Apea e Creo secondo il Comune di Piombino

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PIOMBINO 21 giug­no 2018 — Cosa è Apea, a cosa serve, quali sono le carat­ter­is­tiche del prog­et­to che Creo vor­rebbe real­iz­zare nel­l’area attrez­za­ta. Di tut­to questo si è dis­cus­so mart­edì 19 giug­no nel­l’in­con­tro pub­bli­co tenu­to dal­l’am­min­is­trazione comu­nale nel­la sala del quartiere al Mul­ti­zonale in Col­ma­ta. Una sala gremi­ta di cit­ta­di­ni, in mas­si­ma parte res­i­den­ti del­la zona, espo­nen­ti di un comi­ta­to che si è cos­ti­tu­ito recen­te­mente e che non vede con favore la real­iz­zazione di un impianto di trasfor­mazione dei rifiu­ti organi­ci in lig­nite bio­log­i­ca in quel­la zona.
Pre­sen­ti all’in­con­tro, mod­er­a­to da Luca Ateri­ni di Green­re­port, il vicesin­da­co e asses­sore allo svilup­po eco­nom­i­co Ste­fano Fer­ri­ni, Faus­to Fer­ruz­za pres­i­dente di Legam­bi­ente, Mas­si­mo Manobian­co ammin­is­tra­tore del­e­ga­to di Creo srl.
Fer­ri­ni ha avvi­a­to la riu­nione illus­tran­do le carat­ter­is­tiche del­l’area, nel­l’am­bito pro­dut­ti­vo di Col­ma­ta Gag­no, Un’area già indi­vid­u­a­ta per l’inse­di­a­men­to di pic­cole e medie imp­rese con il Piano Strut­turale del 2007 e con­fer­ma­ta nel Rego­la­men­to urban­is­ti­co approva­to nel 2014 a segui­to di un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo.  L’area fu mes­sa a ban­do nel 2013 per trovare un sogget­to uni­co gestore, che attual­mente è “La con­tad­i­na Toscana” una coop­er­a­ti­va onlus. L’ambito pro­dut­ti­vo di Col­ma­ta, insieme al Pip di Mon­tege­moli, è quin­di il nuo­vo com­par­to pro­dut­ti­vo di Piom­bi­no e dovrà avere deter­mi­nate carat­ter­is­tiche, in lin­ea con quan­to richiesto per ques­ta tipolo­gia di aree. Si carat­ter­iz­za infat­ti per la ges­tione uni­taria e con­sorzi­a­ta dei servizi comu­ni dell’area, per l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse e del suo­lo, del­la pre­ven­zione e riduzione delle emis­sioni inquinan­ti, per la ges­tione effi­cace nel­la pre­ven­zione dei rischi e delle emer­gen­ze. L’area sarà poi col­le­ga­ta con le nuove ban­chine del por­to attra­ver­so la real­iz­zazione del sovrap­pas­so fer­roviario che si attac­cherà alla nuo­va bretel­la dal Gag­no. “Si trat­ta del­l’u­ni­ca area attual­mente dispon­bile in tem­pi rel­a­ti­va­mente bre­vi per far inse­di­are PMI pro­prio per­chè è l’u­ni­ca ad essere fuori dal Sin, sen­za quin­di la neces­sità di fare boni­fiche che inevitabil­mente, anche preve­den­do i tem­pi più bre­vi pos­si­bili, sono ovvi­mante molto più lunghi. Se toglies­si­mo Col­ma­ta come pre­vi­sione per PMI avrem­mo capac­ità per mas­si­mo 5 nuove imp­rese nel Pip di Mon­tege­moli per i prossi­mi 10 anni, con­dan­nan­do Piom­bi­no a non pot­er avere questo impor­tante set­tore per il suo svilup­po eco­nom­i­co e sociale.” ha dichiara­to il vice sin­da­co Fer­ri­ni.
Attualmente,Apea prevede la pos­si­biltà di inse­di­are attiv­ità arti­gianali e indus­tri­ali, attiv­ità nel cam­po del­la green econ­o­my, attiv­ità di trasfor­mazione agroal­i­menta­re, attiv­ità com­mer­ciali con esclu­sione del­la dis­tribuzione ali­menta­re ed attiv­ità nel cam­po del­la ricer­ca sci­en­tifi­ca appli­ca­ta. In questo ambito si inserisce la richi­es­ta del­la soci­età Creo srl, con un prog­et­to che l’am­min­is­tra­tore del­e­ga­to Manobian­co ha defini­to all’a­van­guardia dal pun­to di vista ambi­en­tale e pro­dut­ti­vo. Si trat­ta infat­ti di un proces­so che fa capo alla soci­età Ingelia Italia che prog­et­ta e real­iz­za impianti inno­v­a­tivi, sosteni­bili per la trasfor­mazione dei rifiu­ti organi­ci, quel­li derivan­ti dal­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta, in bio­car­bone. Un proces­so veloce, del­la dura­ta di 8 ore, stag­no per­chè non ha pun­ti di emis­sione, che avviene sen­za scar­ti di proces­so per­chè prevede il recu­pero di tut­ti i com­po­nen­ti. Un proces­so che assorbe Co2 e non la emette, con un impianto chiu­so che ha una cal­daio a metano. Il prodot­to è un car­bone rin­nov­abile, utile per essere uti­liz­za­to come bios­ti­molante in agri­coltura per la fer­til­ità dei ter­reni e anche per altri usi indus­tri­ali, oltre ad un ammen­dante sem­pre per usi agri­coli di alta qual­ità.
“Non ci sono pun­ti di emis­sione, tut­ti gli ele­men­ti ven­gono trasfor­mati – ha assi­cu­ra­to più volte l’ing. Manobian­co – non si gen­er­a­no cat­tivi odori per­chè il proces­so è veloce, i camion chiusi super­a­no due porte in entra­ta e due in usci­ta che si aprono e chi­udono alter­na­ti­va­mente sen­za con­sen­tire con­tat­ti con l’ester­no e i rifiu­ti ven­gono trat­tati imme­di­ata­mente. I prob­le­mi che accom­pa­g­nano i pro­ces­si di trat­ta­men­to rifiu­ti derivano infat­ti dal­la lunghez­za dei pro­ces­si e non è questo il caso. Otte­ni­amo materie prime equiv­alen­ti e com­ple­ta­mente rin­nov­abili”.
L’in­ter­ven­to di Faus­to  Fer­ruz­za, pres­i­dente regionale di Legam­bi­ente,  ha sposta­to l’at­ten­zione però su alcune crit­ic­ità esisten­ti: “Ogni prog­et­to per essere vali­do deve avere una sosteni­bil­ità eco­nom­i­ca, ambi­en­tale e sociale – ha det­to Fer­ruz­za – per questo è impor­tante coin­vol­gere la popo­lazione sin da subito sulle scelte di gov­er­no del ter­ri­to­rio per­chè anche la local­iz­zazione è impor­tante”.
Molti gli inter­ven­ti e le domande dei cit­ta­di­ni pre­sen­ti. È emer­sa in pri­mo luo­go la neces­sità di conoscere meglio e di appro­fondire ulte­ri­or­mente il prog­et­to con incon­tri speci­fi­ci ai quali siano chia­mati a parte­ci­pare anche voci alter­na­tive rispet­to a quelle pre­sen­ti all’in­con­tro. I dub­bi derivano sostanzial­mente dal­la even­tuale local­iz­zazione del­l’impianto per­chè all’en­tra­ta del­la cit­tà, per­chè trop­po vic­i­na alle abitazioni e poco com­pat­i­bile con le attiv­ità tur­is­tiche e com­mer­ciali del­la zona.
Da parte del­l’asses­sore Fer­ri­ni mas­si­ma disponi­bil­ità a orga­niz­zare un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo con la cit­tad­i­nan­za pre­lim­inare a qual­si­asi scelta sul­l’asseg­nazione del­l’area e che con­sen­ta un appro­fondi­men­to del­la mate­ria, “sen­za pregiudizi e paraoc­chi in unsen­so o nel­l’al­tro” come ha più volte pre­cisato, met­ten­do intorno al tavo­lo esper­ti con posizioni diverse.

Uffi­cio stam­pa Comune di Piom­bi­no

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