l’Ato rifiu­ti Toscana sud, organ­is­mo dall’assemblea ele­fan­ti­a­ca com­pos­ta da tut­ti i rap­p­re­sen­tan­ti dei Comu­ni delle provin­cia di Arez­zo, Siena, Gros­se­to e del­la Val di Cor­nia, abbia invece sta­bil­i­to che per la “trasferen­za” il prez­zo con­gruo è di 8 euro a ton­nel­la­ta.  Sei Toscana, gestore com­mis­sari­a­to dell’Ato Toscana sud dovrebbe quin­di atten­er­si a ques­ta indi­cazione. Rima­te­ria ovvi­a­mente non ha inten­zione di abbas­sare di un cen­tes­i­mo i suoi 23 euro e con­tin­ua a emet­tere fat­ture con questo canone. Sei, che ha mille prob­le­mi, insiste, dal can­to pro­prio, nel far pre­sente al pro­prio Ato l’assurdo di una situ­azione che rischia di con­dizionare pesan­te­mente il bilan­cio 2017.
Come finirà? La peg­giore delle ipote­si sarebbe quel­la di un recu­pero degli impor­ti nelle già insosteni­bili bol­lette che Sei spedisce nelle case, nelle bot­teghe e nelle fab­briche.

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