L'INCONTRO COL GOVERNO NON HA CHIARITO I PROGETTI DEGLI ALGERINI

Cevital, ancora in attesa del piano industriale

PIOMBINO 10 aprile 2015 – La riu­nione dove­va essere di quelle in cui si decide qual­cosa di con­cre­to. L’attesa, più volte annun­ci­a­ta, richia­ma­va la con­seg­na da parte di Cevi­tal del piano indus­tri­ale per Piom­bi­no. A Roma l’incontro tra i ver­ti­ci del­la soci­età alge­ri­na (pre­sen­ti Rebrab e Tid­jani), il gov­er­no (sot­toseg­re­tario De Vin­cen­ti), la ex Luc­chi­ni (com­mis­sario Nar­di), la Regione (gov­er­na­tore Rossi), il Comune (sin­da­co Giu­liani), l’Autorità por­tuale (il com­mis­sario Guer­ri­eri) è sta­to, come ha scrit­to Mat­teo Meneghel­lo sul Sole 24 ore, “un altro, pic­co­lo, pas­so in avan­ti anche se la stra­da per arrivare ad un vero piano indus­tri­ale è anco­ra lun­ga e …al di là del­la quan­tità, i con­tenu­ti restano anco­ra delu­den­ti”.
I risul­tati di un paio d’ore di dis­cus­sione infat­ti non sono sta­ti ogget­ti­va­mente quel­li annun­ciati. Un vero piano indus­tri­ale non è sta­to anco­ra pre­sen­ta­to, al suo pos­to Cevi­tal ha con­seg­na­to un doc­u­men­to di una venti­na di pag­i­na che dovrà essere inte­gra­to in un paio di set­ti­mane. Di fat­to anco­ra una serie di enun­ci­azioni per le quali a Rebrab è sta­to con­ces­so cred­i­to al pun­to che i com­men­ti han­no oscil­la­to tra i giudizi pos­i­tivi del sot­toseg­re­tario De Vin­cen­ti (“Piano soli­do”), del sot­toseg­re­tario Velo (“Piano molto inter­es­sante che va nel­la gius­ta direzione”) e del sin­da­co Giu­liani (“Piano pos­i­ti­vo sia per i con­tenu­ti che per la sosteni­bil­ità finanziaria”) e l’entusiasmo del gov­er­na­tore Rossi (“Questo è un gran giorno”).
Da Cevi­tal più che vere novità è giun­to il raf­forza­men­to di impeg­ni già più volte rib­a­di­ti caso mai con l’aggiunta di rifer­i­men­ti tem­po­rali che  per giun­ta, qualche per­p­lessità la ali­men­tano. Così per esem­pio è sta­ta sposta­ta dall’inizio alla fine di mag­gio la data per la fir­ma del con­trat­to defin­i­ti­vo di acquis­to del­lo sta­bil­i­men­to.
Nel­la sostan­za poi il grup­po algeri­no ha spec­i­fi­ca­to l’entità dell’intervento (300 mil­ioni) pun­tu­al­iz­zan­do che 17 mil­ioni ver­ran­no subito spe­si per il revamp­ing dei treni di lam­i­nazione. Per il mese di giug­no, dopo la fir­ma del con­trat­to, ver­rà ordi­na­to (cos­to 115 mil­ioni) il pri­mo forno elet­tri­co che sarà sis­tem­ato in pad­ule e che nel 2016 inizierà la pro­duzione pre­vista in 430 mila ton­nel­late entro il 2017. In con­tem­po­ranea ver­rà ordi­na­to e real­iz­za­to anche un sec­on­do forno elet­tri­co la cui entra­ta in fun­zione è pre­vista entro il 2018 per arrivare ad una pro­duzione com­p­lessi­va di 2 mil­ioni di ton­nel­late annue.
E men­tre si lavor­erà sul ver­sante acciaio, Cevi­tal ha garan­ti­to l’impegno per la real­iz­zazione del­la piattafor­ma agroal­i­menta­re e del polo logis­ti­co pre­via la demolizione dell’attuale area a cal­do. Un lavoro che sec­on­do quan­to annun­ci­a­to nell’incontro al Phale­sia, è pri­or­i­tario per gli algeri­ni che dovrebbe par­tire in ques­ta direzione subito dopo la fir­ma del con­trat­to di ven­di­ta.
Sul piano occu­pazionale l’impegno riguar­da la rias­sun­zione, a prog­et­to defini­to, di 1860 lavo­ra­tori sui cir­ca 2.200 dell’organico Luc­chi­ni. Il sin­da­ca­to, che ha tenu­to un incon­tro in piaz­za per spie­gare alla cit­tà lo sta­to dell’arte nel­la trat­ta­ti­va con Cevi­tal, pun­ta alla occu­pazione di tut­to il per­son­ale. E nell’immediato alla con­fer­ma dei con­trat­ti di sol­i­da­ri­età che scad­ran­no il trenta aprile. Fim, Fiom e Uilm, le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria dei metalmec­ca­ni­ci, han­no rib­a­di­to l’esigenza di accel­er­are i tem­pi per garan­tire il reimpiego più veloce pos­si­bile dei lavo­ra­tori.

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