Bilancio Asiu: numeri da far girar la testa

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PIOMBINO 16 gen­naio 2020 — Nei giorni scor­si è sta­to pub­bli­ca­to on line sul sito del­la Cam­era di Com­mer­cio di Livorno il bilan­cio Asiu in liq­uidazione rel­a­ti­vo all’an­no 2018. Per legge dove­va esser­ci già da diver­si mesi, la sca­den­za nat­u­rale sarebbe sta­ta il 30 giug­no scor­so. Ma i Comu­ni si sono pre­si un po’ più di tem­po e nel­la sedu­ta del 19 otto­bre scor­so, sì avete capi­to bene, gius­to una man­ci­a­ta di giorni pri­ma del­la riu­nione del NURV del­la Regione Toscana sul­la VIA rel­a­ti­va all’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca, han­no approva­to il bilan­cio. Solo Piom­bi­no (azion­ista al 61,80%) e Suvere­to (0,12% delle quote) si sono astenu­ti. Comu­ni favorevoli sono sta­ti quel­li di Campiglia Marit­ti­ma (20,64% delle quote), San Vin­cen­zo (azion­ista al l’8,64%), Sas­set­ta (0,08 per cen­to delle quote). Assente il Comune di Castag­ne­to Car­duc­ci (8,72%).
Da cit­ta­di­ni ci chiedi­amo se i Comu­ni riu­ni­ti han­no dato un’oc­chi­a­ta alla cifre durante l’assem­blea ordi­nar­ia degli azion­isti. Con tut­ta onestà ci chiedi­amo come una soci­età in liq­uidazione, prati­ca­mente immo­bile nel­la sua attiv­ità, pos­sa pas­sare da una perdi­ta di 285mila euro al 31 dicem­bre 2017 a 352mila euro un anno dopo, con una dif­feren­za sostanziale di 65mila euro in più, ma comunque in cresci­ta: essendo in liq­uidazione non dovreb­bero invece calare le perdite? Ci chiedi­amo anche come gli oneri di ges­tione sono sta­ti di ben 435mila euro: ges­tione di che cosa? Ma soprat­tut­to chiedi­amo una spie­gazione alla liq­ui­da­trice Bar­bara Del Sep­pia, del­l’am­montare dei deb­iti esi­gi­bili pas­sati da 7 mil­ioni ed 878mila euro del 2017 a 6 mil­ioni e 799mila. La dif­feren­za è la quo­ta paga­ta da Unire­cu­peri per entrare nel­la soci­età di RIMa­te­ria? Lo chiedi­amo diret­ta­mente a chi dovrebbe, essendo il liq­uida­tore, elim­inare uno dopo l’al­tro i deb­iti, che invece tor­nano piut­tosto cospicui in questo bilan­cio Asiu in liq­uidazione. Soprat­tut­to dopo la ven­di­ta del pac­chet­to azionario ad Unire­cu­peri, la cui iscrizione al libro soci è del 26 set­tem­bre 2018. La suc­ces­si­va liq­uidazione del pac­chet­to azionario a Navar­ra è invece avvenu­ta in data 4 mar­zo 2019, in piena cam­pagna preelet­torale.
Tra l’al­tro la ques­tione dei deb­iti è un argo­men­to spin­oso quan­do si par­la di Asiu-RIMa­te­ria, soprat­tut­to per quel­li trib­u­tari per oltre 3 mil­ioni e 300mila euro. Come è sta­to pos­si­bile accu­mu­la­re una cifra di questo genere? E di che tipo sono i deb­iti ver­so i for­n­i­tori per 2 mil­ioni e 156mila euro? A questi poi van­no ad aggiunger­si gli altri deb­iti per oltre 2 mil­ioni. Ma con­ferire rifiu­ti non è da sem­pre un’at­tiv­ità red­di­tizia?
Spul­cian­do le varie pagine del bilan­cio anco­ra rimane un mis­tero a quale cos­to è sta­ta paga­ta ogni azione da parte di Unire­cu­peri: alla liq­ui­da­trice Asiu da cit­ta­di­ni chiedi­amo se è sta­ta fat­ta una “due dili­gence” per capire il reale val­ore del­la azioni che RIMa­te­ria dove­va cedere a Unire­cu­peri e Navar­ra, sof­fer­man­dovi sul fat­to che con­sterebbe che la ces­sioni a Unire­cu­peri è anda­ta in por­to per 3 mil­ioni di euro, di cui 1 mil­ione incas­sato, ma sot­to­pos­ta a con­dizione sospen­si­va del rad­doppio di RIMa­te­ria men­tre quel­la a Navar­ra sarebbe anda­ta in por­to per euro 1 mil­ione e 800mila euro.
A det­ta di chi gov­er­na­va fino a mag­gio 2019 la neces­sità urgente di cedere al più presto le azioni RIMa­te­ria deriva­va dall’indebitamento delle due soci­età pari a 50 mil­ioni di euro men­tre la realtà dei bilan­ci RIMa­te­ria +Asiu, negli anni com­pre­si dal 2010 al 2018, ci dà questo risul­ta­to con pun­ta mas­si­ma nel 2010 di euro 25.642.780 e min­i­ma 2018 di euro 16.893.918 e al momen­to del­la pri­ma ces­sione euro 18.428.932.
Dove sono insom­ma i famosi 50 mil­ioni di deb­iti sui quali si e’ basa­ta tut­ta l’in­tera oper­azione aval­la­ta dai Con­sigli Comu­nali di Piom­bi­no e del­la Val di Cor­nia?
Di tut­ta la vicen­da dis­car­i­ca c’è una cosa che ci pre­oc­cu­pa: la defin­i­ti­va liq­uidazione di Asiu e la pri­va­tiz­zazione del­la dis­car­i­ca, con l’us­ci­ta di sce­na dei Comu­ni e l’ar­ri­vo di Sei Toscana. L’an­no che ver­rà sarà ded­i­ca­to alla con­clu­sione del­la ces­sione del ramo d’azien­da già loca­to a Sei Toscana, gestore uni­co di Ato Toscana Sud che com­prende le province di Gros­se­to, Siena ed Arez­zo. L’op­er­azione da portare in por­to prevede il riconosci­men­to da parte del­la stes­sa Sei Toscana del rag­giun­to equi­lib­rio eco­nom­i­co e finanziario di Asiu, trat­ta­ti­va attual­mente in cor­so. Da pro­fani, ci chiedi­amo se non pos­sa Sei Toscana anche inter­venire per garan­tire un futuro occu­pazionale ai dipen­den­ti di RIMa­te­ria, dal momen­to che tut­ta la vicen­da è nata quan­do fu deciso il pas­sag­gio da Asiu alla stes­sa Sei, anni or sono. Con­sideran­do anche che Sei Toscana fa parte di Unieco, la stes­sa casa madre di Unire­cu­peri.
Ovvi­a­mente la trat­ta­ti­va in cor­so tra Asiu, RIMa­te­ria e Sei Toscana è piut­tosto com­p­lessa: intan­to Sei Toscana ha in peg­no azioni di RIMa­te­ria per 800mila euro. Non solo: nel bilan­cio Asiu in liq­uidazione tutte le immo­bi­liz­zazioni mate­ri­ali anco­ra iscritte, pari a 2 mil­ioni e 62mila euro, sono rap­p­re­sen­tate dagli asset rel­a­tivi alla rac­col­ta di d’igiene urbana che veni­va svolto da Asiu fino al 2015 e con­ces­si in locazione a SeiToscana. Da cit­ta­di­ni chiedi­amo lumi alla liq­ui­da­trice anche in mer­i­to al con­trat­to del 2015 stip­u­la­to con Sei Toscana da Asiu, vis­to che esiste un’ipote­ca  sul­l’im­mo­bile ex sede d’azien­da rilas­ci­a­ta a favore del­la stes­sa Sei fino alla con­cor­ren­za di 1 mil­ione ed 800mila euro a garanzia di deb­iti sor­ti a segui­to del con­trat­to sot­to­scrit­to nel 2015. E la doman­da tor­na pun­tuale: chi ci dirà tut­ta la ver­ità sul­l’­op­er­azione? Chi rius­cirà a ricostru­ire tut­ta la sto­ria finanziaria del­la dis­car­i­ca? In ogni modo guardan­do i bilan­ci si capisce il moti­vo di tut­ta ques­ta oper­azione e soprat­tut­to si capisce che RIMa­te­ria diven­terà un affare per pochi pri­vati piut­tosto inter­es­sante. Una vol­ta stral­ciati i deb­iti.

Un grup­po di cit­ta­di­ni di Col­ma­ta

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