Concordia, il Pd annaspa nel mare delle discordie

· Inserito in Vicenda Concordia

Ven­tuno dep­u­tati del Pd, in gran parte laziali (Mari­et­ta Tidei, Enri­co Gas­bar­ra, Andrea Fer­ro, Mon­i­ca Gre­gori, Mar­co Mic­coli, Micaela Cam­pana, Maria Cos­cia, Mat­teo Orfi­ni, Ange­lo Righet­ti, Rober­to Gia­chet­ti, Pao­lo Gen­tiloni (nel­la foto), Umber­to Mar­roni, Loren­za Bonac­cor­si, Mar­i­an­na Madia, Fab­rizia Giu­liani, Mar­ta Leonori, Rober­to Moras­sut, Alessan­dro Maz­zoli, Alessan­dra Ter­rosi, Ren­zo Carel­la e Fabio Melil­li) han­no riv­olto al min­istro Cor­ra­do Passera un’interrogazione a sosteg­no del­la can­di­datu­ra del por­to di Civ­i­tavec­chia per lo sman­tel­la­men­to del­la Cos­ta Con­cor­dia. Nel testo dei par­la­men­tari si legge: “Il por­to di Civ­i­tavec­chia è già pron­to per rice­vere la nave, dispo­nen­do di fon­dali adeguati (18 metri), ban­chine, un adegua­to baci­no inter­no ed ampie aree per le lavo­razioni. La scelta del por­to di Piom­bi­no com­porterebbe una spe­sa val­u­ta­ta tra i 150 e 200 mil­ioni di euro, da reperire nelle pieghe del bilan­cio del­lo Sta­to, risorse che appaiono des­ti­nate più a sod­dis­fare l’aspi­razione di quel por­to ad ampli­are la pro­pria infra­strut­tura che a risol­vere il prob­le­ma Cos­ta Con­cor­dia Pur volen­do ridurre al min­i­mo i tem­pi di una istrut­to­ria comunque obbli­ga­to­ria per legge, eseguire escav­azioni di fon­dali, costru­ire ex novo una banchi­na di appro­do per la nave, attual­mente inesistente — come ammes­so dal­lo stes­so Luciano Guer­ri­eri, pres­i­dente del­l’Au­torità por­tuale di Piom­bi­no — apprestare difese fora­nee nonché eseguire opere por­tu­ali per le oper­azioni di demolizione, com­por­ta un impeg­no tem­po­rale di 1–2 anni; ciò, in pre­sen­za di una sig­ni­fica­ti­va oppo­sizione delle orga­niz­zazioni ambi­en­tal­iste toscane, da subito emer­sa sug­li organi di stam­pa”.
L’interrogazione è in net­to con­trasto con quel­la che han­no fir­ma­to i dep­u­tati toscanidel Pd Andrea Man­ci­ul­li, Sil­via Velo, Luca Sani, Raf­fael­la Mar­i­ani e Pao­lo Fontanel­li i quali sosten­gono il prog­et­to Piom­bi­no. Men­tre i laziali sono in buona com­pag­nia con i toscani Mar­co Mar­cuc­ci e Fed­eri­co Gel­li che insieme al sicil­iano Michele Anzal­di, anche loro del Pd, che si sono addirit­tura riv­olti al pres­i­dente Napoli­tano sol­lecitan­do una ver­i­fi­ca (req­ui­si­ti di neces­sità ed urgen­za per una spe­sa di 160 mil­ioni di euro) su even­tu­ali atti che il gov­er­no dimis­sion­ario adot­tasse per finanziare i lavori nec­es­sari al por­to di Piom­bi­no.
Sto­ria a se fa invece un’altra inter­pel­lan­za nata in casa Pd, quel­la del dep­u­ta­to sicil­iano Davide Faraone che spal­leg­gia il sin­da­co Loelu­ca Orlan­do nel sosteg­no di Paler­mo quale por­to più adat­to per sman­tel­lare il relit­to.
Non sfug­gono altri con­trasti sul­la ques­tione, tut­ti in casa Pd. In par­ti­co­lare quel­li tra i due pres­i­den­ti di regione, Nico­la Zin­garel­li gov­er­na­tore del Lazio, e Enri­co Rossi alla gui­da del­la giun­ta regionale toscana. Ovvi­a­mente l’uno per Civ­i­tavec­chia e l’altro per Piom­bi­no.
Così come non si può non ril­e­vare l’impegno con­sis­tente con cui si stan­no bat­ten­do per i rispet­tivi por­ti i sin­daci, entram­bi Pd, di Civ­i­tavec­chia Pietro Tidei e di Piom­bi­no Gian­ni Ansel­mi.
Quale pos­sa essere al riguar­do la posizione uffi­ciale del Pd che gov­er­na Regioni, Province e Comu­ni inter­es­sati dal prog­et­to per demolire la Con­cor­dia, sfugge alla log­i­ca e va oltre la pre­vi­sione dei più rino­mati ora­coli del­la sto­ria, dal­la Sibil­la cumana e Delfi. Si può solo dire che se la diver­sità ed il dibat­ti­to arric­chisce, nel­la fat­tispecie il Pd è diven­ta­to un Nabab­bo.

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