GIULIANI DIMENTICA IL LEGAME RIFIUTI SPECIALI, TARIFFE, INEFFICIENZA

Buco finanziario di Asiu: non solo tariffe basse

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 4 luglio 2018 — L’ul­ti­mo capover­so del comu­ni­ca­to stam­pa del Comune di Piom­bi­no che pub­blichi­amo sot­to è davvero sig­ni­fica­ti­vo di come lo stes­so Comune ha affronta­to e sta affrontan­do i prob­le­mi con­nes­si alla rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti urbani e spe­ciali, all’or­ga­niz­zazione del servizio e al buco finanziario ed eco­nom­i­co cre­ato da Asiu, la soci­età pub­bli­ca che in regime di pri­v­a­ti­va se n’è occu­pa­ta fino al 2016. Il sin­da­co di Piom­bi­no, che fino ad ora, insieme ai suoi col­leghi del­la Val di Cor­nia, ha tes­su­to le lodi di quel­la ges­tione (lo ripeti­amo, Asiu e Comu­ni insieme), adesso sem­bra aver cam­bi­a­to parere ed indi­vid­ua nel­la bas­sa tar­if­fazione sul­la spaz­zatu­ra degli anni pas­sati una delle ragioni prin­ci­pali (le altre non le cita e dunque le deve con­sid­er­are di poca impor­tan­za) di quel buco finanziario da cui con­segue che oggi RiMa­te­ria non può che smaltire rifiu­ti spe­ciali per col­mare con gli introiti quel deb­ito. Deb­ito che, lo ricor­diamo, arri­va a 30 mil­ioni reali a cui van­no som­mati 20 mil­ioni per il val­ore per­du­to degli impianti real­iz­za­ti ma ben poco uti­liz­za­ti ed oggi privi di val­ore.
A parte il fat­to che c’è poco da glo­ri­ar­si per il fat­to che, dice il sin­da­co, RiMa­te­ria è rius­ci­ta a dimez­zare il deb­ito dato che alla sua dimin­uzione han­no con­tribuito i 9 mil­ioni che occor­re­vano per chi­ud­ere la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano e che adesso non sono nec­es­sari nell’ imme­di­a­to dato che la vita di quel­la dis­car­i­ca, solo per rifiu­ti spe­ciali, è sta­ta pro­l­un­ga­ta, la realtà è che le cose non sono andate così come sem­plicis­ti­ca­mente le descrive il sin­da­co.
L’o­rig­ine del­la situ­azione finanziaria di Asiu sta in tan­ti inves­ti­men­ti fat­ti ma mai tradot­ti in opere fun­zio­nan­ti capaci da creare red­di­to (dal­l’impianto per il con­glomix, a quel­lo per il com­postag­gio, a quel­lo peri lo CDR) e nel­l’aver pen­sato che, con l’u­ti­liz­zazione del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano per i rifiu­ti spe­ciali, si potesse non fare i con­ti con sagge scelte ges­tion­ali capaci di dare effi­cien­za alla rac­col­ta e allo smal­ti­men­ti dei rifiu­ti soli­di urbani. Eppure il sin­da­co dovrebbe sapere che nel 2005 Asiu ha incas­sato dal­l’ac­cogli­men­to dei rifiu­ti spe­ciali  6.557.284 euro, nel 2006 7.279.295 euro, nel 2007 5.285.840 euro, nel 2008 8.139.839 euro, nel 2009 6.337.351 euro, nel 2010 5.197.499 euro, nel 2011 4.053.993 euro, nel 2012 2.625.684 euro e nel 2013 954.522 euro. Se le tar­iffe sono state tenute basse è per­ché si è pen­sato di recu­per­are il cos­to del servizio di rac­col­ta dei rifiu­ti urbani con gli introiti dei rifiu­ti spe­ciali, oltreché finanziar­ci nuovi impianti, sen­za pen­sare che tra dis­cariche finite o esaurite, con impianti non fun­zio­nan­ti ma cos­tosi, con altri ele­vati inves­ti­men­ti da fare per non andare in emer­gen­za questo gio­co non sarebbe sta­to più pos­si­bile, anche ammes­so che fos­se cor­ret­to.
Ma la cosa ancor più colpev­ole, almeno politi­ca­mente, è ciò che han­no sostenu­to nel cor­so del tem­po  gli ammin­is­tra­tori locali, com­pre­so l’at­tuale sin­da­co che allo­ra era asses­sore comu­nale. Bas­ta leg­gere ciò che l’al­lo­ra sin­da­co Gian­ni Ansel­mi affer­mò nel­la riu­nione del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no con­vo­ca­to il 12 dicem­bre 2011 per dis­cutere e approvare la richi­es­ta di inser­i­men­to di Piom­bi­no tra i Comu­ni dell’ ATO Toscana Sud: «…avere una dis­car­i­ca ibri­da, quin­di anche una dis­car­i­ca adat­ta a rice­vere rifiu­ti spe­ciali, non solo ci ha con­sen­ti­to nel cor­so degli anni di tenere un’im­postazione tar­if­faria — soprat­tut­to con i mec­ca­n­is­mi che sono sta­ti con­geg­nati anche per mer­i­to delle deci­sioni del Con­siglio Comu­nale sul­la Cit­tà di Piom­bi­no — un’ar­chitet­tura tar­if­faria di chiara matrice sociali ori­ent­ed,  noi abbi­amo dovu­to aumentare le tar­iffe due anni fa, in osse­quio alla legge che dice che i costi devono essere cop­er­ti dal sis­tema tar­if­fario. Abbi­amo tenu­to le tar­iffe basse fino all’ul­ti­mo momen­to pos­si­bile, dopodiché il Con­siglio è sta­to chiam­a­to a pro­nun­cia­r­si, ma è sta­to il Decre­to 152/2006 — che è una Legge Nazionale — ad obbli­gar­ci a fare questo. Ed oggi abbi­amo una strut­tura tar­if­faria che, nonos­tante quel­l’au­men­to, è una strut­tura tar­if­faria fra le più social­mente spendibili all’in­ter­no sicu­ra­mente dell’ ATO Cos­ta, ma all’in­ter­no del­l’in­tero con­testo regionale, un’azien­da. che fun­ziona bene, che ha l’u­ni­co prob­le­ma di dover ricevere…di avere dei cred­i­ti incagliati nei con­fron­ti del­l’azien­da più impor­tante di questo ter­ri­to­rio, cosa che spe­ri­amo nelle prossime set­ti­mane, anzi nei prossi­mi giorni, sia parzial­mente super­a­ta con il depos­i­to del Piano Finanziario Luc­chi­ni e la mes­sa in cir­co­lo di impor­tan­ti risorse che andran­no anche ai for­n­i­tori e quin­di ai cred­i­tori dif­fusi del­l’azien­da…».
Era il 2011: la realtà si è pre­oc­cu­pa­ta di smen­tire quelle parole.
Infine un’ul­ti­ma con­sid­er­azione: come Stile libero Idee dal­la Val di Cor­nia ha dimostra­to uti­liz­zan­do i dati del­la Regione Toscana, la qual­ità del servizio di rac­col­ta e smal­ti­men­to dei rifiu­ti urbani in Val di Cor­nia è bas­sa, basti pen­sare ai dati min­i­mi di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta. Si con­tin­ua però a dis­cettare (si fa per dire) sul­l’e­cono­mia cir­co­lare.
Forse un po’ di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta in più basterebbe.

Comu­ni­ca­to stam­pa del Comune di Piom­bi­no
Oggi pomerig­gio (3 luglio 2018, ndr) una rap­p­re­sen­tan­za di cit­ta­di­ni di Col­ma­ta, cir­ca una deci­na di per­sone, è sta­ta rice­vu­ta a Piom­bi­no nel­la sala con­sil­iare del palaz­zo comu­nale dal sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani insieme al sin­da­co di Suvere­to Giu­liano Par­o­di, all’asses­sore all’am­bi­ente del Comune di Campiglia Marit­ti­ma Vito Bar­tale­si e all’asses­sore all’am­bi­ente del Comune di San Vin­cen­zo Anto­nio Rus­so. Pre­sente all’in­con­tro anche il pres­i­dente di RiMa­te­ria Vale­rio Cara­mas­si.
Moti­vo del­la riu­nione l’ap­pro­fondi­men­to di alcune ques­tioni cru­ciali sul proces­so avvi­a­to da RiMa­te­ria, in relazione ai dis­a­gi sof­fer­ti dagli abi­tan­ti del­la zona per le male­odor­anze anco­ra pre­sen­ti.
I cit­ta­di­ni han­no volu­to porre alcune domande ai sin­daci pre­sen­ti con l’in­ten­zione di fare chiarez­za il più pos­si­bile sul­la vicen­da.
“È sta­to un con­fron­to aper­to e utile – dichiara Giu­liani – durante il quale sono state poste sul tap­peto diverse ques­tioni da dis­cutere e appro­fondire ulte­ri­or­mente. Per questo abbi­amo già con­vo­ca­to un nuo­vo incon­tro a metà luglio per ver­i­fi­care il più pos­si­bile tut­ti gli aspet­ti anco­ra non affrontati”.
I cit­ta­di­ni han­no chiesto agli ammin­is­tra­tori cosa ne pen­sassero del­la pos­si­bil­ità di effet­tuare dei caro­tag­gi per ver­i­fi­care la pre­sen­za di even­tu­ali sostanze peri­colose nel ter­reno a segui­to dei con­fer­i­men­ti effet­tuati in pas­sato. Una richi­es­ta sul­la quale gli ammin­is­tra­tori si sono dimostrati favorevoli, pro­prio per fugare ogni dub­bio, ma che potrà essere fat­ta solo dopo aver chiesto autor­iz­zazione ai Cara­binieri del NOE e al Pub­bli­co Min­is­tero che sta por­tan­do avan­ti le indagi­ni, per non rischiare di intral­cia­re o di inquinare le indagi­ni stesse.
Un altro aspet­to affronta­to è sta­to quel­lo lega­to al crono­pro­gram­ma dei lavori di risana­men­to che RiMa­te­ria sta por­tan­do avan­ti dopo il parziale dis­se­que­stro del­la dis­car­i­ca e alle garanzie nec­es­sarie per­ché questi pos­sano essere com­ple­tati.
Infine è sta­to dis­cus­so il tema del­l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca  che prevede attiv­ità di trat­ta­men­to e rici­clo in loco delle scorie sul­l’Area Li53.  Un ampli­a­men­to che, sec­on­do i cit­ta­di­ni, può rap­p­re­sentare un cam­bi­a­men­to di strate­gia rispet­to al pas­sato e che dovrebbe essere ulte­ri­or­mente appro­fon­di­to nei con­sigli comu­nali e con i cit­ta­di­ni stes­si.
Si trat­ta di un’area di 70 ettari in cui ci sono 4 dis­cariche di cui una (la LI53) è defini­ta come “cumuli stoc­cati in modo incon­trol­la­to”. Il piano indus­tri­ale di RiMa­te­ria prevede in 10 anni la riqual­i­fi­cazione del­l’in­tera area delle 4 dis­cariche.  I lavori sono iniziati attra­ver­so la regi­mazione delle acque e la real­iz­zazione dei pozzi di bio­gas. Pros­eguiran­no con la mes­sa in sicurez­za per­ma­nente del­la LI53 e il rici­clo di scorie.
Il sin­da­co Giu­liani ha ricorda­to come la bas­sa tar­if­fazione sul­la spaz­zatu­ra degli anni pas­sati sia sta­ta una delle ragioni prin­ci­pali del buco finanziario cre­ato da Asiu e come oggi le risorse siano nec­es­sarie per con­sen­tire il risana­men­to e per fare econo­mia cir­co­lare. Ha ricorda­to come RiMa­te­ria in questi due anni abbia smalti­to rifiu­ti spe­ciali non peri­colosi, come la legge con­sente e pre­scrive, e sia rius­ci­ta a dimez­zare il deb­ito las­ci­a­to da Asiu, avvian­do le opere di mes­sa a nor­ma del­la dis­car­i­ca; tut­to questo sen­za gravare sui cit­ta­di­ni.

Una risposta a “Buco finanziario di Asiu: non solo tariffe basse”

  1. Renzo Carletti says:

    Occorre pre­cis­are alcune ques­tioni:
    1) Sul­la parte del­la LI53 adi­a­cente alla dis­car­i­ca ex-ASIU, dopo l’ob­bli­ga­to­ria rimozione dei POCHI cumuli di scorie abban­cate in modo abbas­tan­za omo­ge­neo, si vuole costru­ire sopra una NUOVA dis­car­i­ca da 2.500.000 metri cubi! A ques­ta nuo­va enorme dis­car­i­ca si devono aggiun­gere altri 350.000 metri cubi che inten­dono ottenere rialzan­do una dis­car­i­ca ex-Luc­chi­ni con­fi­nante. Dato questo enorme aumen­to degli spazi di dis­car­i­ca è lecito sup­porre che la strate­gia di RiMa­te­ria sia oggi ori­en­ta­ta ai sicuri prof­itti che una dis­car­i­ca di questo tipo, che potrebbe accogliere rifiu­ti spe­ciali dal mer­ca­to nazionale ed oltre, potrebbe garan­tire. Un piano indus­tri­ale molto diver­so da quel­lo pre­sen­ta­to nem­meno due anni fa!
    2) Il lavoro di rici­clag­gio delle scorie e la loro trasfor­mazione in mis­to cemen­ta­to non lo farà RiMa­te­ria! I lavori saran­no affi­dati dietro gara ad una dit­ta ester­na. La TAP, la piattafor­ma polifun­zionale non sarà riat­ti­va­ta. Il mis­to cemen­ta­to sarà uti­liz­za­to in loco per pavi­menta­re.
    3) Restano le domande che riguardano la sosteni­bil­ità ambi­en­tale di tale piano in una zona con evi­den­ti fragilità e i numerosi osta­coli alla sua real­iz­zazione non solo ambi­en­tali ma anche di ind­i­riz­zo per lo svilup­po eco­nom­i­co del­la Val di Cor­nia. Una dis­car­i­ca più grande del doppio di quel­la ex-ASIU, il NUOVO prog­et­to indus­tri­ale di RiMa­te­ria non può non essere por­ta­to alla dis­cus­sione dei cit­ta­di­ni, dei con­sigli comu­nali, ecc.

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