Comportamenti diversi dopo la sconfitta cercata

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 15 set­tem­bre 2017 — In questi giorni si gio­ca una par­ti­ta impor­tante per la ex Luc­chi­ni e per il ter­ri­to­rio tut­to. Si paven­ta una soluzione che nel­la sostan­za las­cia le cose come stan­no: Rebrab potrebbe restare padrone di Piom­bi­no con la promes­sa di real­iz­zare gli inves­ti­men­ti nell’agroindustria e con l’occupazione del por­to, facen­dosi pagare da Jin­dal che rien­tra dal­la fines­tra e che, al di là di faraoni­ci prog­et­ti (ai quali solo le indis­crezioni gior­nal­is­tiche ci stan­no abit­uan­do), strizzerà i lam­i­na­toi per acquisirne il portafoglio cli­en­ti (se anco­ra esiste) e poi mollerà di nuo­vo la pata­ta bol­lente nelle nos­tre mani.
Di fronte ad uno sce­nario di questo genere, di fronte alla grave scon­fit­ta rap­p­re­sen­ta­ta dall’aver accetta­to Cevi­tal sen­za val­u­tarne la con­sis­ten­za, oggi i com­por­ta­men­ti che si richiedono dai rap­p­re­sen­tan­ti dei lavo­ra­tori devono essere diver­si. Tra gli errori del pas­sato c’è anche quel­lo, gravis­si­mo, di non aver spin­to le mobil­i­tazioni per far divenire Piom­bi­no un caso nazionale. Di questo han­no approf­itta­to (e con­tin­u­ano a far­lo!) medioc­ri politi­ci per far avan­zare le loro car­riere, sper­peran­do tra l’altro i sol­di pub­bli­ci.
A ques­ta situ­azione bisogna porre rime­dio: non pos­si­amo ritrovar­ci a con­trattare da soli per l’uscita totale di Rebrab dal nos­tro ter­ri­to­rio e per un ener­gi­co inter­ven­to del­lo sta­to final­iz­za­to al rilan­cio del­la fab­bri­ca che la ges­tione Afer­pi ha ridot­to ai min­i­mi ter­mi­ni; il com­mis­sario del gov­er­no non può lim­i­tar­si a fare il notaio dei dis­as­tri, ma deve essere mes­so in con­dizione di agire per ren­dere la fab­bri­ca un mod­el­lo da seguire.
Per tut­to questo è estrema­mente nec­es­sario orga­niz­zare subito la mobil­i­tazione dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni tut­ti; per questo è nec­es­sario che nel prossi­mo incon­tro al MiSE, il giorno 20, il sin­da­ca­to non vada solo per ascoltare quel­lo che i politi­ci vogliono far­gli sapere, ma vada con l’intenzione e la forza di rib­altare la situ­azione ed essere LORO a dire ai politi­ci cosa vogliono i lavo­ra­tori. Per dare forza alle loro voci e per dare con­sis­ten­za alle mobil­i­tazioni, va orga­niz­za­ta la pre­sen­za dei lavo­ra­tori sot­to il Min­is­tero.
Orga­nizzi­amo gli auto­bus per portare tut­ti i lavo­ra­tori ed i cit­ta­di­ni ad un pre­sidio sot­to il Min­is­tero.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

(Foto di Pino Bertel­li)

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