Aferpi: soldi pubblici anche per la spesa corrente?

· Inserito in Spazio aperto
Luigi Coppola

PIOMBINO 25 mag­gio 2016 — Ho let­to l’in­ter­vista all’ ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Afer­pi Faus­to Azzi; ci sono dei pas­sag­gi delle sue dichiarazioni che sono estrema­mente par­ti­co­lari. Di fat­to sem­bra che chie­da un sosteg­no pub­bli­co alla spe­sa cor­rente, nonos­tante gli ingen­ti ammor­tiz­za­tori sociali già ero­gati e da erog­a­re. D’al­tra parte chi come me non è mai sta­to comu­nista, né tan­tomeno post­co­mu­nista e neanche del PD ren­ziano, che cer­ta­mente non è di sin­is­tra date le politiche liberiste attuate, alcune anche forte­mente con­di­vis­i­bili, intrap­rese con il con­trib­u­to di una parte impor­tante del cen­tro e del cen­trode­stra, ha dif­fi­coltà a capire come si pos­sa per­pe­trare nel 2016 anco­ra un sis­tema imposta­to sug­li aiu­ti di Sta­to. Un impren­di­tore deve inve­stire di tas­ca pro­pria, le norme lo preve­dono, attin­gen­do autono­ma­mente even­tual­mente al cred­i­to disponi­bile nel sis­tema finanziario mon­di­ale. Le for­mule del nove­cen­to non sono più plau­si­bili e soprat­tut­to sono in con­trasto con i prin­cipi del libero mer­ca­to. I posti di lavoro per­si in tut­ti i set­tori e le imp­rese ital­iane fal­lite val­go­no meno di un grup­po straniero? A questo pun­to tan­to var­rebbe ricos­ti­tuire l’IRI, per­lomeno rimar­rebbe tut­to in Italia e la polit­i­ca potrebbe sbiz­zarrir­si anco­ra di più sostiuen­dosi defin­i­ti­va­mente agli impren­di­tori. Una cosa è chiedere inter­ven­ti pub­bli­ci per le nuove tec­nolo­gie da appli­care nel­l’am­bito degli impianti che andran­no costru­iti (aus­pichi­amo si real­izzi­no) un’al­tra chiedere soc­cor­so per la spe­sa cor­rente. Non so cosa farà la polit­i­ca, ma per com­prare i prodot­ti da lavo­rare e far girare cas­sa non cre­do che deb­ba inter­venire lo Sta­to. Ciò spet­ta all’im­pren­di­tore. Per­al­tro si trat­ta di cifre irrisorie per il mon­do finanziario, men­tre per le casse pub­bliche si trat­terebbe di risorse tolte ad altri inves­ti­men­ti.

(Foto di Pino Bertel­li)

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