LA MINORANZA NON VOTA L'ELENCO PROPOSTO DAL SEGRETARIO RENZI

Giorni e notti di bufera e ecco le candidature del Pd

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PIOMBINO 29 gen­naio 2018 — La notte delle can­di­da­ture Pd per le prossime elezioni politiche non ha por­ta­to con­siglio. Piut­tosto ha prodot­to una fuga, quel­la delle mino­ranze interne che han­no abban­do­na­to la direzione nazionale sen­za approvare la lista dei can­di­dati pro­pos­ta dal­la seg­rete­ria. Una spac­catu­ra net­ta dopo esten­u­an­ti con­fron­ti, ore pic­cole, riu­nioni con­vo­cate e rin­vi­ate a più riprese. Perfi­no un vec­chio sin­da­cal­ista avvez­zo a dis­pute ser­rate come Fran­co Mari­ni si è scan­dal­iz­za­to: “Una cosa così non l’avevo mai vista”. Una bat­tuta di Gian­ni Cuper­lo, che ha rin­un­ci­a­to alla can­di­datu­ra, ha sot­to­lin­eato effi­cace­mente le infi­nite dif­fi­coltà per arrivare ad una meta che per­al­tro ha scon­tenta­to larghe fasce del par­ti­to: “Perfi­no la nasci­ta del Pci nel 1921 fu più facile”.
Car­lo Cal­en­da, uno dei min­istri che ha scel­to di non can­di­dar­si, ha volu­to evi­den­ziare la boc­ciatu­ra di per­son­ag­gi di val­ore pro­tag­o­nisti di tante battaglie (“Ci vogliamo far male da soli”). E tra gli altri ha cita­to Clau­dio De Vin­cen­ti che Piom­bi­no e la Val di Cor­nia han­no conosci­u­to bene durante la lun­ga verten­za delle acciaierie. Ma, dopo la pri­ma nota con­seg­na­ta alla stam­pa nel­la not­ta­ta tra ven­erdì e saba­to, ecco che sem­pre di notte (l’u­na di domeni­ca) nel sito nazionale del par­ti­to com­pare un elen­co defin­i­ti­vo (?) nel quale il nome di De Vin­cen­ti riap­pare. Non la sola vari­azione. Tan­to per la cronaca da citare anche l’ag­giun­ta in extrem­is di Mar­i­an­na Madia a cui è sta­to garan­ti­to un para­cadute con il pri­mo pos­to nel listi­no Pra­to, Pis­toia, Luc­ca, Mas­sa alla Cam­era.
Chiara­mente Ren­zi ha piaz­za­to decisa­mente moltissi­mi dei suoi in posti priv­i­le­giati ma non si sa se abbia vin­to. Il par­ti­to esce lac­er­a­to dal­la battagli­a­ta per le can­di­da­ture con le mino­ranze di Orlan­do ed Emil­iano, ma anche altre meno con­sis­ten­ti, che avvertono delu­sione e mor­ti­fi­cazione. Il seg­re­tario di fat­to si è auto­con­dan­na­to ad un suc­ces­so elet­torale che per­al­tro i sondag­gi non giu­di­cano prob­a­bile. Una pos­si­bile scon­fit­ta, in un cli­ma del genere, non potrebbe infat­ti che essere addeb­i­ta­ta alla respon­s­abil­ità di chi, più che scegliere, ha impos­to.
Tra i dep­u­tati locali esce di sce­na Andrea Man­ci­ul­li, che ha guida­to il grup­po ital­iano nell’assemblea par­la­mentare del­la Nato e, in ques­ta veste, è sta­to anche pres­i­dente del “Grup­po spe­ciale Mediter­ra­neo e Medio Ori­ente”. Un benservi­to inat­te­so dopo pres­ti­giosi incar­ichi svolti da Man­ci­ul­li in sede locale e regionale.
Si sal­va l’orlandiana sot­toseg­re­taria Sil­via Velo che, dopo tre man­dati e dod­i­ci anni di vita par­la­mentare, viene dirot­ta­ta da Mon­tecito­rio a Palaz­zo Madama. Nel col­le­gio sen­a­to­ri­ale Piom­bi­no, Gros­se­to, Elba, tutt’altro che sicuro, la Velo avrà come avver­sario il pen­tastel­la­to Gre­go­rio De Fal­co, ovvero quel cap­i­tano di Mari­na che, pre­sen­tan­dosi mag­a­ri sen­za una grande espe­rien­za polit­i­ca, ha però dal­la sua la con­sis­tente popo­lar­ità che gli deri­va dal famoso “Torni a bor­do …” inti­ma­to al coman­dante Schet­ti­no. Una riconosci­bil­ità che per lui vale a Livorno, dove vive, ma anche nel­la provin­cia di Gros­se­to dove l’eco del­la vicen­da del­la Cos­ta Con­cor­dia è anco­ra molto viva. C’è da scom­met­tere poi che non sarà debole neanche il can­dida­to che cor­rerà con il cen­trode­stra, schiera­men­to ben rap­p­re­sen­ta­to in non pochi Comu­ni nel­la Marem­ma gros­se­tana a com­in­cia­re da Gros­se­to. Ed infine una qualche con­sis­ten­za e una buona tradizione nelle due province han­no le forse politiche alla sin­is­tra del Pd, Leu ovvi­a­mente com­pre­si.
Nell’uninominale alla Cam­era la Val di Cor­nia voterà in col­le­gi diver­si. Piom­bi­no, insieme all’Elba, sta con la provin­cia di Gros­se­to; la Val di Cor­nia con il resto del­la provin­cia di Livorno.
Ai piom­bi­ne­si e agli elbani il Pd ha offer­to la can­di­datu­ra di Leonar­do Mar­ras, già sin­da­co a Roc­castra­da, pres­i­dente del­la Provin­cia di Gros­se­to, seg­re­tario del­la fed­er­azione marem­mana e attual­mente capogrup­po in con­siglio regionale. Anche il suo antag­o­nista sul­la spon­da del cen­trode­stra ver­rà da Gros­se­to. In pole posi­tion è infat­ti Mario Loli­ni, un pas­sato con An e oggi rap­p­re­sen­tante del­la Lega di Salvi­ni.
La vit­to­ria di Mar­ras aprirebbe lo spazio per un nuo­vo capogrup­po a Firen­ze, poltrona alla quale pen­si­amo non pos­sa essere dis­in­ter­es­sato il con­sigliere regionale ed ex sin­da­co di Piom­bi­no Gian­ni Ansel­mi. Un’ipotesi da con­sid­er­ar­si, sem­mai, dopo i risul­tati del voto del 4 mar­zo.
Il resto del­la Val di Cor­nia (Campiglia, San Vin­cen­zo, Suvere­to e Sas­set­ta) nel­l’uni­nom­i­nale alla Cam­era potrà scegliere il can­dida­to pidiessi­no  Andrea Romano, livor­nese, già in forza ai mon­tiani di Scelta Civi­ca e oggi tra i fedelis­si­mi di Ren­zi.
Come nel­l’uni­nom­i­nale anche nel pro­porzionale per la Cam­era la Val di Cor­nia vota divisa. Piom­bi­no è nel col­le­gio numero 4 di Arez­zo, Siena e Gros­se­to (5 dep­u­tati da eleg­gere). Capolista è Maria Rosa Di Gior­gi, ricer­ca­trice fiorenti­na, vice pres­i­dente uscente del Sen­a­to, al sec­on­do pos­to il cos­ti­tuzion­al­ista pisano Ste­fano Cec­ca­n­ti, già par­la­mentare nel­la XVI leg­is­latu­ra, elet­to in Piemonte. Era sta­ta annun­ci­a­ta nel listi­no anche Gina Giani, ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Toscana aero­por­ti, la quale però ha rin­un­ci­a­to las­cian­do aper­to l’in­gres­so per Lucia Ciampi, sin­da­co di Cal­ci­na­ia, ovvi­a­mente di fede ren­ziana. Infine a chi­ud­ere gli aspi­ran­ti dep­u­tati il sin­da­co di Colle­sal­vetti, Loren­zo Bac­ci.
La Val di Cor­nia voterà invece per la Cam­era nel col­le­gio del pro­porzionale di Arez­zo, Siena e Gros­se­to (5 dep­u­tati da eleg­gere). Qui il Pd ave­va inizial­mente piaz­za­to la veronese, ren­ziana, Alessia Rot­ta, molto fedele al seg­re­tario ma anche poco conosci­u­ta nel­la Toscana del sud. Di fat­to poi la Rot­ta è sta­ta retro­ces­sa nel­la sec­on­da piaz­za per far pos­to al luni­gianese Cosi­mo Fer­ri, figlio del­l’ex min­istro socialde­mo­c­ra­ti­co Enri­co.  Dopo di lei, al ter­zo  pos­to, con incerte pos­si­bil­ità di una ricon­fer­ma, è il dep­u­ta­to uscente, ex sin­da­co di Mas­sa Marit­ti­ma, Luca Sani. Sani, inizial­mente al sec­on­do pos­to, scivolan­do ver­so il bas­so, vede diminuire molte delle sue chance e soprat­tut­to, con ques­ta manovra, si sarebbe con­dan­na­to ad una dif­fi­cile cor­sa il medico senese, Vit­to­ria Doret­ti che da tem­po lavo­ra all’Asl di Gros­se­to ed è sta­ta la fon­da­trice di “Codice Rosa”, un’associazione in dife­sa delle donne. La Doret­ti da terza sarebbe diven­ta­ta quar­ta nel listi­no da cui è scom­par­so Simone Vig­ni. Il medico, che è per­sona seria, prepara­ta e di val­ore, nel pomerig­gio del 29 gen­naio ha annun­ci­a­to la sua rin­un­cia con un post nel quale ha tes­tual­mente scrit­to : “Dopo un’ atten­ta e non facile val­u­tazione con la mia famiglia e i miei più stret­ti col­lab­o­ra­tori ho deciso ieri di non pot­er accettare la can­di­datu­ra per motivi per­son­ali e soprat­tut­to pro­fes­sion­ali poiché pro­prio in questi mesi il lavoro per raf­forzare la Rete Toscana di Codice Rosa è in un momen­to del­i­cato”. Al momen­to in cui scriv­i­amo non è sta­to reso noto il nome di chi la sos­ti­tuirà.
Nel pro­porzionale al Sen­a­to il Pd ha rispet­ta­to assai poco il prin­ci­pio di ter­ri­to­ri­al­ità delle can­di­da­ture. Tut­ta la Val di Cor­nia, inseri­ta nel col­le­gio del­la Toscana del sud con Siena Arez­zo, Gros­se­to, Livorno e Pisa (5 sen­a­tori da eleg­gere), avrà a dis­po­sizione quat­tro nom­i­na­tivi. In tes­ta Francesco Boni­fazi, avvo­ca­to fiorenti­no, nonché tesoriere nazionale del par­ti­to; al sec­on­do pos­to Cate­ri­na Bini, pis­toiese, ex Margheri­ta, già con­sigliere regionale e vice di Man­ci­ul­li a Firen­ze; al ter­zo pos­to il sag­gista Giu­liano Da Empoli, romano, col­lab­o­ra­tore del Mes­sag­gero e già asses­sore alla cul­tura nel­la giun­ta Ren­zi a Palaz­zo Vec­chio. Infine l’aretina Katia Falep­pi, vicesin­da­co a Ter­ran­uo­va Brac­ci­oli­ni.
Il ter­mine ulti­mo per con­seg­nare le can­di­da­ture scadrà lunedì 29 gen­naio alle 20.

In Toscana il Pd ha inser­i­to come capolista nei col­leghi uni­nom­i­nali del­la Cam­era:
Firen­ze-Novoli-Pere­to­la: Gabriele TOCCAFONDI
Firen­ze Scan­dic­ci: Rosa Maria DI GIORGI
Ses­to Fiorenti­no: Rober­to GIACHETTI
Empoli: Luca LOTTI
Pra­to: Benedet­to DELLA VEDOVA
Pis­toia. Edoar­do FANUCCI
Arez­zo: Mar­co DONATI
Mas­sa: Cosi­mo FERRI
Luc­ca: Ste­fano BACCELLI
Pisa: LUCIA CIAMPI
Pog­gi­bon­si: Susan­na CENNI
Siena: Pier Car­lo PADOAN
Livorno: Andrea ROMANO
Gros­se­to: Leonar­do MARRAS

Nei col­le­gi pluri­nom­i­nale per la Cam­era (24 dep­u­tati da eleg­gere in Toscana) sono sta­ti pre­sen­tati:
Toscana 1: Mar­i­an­na Madia, Antonel­lo Gia­comel­li, Mar­ti­na Nar­di, Umber­to Burat­ti.
Toscana 2: Rosa Maria Di Gior­gi, Ste­fano Cec­ca­n­ti, Lucia Ciampi, Loren­zo Bac­ci.
Toscana 3:  Lau­ra Can­ti­ni, Davide Ermi­ni, Rosa Maria Di Gior­gi Fil­ip­po Sen­si.
Toscana 4: Cosi­mo Fer­ri, Alessia Rot­ta, Luca Sani.

In Toscana il Pd ha inser­i­to come capolista nei col­leghi uni­nom­i­nali del Sen­a­to:
Firen­ze: Mat­teo RENZI
Ses­to Fiorenti­no: Dario PARRINI
Pra­to: Cate­ri­na BINI
Arez­zo: Ric­car­do NENCINI
Luc­ca: Andrea MARCUCCI
Pisa: Vale­ria FEDELI
Livorno: Sil­via VELO

Nei col­le­gi pluri­nom­i­nale per il Sen­a­to (11 sen­a­tori da eleg­gere in Toscana) sono sta­ti pre­sen­tati:
Toscana 1: Rober­ta Pinot­ti, Andrea Mar­cuc­ci, Cate­ri­na Biti, Loren­zo Becat­ti­ni.
Toscana 2: Francesco Boni­fazi, Cate­ri­na Bini, Giu­liano Da Empoli, Katia Falep­pi.

 

I col­le­gi di Piom­bi­no e Val di Cor­nia

CAMERA

Col­le­gi uni­nom­i­nali

Col­le­gi pluri­nom­i­nali

 

 

SENATO

Col­le­gi uni­nom­i­nali

Col­le­gi pluri­nom­i­nali

 

 

 

 

 

 

 

Una risposta a “Giorni e notti di bufera e ecco le candidature del Pd”

  1. Paolo Profeti says:

    A me pare una grande ammuc­chi­a­ta del­la nomen­clatu­ra di par­ti­to. Soci­età civile nem­meno lon­tana­mente rap­p­re­sen­ta­ta. E’ la fotografia del PD di Ren­zi che guar­da il suo ombe­li­co. Immag­i­no quale sia sta­to il cli­ma del­la riu­nione (ed il ter­mine non è scel­to a caso) che ha par­tori­to questo elen­co di can­di­dati. Mari­ni, esper­to sin­da­cal­ista ma anche di cose democris­tiane, deve aver rivis­su­to le not­ti dei lunghi coltel­li di Piaz­za del Gesù. Quel­lo che ormai non mi stupisce è il soli­to Gian­ni Cuper­lo, finisce sem­pre per fare quat­tro pas­si indi­etro e las­ciar fare al seg­re­tario del suo par­ti­to. Mi doman­do che cosa ci fac­cia anco­ra nel grup­po diri­gente del PD, la foglia di fico alle scelte ren­ziane? Mi han­no col­pi­to per la loro insp­ie­ga­bile orig­i­nal­ità le can­di­da­ture di Romano e Pinot­ti, san­cis­cono, se anco­ra ce ne fos­se sta­to il bisog­no, la defin­i­ti­va scol­orit­u­ra del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co, sem­pre più di cen­tro-cen­tro. Sil­via Velo è il gius­to sig­illo di cera lac­ca in calce a ques­ta lista elet­torale che cer­to non emoziona. Prepari­amo­ci al bot­to.

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