Asiu, Navarra e Unirecuperi, sfida all’O.K. Corral

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PIOMBINO 13 feb­braio 2019 — Piom­bi­no è ormai ter­ra di con­quista: dopo la pro­pos­ta di vari­ante urban­is­ti­ca per per­me­t­tere l’insediamento del­la Wecol­o­gis­tic, arri­va la notizia del con­tenzioso tra Navar­ra e Unire­cu­peri.
Evi­den­te­mente un polo nazionale per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti (quale vogliono far­ci diventare) scate­na molti, trop­pi appeti­ti.
Non han­no volu­to con­cedere il ref­er­en­dum per bloc­care la ven­di­ta del sec­on­do grup­po di azioni del­la SpA RIMa­teri por­tan­do come moti­vazione il fat­to che l’aggiudicazione provvi­so­ria a Navar­ra era già avvenu­ta e invece viene fuori che non han­no anco­ra stip­u­la­to il con­trat­to di ces­sione a Navar­ra. Anzi, oggi Unire­cu­peri dif­fi­da Asiu dal vendere a Navar­ra appel­lan­dosi ad un pre­sun­to dirit­to di prelazione sta­bil­i­to dall’art. 9 del­lo statu­to di RIMa­te­ria. E in tut­to questo, i nos­tri ammin­is­tra­tori comu­nali stan­no zit­ti.
Se Unire­cu­peri avesse effet­ti­va­mente dirit­to di prelazione potrebbe aggiu­di­car­si il 60% delle azioni di RIMa­te­ria e ver­reb­bero così van­i­fi­cate tutte le assi­cu­razioni date nelle più svari­ate sedi isti­tuzion­ali cir­ca le norme interne che fis­sa­vano al 30% il mas­si­mo di quo­ta azionar­ia che cias­cun pri­va­to pote­va acquisire, in modo da garan­tire il con­trol­lo pub­bli­co su RIMa­te­ria.
Dunque ci han­no rac­con­ta­to altre bugie: pare, o almeno è ogget­to di con­te­sa, che un uni­co pri­va­to pos­sa possedere la mag­gio­ran­za asso­lu­ta delle azioni di RIMa­te­ria, con buona pace del con­trol­lo pub­bli­co. L’assemblea stra­or­di­nar­ia dei soci Asiu è con­vo­ca­ta per dirimere la ques­tione Navar­ra-Unire­cu­peri. Si sta pro­fi­lan­do un impor­tante con­tenzioso legale che con­fer­ma ciò che noi andi­amo dicen­do sin dall’inizio: RIMa­te­ria non ha niente a che vedere con le boni­fiche. È sem­plice­mente una enorme dis­car­i­ca che Piom­bi­no ha sven­du­to a soci­età pri­vate che gestis­cono da anni il traf­fi­co di rifiu­ti prove­ni­en­ti da tut­ta Italia e che ora si stan­no con­tenden­do, con­sapevoli degli enor­mi prof­itti che potran­no ricavarne.
Quin­di non è vero che RIMa­te­ria servirà alle boni­fiche.
Non è vero che il suo ampli­a­men­to è nec­es­sario per la costruzione dei forni elet­tri­ci.
Avete bisog­no di una dimostrazione più chiara di ques­ta? E neanche le pale eoliche servi­ran­no ai forni elet­tri­ci, ma fig­uri­amo­ci!
I nos­tri ammin­is­tra­tori del Par­ti­to Demo­c­ra­ti­co han­no avu­to un solo obi­et­ti­vo, quel­lo di nascon­dere e rip­i­anare l’enorme deb­ito accu­mu­la­to da Asiu: 20,8 mil­ioni di deb­iti, il man­ca­to accan­ton­a­men­to di cir­ca 11 mil­ioni di euro per la chiusura del­la dis­car­i­ca, il dis­as­tro impiantis­ti­co per cui sono nec­es­sarie altre decine di mil­ioni per met­tere a nor­ma o in fun­zione gli impianti. Per questo han­no sven­du­to ai pri­vati a cui han­no promes­so l’ampliamento con una nuo­va dis­car­i­ca, nonos­tante sia peri­colosa­mente vic­i­na alle abitazioni e per­me­t­ten­do di fat­to ad un solo pri­va­to il con­trol­lo del­la SpA RIMa­te­ria.
Qualunque siano le loro moti­vazioni (occultare le loro respon­s­abil­ità nel deb­ito di Asiu? Promesse fat­te a questo o quel pri­va­to che devono man­tenere a tut­ti i costi? Sem­plice inca­pac­ità prog­et­tuale e ges­tionale?) noi non ci sti­amo. Non ci lascer­e­mo strat­tonare come fan­no loro, non lascer­e­mo che i pri­vati si con­ten­dano e gestis­cano le risorse del nos­tro ter­ri­to­rio.
Il Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia vi invi­ta a parte­ci­pare all’assemblea pub­bli­ca del 15 feb­braio alle ore 21 al Cen­tro Gio­vani. In quel­la sede saran­no pre­sen­tatele inizia­tive che intende portare avan­ti: con­tin­uo con­fron­to con le isti­tuzioni a tut­ti i liv­el­li, inizia­tive politiche come con la man­i­fes­tazione del 23 feb­braio in piaz­za Cap­pel­let­ti alle ore 10,30, pro­mozione del­la diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va (indus­tria mod­er­na ed eco­com­pat­i­bile, com­mer­cio, tur­is­mo, agri­coltura) basa­ta sulle ric­chezze del nos­tro ter­ri­to­rio, no alla trasfor­mazione di Piom­bi­no in polo nazionale di trat­ta­men­to dei rifiu­ti.

Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia

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