Ci dicevano che Asiu era un’azienda modello”

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 14 luglio 2017 — “Ci dice­vano che Asiu era un’azienda mod­el­lo e un val­ore per i cit­ta­di­ni. Purtrop­po non era vero.  I fat­ti dimostra­no esat­ta­mente il con­trario e i sin­daci che glo­ri­fi­ca­vano Asiu o era­no in mala fede o non capi­vano ciò che sta­va succe­den­do nell’azienda pub­bli­ca che dove­vano con­trol­lare. Entrambe sono patolo­gie del­la pes­si­ma ammin­is­trazione”. L’af­fer­mazione è delle Liste civiche unite del­la Val di Cor­nia, ovvero di Assem­blea san­vin­cen­z­i­na, Comune dei cit­ta­di­ni e Un’al­tra Piom­bi­no, forze di oppo­sizione nei loro ter­ri­tori, e di Assem­blea popo­lare Suvere­to, in mag­gio­ran­za col sin­da­co Giu­liano Par­o­di.
“Già nel 2012 Asiu era in una gravis­si­ma crisi finanziaria — sosten­gono le liste civiche — tale da non rius­cire nep­pure a pagare gli stipen­di ai dipen­den­ti. Non lo dici­amo noi, ma il liq­uida­tore di Asiu con un comu­ni­ca­to uffi­ciale di questi giorni in cui scrive che due finanzi­a­men­ti richi­esti nel 2012 e 2014 alla Ban­ca popo­lare di Vicen­za era­no final­iz­za­ti al paga­men­to delle tredices­ime e quat­tordices­ime men­sil­ità”. In più, sec­on­do quan­to riferiscono i grup­pi con­sil­iare delle liste “nel­la relazione del Col­le­gio sin­da­cale alle­ga­ta al Bilan­cio 2012 è scrit­to che, tra le oper­azioni di mag­gior rilie­vo eco­nom­i­co di Asiu, figu­ra l’“ottenimento dal­la Ban­ca Popo­lare di Vicen­za di tre mutui dell’importo di 800mila euro cadauno nec­es­sari a finanziare tre speci­fi­ci inter­ven­ti sul­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano: impianto di cap­tazione del bio­gas; impianto per la pro­duzione di ener­gia elet­tri­ca da bio­gas, cop­er­tu­ra del­la dis­car­i­ca”.
“Quei mutui — insistono le liste civiche — sono sta­ti pre­si ma le opere dichiarate non sono state fat­te e già questo è un fat­to di inau­di­ta grav­ità, ma non è il solo”.
“Ottenere quei mutui per Asiu — si legge nel­la nota delle quat­tro forze politiche — non è sta­to facile. È lo stes­so liq­uida­tore a sve­lar­lo quan­do affer­ma che la soci­età arrivò alla Ban­ca popo­lare di Vicen­za dopo che nes­sun altro isti­tu­to si dichiarò dis­pos­to a con­cedere cred­i­ti, e ora si capisce bene per­ché: la Ban­ca popo­lare di Vicen­za, già in gravis­si­ma dif­fi­coltà, li con­cesse solo dietro con­tes­tuale sot­to­scrizione di azioni dell’istituto”. Per le liste civiche “un ricat­to vero e pro­prio”.
“Asiu — si riferisce — ne acquistò per un val­ore totale di oltre 131mila euro e nel 2016, a fronte del fal­li­men­to del­la Ban­ca popo­lare di Vicen­za, l’azien­da ha deciso di azzer­are il loro val­ore”.
Il risul­ta­to che le liste trag­gono riferisce di “una perdi­ta sec­ca di 131mila euro” e, in aggiun­ta, di 2,4 mil­ioni di euro uti­liz­za­ti, sec­on­do l’ipote­si dei respon­s­abili delle quat­tro forze politiche, “per la spe­sa cor­rente, anziché per gli inves­ti­men­ti dichiarati”.
Come ulti­ma con­sid­er­azione si par­la di “fat­ti di enorme grav­ità” e si invi­tano “i sin­daci che han­no assun­to quelle deci­sioni” a fare “la mas­si­ma chiarez­za”.
“Lo chiedi­amo ai sin­daci — con­clude la nota delle liste civiche — per­ché, con­trari­a­mente a quan­to pre­scrivono le leg­gi e la democrazia, di quei fat­ti non han­no mai nep­pure lon­tana­mente infor­ma­to i loro con­sigli comu­nali. Nel­la ges­tione dei servizi pub­bli­ci prevale da tem­po la man­can­za di trasparen­za, tan­to più nec­es­saria lad­dove le aziende, come Asiu, agis­cono in regime di monop­o­lio e i cit­ta­di­ni sono costret­ti a pagare con le tar­iffe tut­ti i costi, com­pre­si quel­li che derivano da sprechi, deci­sioni improv­vide e mala ges­tione. Per ora si è prefer­i­to tacere e far pagare ai cit­ta­di­ni i costi del mal­go­v­er­no. Così si ali­men­ta la sfidu­cia, fon­da­ta, nel­la polit­i­ca e nelle isti­tuzioni”.

Commenta il post