Cevital: il tempo dei proclami è scaduto

· Inserito in Spazio aperto
Valerio Fabiani e Giorgio Pasquinucci

PIOMBINO 26 novem­bre 2015 — Vogliamo cogliere come dato pos­i­ti­vo la recente nom­i­na di Faus­to Azzi nell’incarico di ammin­is­tra­tore del­e­ga­to dell’Aferpi, insieme alla deci­sione di cos­ti­tuire un grup­po oper­a­ti­vo in gra­do di seguire la ristrut­turazione dell’azienda. Questo tut­tavia non è anco­ra suf­fi­ciente a fugare le appren­sioni sul­la conc­re­ta attuazione del piano indus­tri­ale annun­ci­a­to a mag­gio, pre­mes­sa del suc­ces­si­vo accor­do con il quale i sin­da­cati han­no respon­s­abil­mente accetta­to pesan­ti sac­ri­fi­ci per i lavo­ra­tori a fronte di un prog­et­to che guar­da­va, non solo alla ripresa dell’attività siderur­gi­ca, ma anche a una sig­ni­fica­ti­va ricon­ver­sione delle aree indus­tri­ale e por­tu­ali da des­tinare alla logis­ti­ca e all’agroindustriale. Dob­bi­amo recu­per­are i ritar­di accu­mu­lati e ripristinare un quadro gen­erale più cer­to di quel­lo nel quale ad oggi sem­bra muover­si il patron di Cevi­tal Issad Rebrab. Sul­la sce­na sono com­par­si – e purtrop­po lo abbi­amo appre­so in ordine spar­so da infor­mazioni non sem­pre diret­ta­mente ver­i­fi­ca­bili – gli inter­es­si a trasferire alto­forno e altri impianti di parte dell’area a cal­do in Brasile, men­tre fil­tra­no notizie sul­la pos­si­bile acqui­sizione da parte del Grup­po algeri­no del­la Leali e con­tat­ti con la Jsw, non solo per gli approvvi­gion­a­men­ti di semi­prodot­ti ma anche per l’eventualità di una part­ner­ship. Sarebbe a questo pun­to indis­pens­abile capire qual è l’intero prog­et­to com­p­lessi­vo di Cevi­tal e in questo con­testo, il ruo­lo di Piom­bi­no. Apprezzi­amo, stan­do anche agli esi­ti dell’ultimo incon­tro al Mise con i sin­da­cati, l’intenzione del nuo­vo grup­po diri­gente di cam­biar pas­so e intraprende un per­cor­so di estrema con­cretez­za, tan­to che si è impeg­na­to, nel­la prossi­ma riu­nione ple­nar­ia che si svol­gerà al min­is­tero il 30 novem­bre, a pre­sentare un nuo­vo crono­pro­gram­ma per le demolizioni/smontaggi e i tem­pi dell’ordine del nuo­vo forno elet­tri­co. Sarebbe oppor­tuno, in questo con­testo, fos­se chiar­i­to anche il quadro d’insieme delle strate­gie, e se ci sono delle pos­si­bili sin­ergie, dei pro­gram­mi di Cevi­tal. Che cosa com­porterebbe, ad esem­pio, l’eventuale acqui­sizione dell’acciaieria Leali nel­la prospet­ti­va di real­iz­zare a Piom­bi­no un sec­on­do forno elet­tri­co? Non pos­si­amo inoltre trascu­rare gli aspet­ti di un mer­ca­to all’interno del quale l’azienda si sta e dovrà anco­ra muover­si. Ver­so quale tipolo­gia di acciaio Afer­pi intende riv­ol­gere le sue atten­zioni? Le 38mila ton­nel­late di bil­lette che sono state recen­te­mente sbar­cate, prove­ni­en­ti dall’Ucraina, sem­bra­no des­ti­nate alla pro­duzione di vergel­la non cer­to di alta qual­ità, des­ti­na­ta al mer­ca­to delle costruzioni edilizie. Conos­ci­amo bene i lim­i­ti di questo mer­ca­to, tra l’altro in Alge­ria già cop­er­to da impor­tan­ti esportazioni ital­iane. Solo in parte con­so­la sapere che, a par­tire dalle prossime set­ti­mane, dovreb­bero arrivare semi­prodot­ti di ben altra qual­ità dal Grup­po Jin­dal, con il quale sarebbe sta­to stip­u­la­to un con­trat­to a lun­go ter­mine. Siamo con­vin­ti che i man­ag­er Afer­pi non sono sta­ti in questi mesi con le mani in mano. Ma ora è giun­ta l’ora di gio­care a carte scop­erte. C’è un mer­ca­to che con­sente ad Afer­pi di trasfor­mare acciaio in ter­mi­ni eco­nomi­ci e aumentare, come promes­so dall’ex Ad Tid­jani, le pro­duzioni? Se c’è, è lecita la pro­pos­ta del sin­da­ca­to di dare un seg­nale, aumen­tan­do il per­son­ale in sol­i­da­ri­età. Ci sono poi le imp­rese dell’indotto, che dopo essere state tragi­ca­mente messe in dif­fi­coltà dal fal­li­men­to Luc­chi­ni, oggi si aspet­tano l’inizio degli inves­ti­men­ti e quel lavoro, a iniziare dagli sman­tel­la­men­ti, che può dare respiro alla pro­pria soprav­viven­za e alla sicurez­za dei loro dipen­den­ti. In questo con­testo c’è chi approf­itta del­la man­ca­ta chiarez­za per ripro­porre sche­mi che appaiono superati, come quel­lo dell’impegno diret­to del­lo Sta­to in siderur­gia, o che vaneg­giano la neces­sità di ricor­rere a qualche impre­cisato piano B. Il lavoro fin qui svolto che ha vis­to pro­tag­o­nisti Gov­er­no, Regione e Comune insieme alle par­ti sociali è final­iz­za­to a definire com­p­lessi­va­mente un nuo­vo mod­el­lo di svilup­po che, come tut­ti san­no, non si esaurisce al prog­et­to Afer­pi-Cevi­tal ma di cui il piano indus­tri­ale dell’azienda è sen­za dub­bio un tas­sel­lo fon­da­men­tale, in quan­to con­sente di garan­tire l’occupazione e immag­i­nan­do una mod­er­na pro­duzione siderur­gi­ca con­sente l’apertura di spazi impor­tan­ti per nuove attiv­ità, non solo il polo agroal­i­menta­re da loro stes­si pro­pos­to ma anche voci come por­tu­al­ità e tur­is­mo. Ora toc­ca all’azienda ten­er fede agli impeg­ni assun­ti e fugare, rap­i­da­mente, tutte le legit­time per­p­lessità. Abbi­amo let­to, nei prog­et­ti di Rebrab, la pos­si­bil­ità di super­are la mono­cul­tura siderur­gi­ca e ritrovare nuovi spazi di svilup­po com­pos­i­to dell’economia di tut­ta la Val di Cor­nia. Non ci arren­di­amo alle dif­fi­coltà del momen­to, ma tut­ti devono essere con­sapevoli degli immen­si sac­ri­fi­ci che la nos­tra comu­nità sta attra­ver­san­do. Chiedi­amo a Cevi­tal di assumer­si le respon­s­abil­ità sociali e di tenere bene in con­to del con­testo delle aspet­ta­tive all’interno del­la quale si muove. Il tem­po dei procla­mi è cer­to scadu­to e il 30 novem­bre ci aspet­ti­amo impeg­ni strin­gen­ti. Da Rebrab e dal nuo­vo grup­po diri­gente aspet­ti­amo ora di pas­sare ai fat­ti. Gius­to per un impren­di­tore val­utare tut­ti gli sce­nari pos­si­bili purché siano pro­l­o­go di scelte final­mente deci­sive. Ed è con questo obbi­et­ti­vo che diamo il nos­tro pieno appog­gio allo sciopero e alla man­i­fes­tazione indet­ta dai sin­da­cati di cat­e­go­ria per il 2 dicem­bre, che dovrà seg­nare l’apertura di un nuo­vo capi­to­lo ver­so il rispet­to degli impeg­ni assun­ti da Cevi­tal, il supera­men­to del gap ener­geti­co e l’estensione degli ammor­tiz­za­tori sociali a chi non ne ha o rischia di perder­li.

Vale­rio Fabi­ani e Gior­gio Pasquin­uc­ci sono rispet­ti­va­mente Seg­re­tario e Coor­di­na­tore del­la seg­rete­ria del­la Fed­er­azione Pd Val di Cor­nia Elba

(Foto di Pino Bertel­li)

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