Comuni uniti nel disastro dei rifiuti speciali e urbani

· Inserito in Spazio aperto

PIOMBINO 18 dicem­bre 2017 — Tut­to bene, tut­to per­fet­to, tut­ti bravi, nes­sun errore, avan­ti così.  RiMa­te­ria ha la fidu­cia delle ammin­is­trazioni comu­nali di Piom­bi­no, San Vin­cen­zo e Campiglia e non potrebbe essere diver­sa­mente.
Sono infat­ti le tre ammin­is­trazioni ad aver gen­er­a­to questo dis­as­tro.
Han­no las­ci­a­to che l’A­siu accu­mu­lasse un deb­ito enorme, su cui mai è sta­ta fat­ta chiarez­za, ed esaurisse anzitem­po la dis­car­i­ca des­ti­na­ta ai rifiu­ti urbani di Ischia di Cro­ciano, sat­u­ran­dola di rifiu­ti spe­ciali. Una dis­car­i­ca che han­no sem­pre declam­a­to come mod­el­lo di buona ges­tione, men­tre recen­ti con­trol­li del­la Regione Toscana han­no ril­e­va­to gravi inadem­pien­ze rispet­to agli atti autor­iz­za­tivi del 2011 e del 2016. A segui­to di questi con­trol­li la Regione ha impos­to a RiMa­te­ria, entro  dicem­bre, urgen­ti adegua­men­ti impiantis­ti­ci e il rispet­to delle pro­ce­dure per la ges­tione del­la dis­car­i­ca, com­pre­sa la ver­i­fi­ca in loco sui rifiu­ti ammes­si a smal­ti­men­to.
È da questo dis­as­tro finanziario che nacque la deci­sione dei Comu­ni di portare i nos­tri rifiu­ti nel­l’A­TO Sud (con costi mag­giori), di soprael­e­vare la vec­chia dis­car­i­ca dei rifiu­ti urbani di Ischia di Cro­ciano (ormai esauri­ta) per accogliere solo rifiu­ti spe­ciali e di costru­ire altre dis­cariche per i rifiu­ti peri­colosi. Nat­u­ral­mente non la rac­con­tarono così.
Allo­ra si disse che quei prog­et­ti ser­vivano per fare le boni­fiche del SIN di Piom­bi­no ma ciò è palese­mente fal­so: ser­vi­va a RiMa­te­ria per rip­i­anare il deb­ito del­l’A­siu a dis­capi­to del ter­ri­to­rio e dei cit­ta­di­ni men­tre i veleni accu­mu­lati nel­l’area indus­tri­ale piom­bi­nese rimanevano, riman­gono e, se non si cam­bia rot­ta, rimar­ran­no lì.
Si disse che l’op­er­azione avrebbe ridot­to le escav­azioni e cre­ato un cir­co­lo vir­tu­oso dei rifiu­ti all’in­seg­na del recu­pero di mate­ria, ma anche questo è palese­mente fal­so. Per riem­pire la vor­agine si dove­vano pren­dere al più presto i rifiu­ti da mez­z’I­talia sen­za fare tan­to gli schizzi­nosi, per accat­a­star­li su quel­lo che ormai è il “Monte di Cro­ciano”, sem­pre più alto, e non un chi­lo in meno di mate­ri­ali vergine  di cava è sta­to sos­ti­tu­ito da mate­ri­ale rici­cla­to in Val di Cor­nia. Anzi, le cave sono state autor­iz­zate a pros­eguire le colti­vazioni a tem­po illim­i­ta­to, fino a com­ple­to esauri­men­to di tut­ti i volu­mi pre­visti dalle autor­iz­zazioni scadute o in sca­den­za.
Dob­bi­amo inoltre sop­portare il com­por­ta­men­to del gov­er­no, che, per boc­ca del sot­toseg­re­tario all’am­bi­ente Velo, con­tin­ua a sbandier­are 50 mil­ioni per le boni­fiche (che richiedereb­bero ven­ti volte ques­ta cifra) che riman­gono una chimera. Come se non bas­tasse, ora assis­ti­amo anche allo scari­co di respon­s­abil­ità tra gov­er­no e Regione.
I fat­ti par­lano chiaro: anziché bonifi­care il SIN, a Piom­bi­no si stan­no por­tan­do altri rifiu­ti ed in con­dizioni tali da aggravare la già insosteni­bile situ­azione ambi­en­tale. L’esatto con­trario di quel­lo che serve.
A com­pletare il quadro l’opac­ità con cui le ammin­is­trazioni han­no sem­pre rifi­u­ta­to di far conoscere ai con­siglieri comu­nali il piano indus­tri­ale di RiMa­te­ria tute­la­to da un seg­re­to indus­tri­ale incon­cepi­bile per un’azien­da parte­ci­pa­ta.
Com­por­ta­men­ti questi che, al di là del­l’ac­cer­ta­men­to di even­tu­ali respon­s­abil­ità nel­l’inchi­es­ta sul­lo smal­ti­men­to di rifiu­ti peri­colosi, ammor­bano un ter­ri­to­rio, l’aria, l’ac­qua, il ter­reno ma anche le isti­tuzioni, il tes­su­to sociale e il con­cet­to di democrazia ormai sepolto tra fal­sità e un mare di rifiu­ti.

Liste civiche unite del­la Val di Cor­nia:
Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
Assem­blea Popo­lare Suvere­to
Comune dei Cit­ta­di­ni
Un’al­tra Piom­bi­no

 

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