Concordia, il relitto da smaltire riempie i giornali

Fiorenzo Bucci

PIOMBINO 18 aprile 2014 — L’audizione in Com­mis­sione ambi­ente alla Cam­era del Com­mis­sario per l’e­mer­gen­za Con­cor­dia, il prefet­to Fran­co Gabriel­li, ha sus­ci­ta­to le più diverse reazioni e la stam­pa nazionale e locale se ne è fat­ta inter­prete. Sono pochi i quo­tid­i­ani, le agen­zie, le tv e i siti delle news on line che han­no trascu­ra­to la notizia. Di fat­to Gabriel­li ha dato le prime indi­cazioni sul­la des­ti­nazione del relit­to, un argo­men­to che da mesi vede impeg­nati enti ed ammin­is­tra­tori delle più diverse regioni ital­iane e anche aziende e por­ti stranieri. Dalle parole di Gabriel­li sono sca­turire val­u­tazioni dif­fer­en­ti di cui vogliano dar con­to. Non essendo anco­ra defini­ta la scelta finale (lo sarà, sec­on­do quan­to assi­cu­ra­to dal­lo stes­so Gabriel­li e dal­l’ar­ma­tore, nei pri­mi giorni di mag­gio) restano in cam­po alcune opzioni ovvero i por­ti ital­iani di Gen­o­va, Piom­bi­no e in qualche min­i­ma misura anche di Civ­i­tavec­chia e lo sca­lo tur­co di Nem­rut Bay ad Alia­ga nei pres­si di Smirne. Come abbi­amo rifer­i­to, pro­prio i turchi han­no offer­to il miglior pre­ven­ti­vo: 40 mil­ioni di dol­lari per smaltire il relit­to com­p­rese le spese di noleg­gio del Van­guard, la nave semi­som­mergi­bile asso­lu­ta­mente nec­es­saria per trasferire il relit­to fino in Turchia (poco meno mille miglia dal Giglio che la nave semi som­mergi­bile per­cor­rerebbe in cir­ca cinque giorni). Per la cronaca il cos­to del noleg­gio del Van­guard è sta­to indi­ca­to fino ad Rottaoggi in 30 mil­ioni di dol­lari. Sec­on­do le indi­cazione dei diri­gen­ti di Cos­ta la disponi­bil­ità del­la nave, uni­ca al mon­do, fab­bri­ca­ta un anno fa nei cantieri Hyundai in Corea del sud, esisterebbe anche nel caso in cui i lavori ritar­dassero al Giglio fino a set­tem­bre.
Piom­bi­no, sec­on­do quan­do ha pre­cisato anche il Gov­er­na­tore Rossi, avrebbe offer­to 80 mil­ioni, Gen­o­va 110 e Civ­i­tavec­chia 200, che il prefet­to Gabriel­li ha defini­to “una som­ma esor­bi­tante e fuori mer­ca­to”. Nei tre por­ti ital­iani la Con­cor­dia ver­rebbe trasporta­ta al traino di rimorchi­a­tori sen­za l’ausilio del Van­guard. La mas­si­ma veloc­ità di nav­igazione al traino è sta­ta indi­ca­ta, per ragioni di sicurez­za, nel mas­si­mo di 1,8 miglia all’o­ra. Per cui, nel­la migliore delle ipote­si, per per­cor­rere le 38 miglia che sep­a­ra­no il Giglio da Piom­bi­no, occor­rereb­bero poco più di 21 ore; per giun­gere a Gen­o­va (150 miglia di dis­tan­za) la Con­cor­dia al traino impiegherebbe invece poco più di 83 ore, cioè 3 giorni e mez­zo con­sid­er­a­ta anche una non agevolis­si­ma nav­igazione not­tur­na. Il gov­er­na­tore del­la Toscana Enri­co Rossi, in una sua recente nota, ha par­la­to di 5 ore per arrivare dal Giglio a Piom­bi­no con il traino e di 5 giorni per giun­gere invece fino a Gen­o­va. Dal momen­to che la matem­at­i­ca non è un’opin­ione, ci per­me­t­ti­amo di ril­e­vare che il Gov­er­na­tore ha sbaglia­to.
La deci­sione finale sul­la des­ti­nazione del relit­to, sec­on­do quan­to ha assi­cu­ra­to il Min­istro del­l’am­bi­ente Gian­lu­ca Gal­let­ti spet­terà all’ar­ma­tore cioè, in ulti­ma anal­isi, agli amer­i­cani del­la Car­ni­val pro­pri­etari di Cos­ta crociere. Le spese anche per il trasfer­i­men­to saran­no invece a cari­co delle assi­cu­razioni che, sec­on­do quan­to è sta­to reso noto, han­no fino­ra già dovu­to sbor­sare, in con­seguen­za dei dan­ni procu­rati dal  naufra­gio, un mil­iar­do e cen­to mil­ioni di dol­lari. Se passerà, come è molto prob­a­bile, il con­cet­to che la nave sia ormai un rifi­u­to (tesi sostenu­ta dal Gov­er­no, dal­la Regione, e dagli enti locali e accol­ta invece con scetti­cis­mo dai tec­ni­ci di Cos­ta) spet­terà alla Provin­cia di Gros­se­to, del­e­ga­ta dal­la Regione Toscana, il com­pi­to di rilas­cia­re le dovute autor­iz­zazioni legate al rispet­to, da parte del­l’ar­ma­tore, dei cri­teri di legge per la  sal­va­guardia ambi­en­tale. Autor­iz­zazioni che ovvi­a­mente non han­no nul­la a che fare con la deci­sione sul por­to di des­ti­nazione del relit­to. La pos­si­bil­ità di ottenere l’ok all’u­so assai più ris­chioso dei rimorchi­a­tori, spi­ana la stra­da buro­crat­i­ca all’even­tuale autor­iz­zazione ad uti­liz­zare il più sicuro e tec­no­logi­ca­mente avan­za­to Van­guard.
Di tut­ti questi temi si sono a lun­go occu­pati i media nel­la gior­na­ta di oggi. Di segui­to pre­sen­ti­amo una nos­tra rasseg­na stam­pa.

 Corriere3Il Cor­riere del­la sera tito­la: “GIGLIO – Gabriel­li: se accade non è uno scandalo/ Il relit­to del­la Con­cor­dia potrebbe andare a Smirne: chiede solo 40 mil­ioni”. Il gior­nale si limi­ta ad un arti­co­lo a pag­i­na 23 nel quale fa solo il reso­con­to dell’audizione del prefet­to aggiun­gen­do una smen­ti­ta di Paler­mo cir­ca l’affermazione che il por­to sicil­iano si sarebbe riti­ra­to dal­la gara per aggiu­di­car­si il relit­to. Anche nel­l’edi­zione fiorenti­na del Cor­riere la vicen­da viene ripresa in un arti­co­lo di Alfre­do Faet­ti nel quale viene dato con­to del­la audizione del prefet­to Gabriel­li in com­mis­sione par­la­mentare e, riguar­do a Piom­bi­no ven­gono, tra l’al­tro ripor­tate le dichiarazioni del Gov­er­na­tore Rossi, da sem­pre fau­tore del­la can­di­datu­ra del por­to del­la Val di Cor­nia, del vice min­istro alle infra­strut­ture Ric­car­do Nenci­ni anche lui tra gli spon­sor piom­bi­ne­si, e del pres­i­dente del­la com­mis­sione ambi­ente al Sen­a­to Giuseppe Marinel­lo il quale così si esprime: “Mi mer­av­iglio che alcu­ni sogget­ti politi­ci abbiano cre­ato aspet­ta­tive diverse sulle strut­ture por­tu­ali di Piom­bi­no: non pote­vaNO essere adeguate allo smal­ti­men­to in tem­pi ristret­ti. Nel mar Tir­reno ci sono gran­di cantieri ma Piom­bi­no non lo è”.

La Stampa

 La Stam­pa di Tori­no tor­na ad occu­par­si del­la vicen­da con Teodoro Chiarel­li che il 28 mar­zo scor­so ave­va già antic­i­pa­to in det­taglio il piano di Gen­o­va per lo smal­ti­men­to del­la nave. Ques­ta vol­ta il tito­lo è: “Con­cor­dia vince l’ipotesi Gen­o­va / Gabriel­li: “Per lo smal­ti­men­to Turchia più con­ve­niente”. Ma Cos­ta avrebbe già deciso”. Il gior­nale scrive che “La demolizione del­la Con­cor­dia si avvic­i­na sem­pre più a Gen­o­va” e ritiene che le dichiarazioni di Gabriel­li siano “un’ipotesi di scuo­la”. Boc­cia­ta Piom­bi­no (“Non sarà pronta con i dra­gag­gi e le infra­strut­ture pri­ma dell’autunno”, Chiarel­li liq­ui­da anche Alia­ga (“Si sa infat­ti che le demolizioni in Turchia sostano meno anche per­ché sono un esem­pio di rispet­to dell’ambiente e di tutela dei lavo­ra­tori. Un nuo­vo scan­da­lo o un inci­dente su questo fronte sarebbe dev­as­tante per l’immagine di Cos­ta crociere”).
La con­clu­sione dell’articolo è per­en­to­ria: “Dunque alla fine non rimane che Gen­o­va, dove i cantieri Mar­i­ot­ti  e San Gior­gio, con il sup­por­to del­l’Au­torità por­tuale, han­no ormai pre­dis­pos­to nei min­i­mi det­tagli un piano oper­a­ti­vo, che recepisce indi­cazioni e osser­vazioni fat­te dai tec­ni­ci del Min­is­tero delle infra­strut­ture e dei trasporti. Cos­ta, riferiscono fonti del­la par­ti­ta, avrebbe già dato il pro­prio ok”.

qn

Qn si è affida­to a Cristi­na Rufi­ni che fir­ma, sui gior­nali di rifer­i­men­to del grup­po (La Nazione, Il Resto del Car­li­no e Il Giorno) un arti­co­lo dal tito­lo “Doc­cia fred­da sui por­ti ital­iani, la Con­cor­dia finirà in Turchia” / Gabriel­li: “A Smirne risparmier­e­mo per la demolizione”. Ma è polem­i­ca.
Nel pez­zo ven­gono ripor­tate le affer­mazioni di Gabriel­li, del min­istro Gal­let­ti ed anche quelle del Gov­er­na­tore Rossi per il quale “La nave deve essere rimossa il pri­ma pos­si­bile e sman­tel­la­ta in Italia. A Piom­bi­no se il por­to sarà pron­to”.
Nel­la cronache locali del­la Nazione di Gros­se­to e Livorno ven­gono in par­ti­co­lare fir­mati arti­coli per spie­gare il sig­ni­fi­ca­to delle affer­mazioni di Gabriel­li di fronte alle diverse ipote­si sui por­ti di smal­ti­men­to del­la Con­cor­dia.

Messaggero2

Il Mes­sag­gero pun­ta sui rispar­mi e in un arti­co­lo, a pag­i­na 15, tito­la: “Con­cor­dia più con­ve­niente sman­tel­lar­la in Turchia” / Pro­tezione civile, la provo­cazione di Gabriel­li “Fuori mer­ca­to le richi­este dei por­ti ital­iani”.
Nel testo si legge un pas­so dell’audizione di Gabriel­li in Com­mis­sione ambi­ente: “È vero che il prez­zo lo deve pagare la Cos­ta, che è sem­pre una soci­età pri­va­ta, che può andare a gambe all’aria”. E anco­ra: “Oggi ci scan­dal­izzi­amo sul­la Turchia ma è lì che man­di­amo le nos­tre navi mil­i­tari. Da 25 anni in Italia non fac­ciamo sman­tel­la­men­to di navi, le nos­tre navi mil­i­tari le por­ti­amo in Turchia”. Come con­trap­pas­so il gior­nale romano ripor­ta una dichiarazione del min­istro dell’ambiente, Gian­lu­ca Gal­let­ti: “La Con­cor­dia deve essere sman­tel­la­ta in Italia. Dal­la trage­dia, avvenu­ta nei nos­tri mari con dan­ni ambi­en­tali e vit­time, devono esser­ci oppor­tu­nità eco­nomiche per il nos­tro Paese”.

Il sole1

Il sole 24 ore ha ded­i­ca­to alla Con­cor­dia due arti­coli ed un breve com­men­to. I servizi, a pag­i­na 9, sono ded­i­cati alla audizione di Gabriel­li ed alle carat­ter­is­tiche del por­to tur­co di Ali­ga. Il pez­zo “por­tante”. a fir­ma di Jacopo Gilib­er­to, ha per tito­lo “Gabriel­li in audizione alla Cam­era — più bas­sa la richi­es­ta tur­ca, 40 mil­ioni di dol­lari con­tro i 110 chi­esti da Gen­o­va / Con­cor­dia, due cantieri in cor­sa / Gal­let­ti: in Italia il dis­ar­mo del­la nave, abbi­amo par­ti­to la dis­grazia, ora posti di lavoro”.
Nel testo si legge tra l’al­tro: ” Sono sopravvis­sute pochissime del­la trenti­na di can­di­da­ture pre­sen­tate da mez­zo mon­do alla Cos­ta Crociere (grup­po Car­ni­val) per l’opera mil­ionar­ia di dis­ar­mo del­la nave. Piom­bi­no — il can­dida­to nat­u­rale allo sman­tel­la­men­to, con costi sug­li 80 mil­ioni — pri­ma del­l’au­tun­no non sarà pron­to ad accogliere il relit­to immen­so. La can­di­datu­ra di Paler­mo si è dis­sol­ta (ma ieri han­no tuona­to a dife­sa del­la sicil­ian­ità del dis­ar­mo il sin­da­co Leolu­ca Orlan­do e il sen­a­tore Giuseppe Marinel­lo). Civ­i­tavec­chia ha pre­sen­ta­to una pri­ma offer­ta salatis­si­ma   nel­l’or­dine dei 200 mil­ioni («Fuori mer­ca­to», osser­va Gabriel­li), per poi pro­porre un cos­to più sobrio sui 120 mil­ioni. Il por­to tur­co ha i costi di gran lun­ga più suc­cin­ti, ma a questi si dovrà aggiun­gere la colos­sale piattafor­ma nav­i­gante Van­guard, che la Dock­wise noleg­gerà alla Cos­ta Crociere da set­tem­bre per una cifra vic­i­na a un mil­ione al dì”.
Nel sec­on­do arti­co­lo di Vit­to­rio De Rold si par­la del sito tur­co (tito­lo “Alya­ga, il sito tur­co in forte espan­sione”) per il quale il gior­nale del­la Con­find­us­tria scrive: “Il por­to tur­co dove dovrebbe essere demoli­ta la Cos­ta Con­cor­dia dovrebbe essere, sal­vo sor­p­rese, quel­lo di Alya­ga, a un’o­ra da Smirne, lo stes­so dove venne sman­tel­la­ta la “Love boat”, la famosa nave da crociera “Pacif­ic Princess” del­la for­tu­na­ta serie tele­vi­si­va amer­i­cana degli anni ’70 e ’80, una nave che face­va la spo­la da Aca­pul­co e altre amene local­ità tur­is­tiche. Al di là di questo episo­dio di col­ore in Turchia c’è una realtà cantieris­ti­ca di tut­to rispet­to: gra­zie a costi del per­son­ale com­pet­i­tivi, maes­tranze qual­ifi­cate e una leg­is­lazione ambi­en­tale meno sev­era di quel­la euro­pea, Ankara è sta­ta capace di attrarre numerose commesse tra cui la demolizione, anche di navi mil­i­tari — da mez­zo mon­do. L’area tur­ca di Alya­ga (prob­a­bile can­dida­to alla demolizione per la Cos­ta Con­cor­dia) è però sec­on­do un recente report di Green­peace sospet­ta­ta di usare la prat­i­ca del­lo spi­ag­gia­men­to, una for­ma di demolizione vieta­ta dal Rego­la­men­to Ue 1257/2013, anche se nel caso del­la Cos­ta Con­cor­dia, che non ha propul­sore ma dovrebbe essere trasporta­ta dal­la super­chi­at­ta Van­guard, non si vede come pos­sa essere “spi­ag­gia­ta”. La Cos­ta Con­cor­dia è un boc­cone appetibile per­ché con un dis­lo­ca­men­to di 45 mila ton­nel­late ha una mas­sa di acciaio recu­per­abile sti­ma­to tra il 44 ed il 58 per cen­to”.
Il ter­zo arti­co­lo del “Sole” è un breve com­men­to dal tito­lo “Il dis­ar­mo del­la Cos­ta sia momen­to di riscat­to”. Nel­la parte prin­ci­pale si legge: “Chi ci gov­er­na deve far vedere al mon­do che l’I­talia non man­da in giro per il Mediter­ra­neo un gigan­tesco rifi­u­to peri­coloso, che il Paese non spre­ca l’es­pe­rien­za del­l’­ef­fi­cace coor­di­na­men­to del com­mis­sario all’e­mer­gen­za Fran­co Gabriel­li; deve far vedere che i tec­ni­ci ital­iani sono i migliori del mon­do, che l’I­talia ha anco­ra le conoscen­ze e le capac­ità di risol­vere i prob­le­mi. I dan­ni devono essere ris­arci­ti, e vis­to che i costi eco­nomi­ci del­l’­op­er­azione Con­cor­dia sono a cari­co dei Lloyds, il modo gius­to di ris­ar­cire è dare all’I­talia il lavoro di sman­tel­la­men­to”.

Il Tirreno

Il Tir­rreno pre­sen­ta un arti­co­lo di Francesca Gori nelle pagine region­ali. Il tito­lo è “La Con­cor­dia in Turchia, deci­sione pre­sa a Lon­dra”. La gior­nale for­nisce impor­ti in euro  per le offerte dei vari can­di­dati rispet­to quel­li in dol­lari indi­cati da Gabriel­li per la Turchia e da molti altri quo­tid­i­ani per Piom­bi­no e Gen­o­va. Solo una curiosità dal momen­to che la sostan­za non cam­bia. Il Tir­reno tira in bal­lo anche Lon­dra, inten­den­do riferir­si alle assi­cu­razioni che avreb­bero scel­to “l’ipote­si meno cos­tosa”. Il gior­nale livor­nese affronta l’ar­go­men­to Con­cor­dia anche nelle cronache locali. In Piom­bi­no Alessan­dro De Gre­go­rio inter­vista tra l’al­tro il com­mis­sario all’Au­torità por­tuale, Luciano Guer­ri­eri che non ha pro­prio gra­di­to le ester­nazioni di Gabriel­li: ” «Io vor­rei capire — ripor­ta il Tir­reno — come si per­me­tte il capo del­la pro­tezione civile di andare oltre il pro­prio ruo­lo che ces­sa con il rigal­leg­gia­men­to. E vor­rei capire per quale moti­vo deve dare infor­mazioni sbagli­ate. Piom­bi­no non ha un baci­no? Pre­sumo che si riferisca a quel­lo di care­nag­gio. Ma lo avrà come sec­on­do step dei lavori di ampli­a­men­to che preve­dono non solo lo sman­tel­la­men­to ma anche la manuten­zione e il refit­ting. Neanche in Turchia c’è un baci­no del genere. E neanche a Gen­o­va, dove si preve­dono due movi­men­tazioni: alleg­gerire il relit­to a Voltri e trasferir­lo da un’altra parte, in un baci­no che non ha le dimen­sioni del­la Con­cor­dia. Non è la pri­ma vol­ta che Gabriel­li sbaglia…».  

Gazzettino

 Il gior­nale di Venezia tito­la “La Con­cor­dia ver­so la Turchia”. Nel testo, oltre al reso­con­to del­l’audizione di Gabriel­li, si dà con­to di una dichiarazione del sin­da­co del­l’Iso­la del Giglio, Ser­gio Ortel­li: “Tut­ta ques­ta grande incertez­za che reg­na sui tem­pi, sulle modal­ità di rimozione e sul por­to di des­ti­nazione non fa altro che aggiun­gere ulte­ri­ori dan­ni agli evi­den­ti dan­ni già riscon­trati”. Per­ché, aggiun­gono i cro­nisti del gior­nale vene­to, “sen­za una metà finale la Con­cor­dia non si muoverà dal Giglio”.

Unità

 Il gior­nale del diret­tore Luca Landò ci va giù disc­re­ta­mente pesante. L’ar­ti­co­lo di pag­i­na 14, a fir­ma Vin­cen­zo Ric­cia­rel­li, ha per tito­lo: “L’I­talia res­ta a boc­ca asciut­ta Con­cor­dia ver­so la Turchia?”. Nel­l’at­tac­co del pez­zo di Ric­cia­rel­li scrive: “La “guer­ra dei por­ti” ital­iana rischia di finire con una vit­to­ria straniera e la rimozione del relit­to del­la Cos­ta Con­cor­dia pren­dere la via del­la Turchia”. Sulle can­di­da­ture ital­iane il gior­nale spende le parole di Gabriel­li: “Piom­bi­no non ha il baci­no e Gen­o­va ha il ris­chio del traino” per la dis­tan­za dal Giglio.

Libero

 Anche il gior­nale di Mau­r­izio Belpi­etro vede la Turchia in pole posi­tion. L’ar­ti­co­lo fir­ma­to da Rita Cav­al­laro (pag­i­na 18) ha per tito­lo “La Turchia ci sof­fia la demolizione del­la Con­cor­dia”. Dopo aver sot­to­lin­eato la migliore offer­ta tur­ca e la debolez­za del­la can­di­datu­ra di Piom­bi­no (“Non ha il baci­no”), la gior­nal­ista ril­e­va che “è pur vero, però, che la ques­tione eco­nom­i­ca non bas­ta. Nel­la deci­sione peser­an­no anche i rischi ambi­en­tali del trasporto con il Van­guard, la grande chi­at­ta che dovrebbe trasportare la Con­cor­dia dal Giglio alla Turchia. Res­ta quin­di aper­ta la sper­an­za per la fil­iera ital­iana”.

Repubblica

 La Repub­bli­ca sceglie di con­finare la notizia nel­la sua edi­zione fiorenti­na. Un richi­amo del­la pag­i­na vet­ri­na dal tito­lo “Con­cor­dia, Gabriel­li spi­az­za tut­ti “Smaltir­la in Turchia cos­ta meno”, riman­da a due arti­coli interni di Michele Boc­ci. Il pri­mo dal tito­lo “Gabriel­li gela Piom­bi­no “L’of­fer­ta del­la Turchia è quel­la più eco­nom­i­ca” mette a con­fron­to le affer­mazioni del prefet­toi, che fan­no ipo­tiz­zare una pos­si­bile scelta estera, con le con­tra­ri­età del min­istro Gal­let­ti, del pres­i­dente del­la com­mis­sione ambi­ente del­la Cam­era Ermete Realac­ci, del­l’ex min­istro Cor­ra­do Cli­ni e di alcune asso­ci­azioni ambi­en­tal­iste favorevoli alla soluzione ital­iana. Il sec­on­do arti­co­lo di Boc­ci è ded­i­ca­to alle reazioni. Ne fa fede il tito­lo che recita “La par­ti­ta non è chiusa se tut­to slit­ta a set­tem­bre il nos­tro sca­lo sarà pron­to”. L’af­fer­mazione vir­go­let­ta­ta può essere sot­to­scrit­ta da almeno due degli inter­vis­ta­ti, il com­mis­sario del­l’au­torità por­tuale di Piom­bi­no Luciano Guer­ri­eri ed il gov­er­na­tore Enri­co Rossi. Il sin­da­co del Giglio Ortel­li si sof­fer­ma invece sul­l’e­si­gen­za di avere certezze sui modi e sui tem­pi per la rimozione del relit­to.

Il secolo

Il gior­nale gen­ovese non lesina spazio alla vicen­da. Inizia infat­ti con un com­men­to in pri­ma pag­i­na di Samuele Cafas­so. Il tito­lo dice già tut­to “Ecco per­ché la Cos­ta Con­cor­dia va demoli­ta a Gen­o­va”. Par­tendo dal­la net­ta con­vinzione che il relit­to deve essere smalti­to in Italia, il gior­nal­ista scrive che “Gen­o­va è in questo quadro, lo sca­lo che fino­ra ha for­ni­to migliori garanzie: costi più con­tenu­ti di Civ­i­tavec­chia, strut­ture già pronte, al con­trario di Piom­bi­no, un rag­grup­pa­men­to impren­di­to­ri­ale che, diver­sa­mente dal­la Fin­cantieri di Paler­mo, è deter­mi­na­to ad ottenere la commes­sa. La pro­pos­ta gen­ovese è anche — almeno sul­la car­ta, ma è chiaro che gli impeg­ni andran­no ver­i­fi­cati pas­so dopo pas­so — una di quelle più tute­lan­ti dal pun­to di vista ambi­en­tale”. Cafas­so chiu­so ind­i­riz­zan­dosi all’ar­ma­tore: “Quest’ul­ti­mo soprat­tut­to — che è di pro­pri­età amer­i­cana ma ha sede in Italia ed issa la bandiera tri­col­ore sulle navi — deve avere ben chiaro quale val­ore ha non fug­gire via ora dal Paese per met­tere ter­mine, nel migliore dei modi pos­si­bili, a una sto­ria trag­i­ca per lo ship­ping tri­col­ore”.
In sec­on­do arti­co­lo il Sec­o­lo XIX fa il rias­sun­to del­l’audizione di Gabriel­li e con­clude con una ras­si­cu­razione “ambi­en­tale” del sin­da­co gen­ovese Mar­co Doria: “Dal pun­to di vista ambi­en­tale la soluzione di Gen­o­va è asso­lu­ta­mente adegua­ta e la cit­tà, il suo por­to e le sue aziende sono pronte a svol­gere nel modo migliore il lavoro di demolizione”.
Infine in un ter­zo arti­co­lo dal tito­lo “Con­cor­dia il piano di Gen­o­va in 3 mosse”, il gior­nale lig­ure descrive le oper­azioni pre­viste per lo smal­ti­men­to gen­ovese del relit­to. Si indi­cano in par­ti­co­lare due mesi di sos­ta nel­lo spazio di lev­ante del­la diga di Voltri dove la Con­cor­dia sarà alleg­geri­ta per con­sen­tir­le di emerg­ere quel tan­to che bas­ta per far­le rag­giun­gere l’ex super­ba­ci­no per le riparazioni navali nel­l’area indus­tri­ale di Lev­ante. E qui ver­ran­no effet­tuati lavori di bonifi­ca dei rifiu­ti peri­colosi con­tenu­ti nel ven­tre del­la nave per arrivare poi alla selezione ed al trasporto nei siti di stoccag­gio. E questo, a causa del­la via­bil­ità cit­tad­i­na,  sec­on­do il gior­nale “sarebbe un aspet­to molto del­i­ca­to”.

Mattino

 Il gior­nale napo­le­tano dà spazio ad un notizia che gli altri riferiscono sen­za par­ti­co­lare appro­fondi­men­to. Il sen­so è già tut­to nel tito­lo. “Con­cor­dia, scop­pia il caso rimozione. Gabriel­li: “Il por­to di Paler­mo non la vuole” ma l’au­torità por­tuale smen­tisce”. Nel cor­po del servizio si dà con­to del­la dia­tri­ba: l’af­fer­mazione di Gabriel­li, la smen­ti­ta dei sicil­iani che si dicono pron­ti ad accogliere il relit­to e, a ruo­ta, la con­fer­ma del­la Pro­tezione civile che scrive: “Non si può che affer­mare quan­to rifer­i­to dal prefet­to Gabriel­li nel cor­so del­l’audizione alla Com­mis­sione ambi­ente del­la Cam­era nel­la mat­ti­na­ta odier­na. Come può l’Au­torità por­tuale con una tale sicumera dire che un fun­zionario del­lo Sta­to — Com­mis­sario del­e­ga­to del Gov­er­no per la ges­tione del­l’e­mer­gen­za Con­cor­dia — vada di fronte al Par­la­men­to menten­do?”.  Dal­lo staff di Gabriel­li giunge anche una spie­gazione: “la soci­età can­di­da­ta che ave­va indi­ca­to come luo­go di sman­tel­la­men­to del­la Con­cor­dia l’area del pro­prio cantiere inter­no al por­to di Paler­mo, dopo la pri­ma selezione ha riti­ra­to la pro­pria can­di­datu­ra poiché tali aree — e in par­ti­co­lare il baci­no — non sareb­bero state disponi­bili per­ché impeg­nate in altre attiv­ità con altre commesse. Questi sono i fat­ti, non illazioni, in atte­sa delle doverose scuse».

 

 

 

 

 

 

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