Coppola: “Svolta popolare per ridare speranza”

PIOMBINO 13 feb­braio 2014 - “E’ l’ora di tornare a dare sper­an­za a ques­ta cit­tà”. Un mot­to che la lista “Svol­ta popo­lare” ha fat­to pro­prio nel momen­to in cui ha pre­sen­ta­to i pro­pri can­di­dati per le prossime elezioni ammin­is­tra­tive. Alla gui­da del rag­grup­pa­men­to, can­dida­to alla car­i­ca di sin­da­co, è Lui­gi Cop­po­la, attuale seg­re­tario dell’Udc ma come ha tenu­to a pre­cis­are, nel­la fat­tispecie, ha rin­un­ci­a­to ad esercitare la sua fun­zione di diri­gente di par­ti­to per met­ter­si alla  tes­ta di uno schiera­men­to che non ha una col­lo­cazione polit­i­ca pre­cisa. L’obbiettivo prin­ci­pale del­la lista è quel­lo di portare in con­siglio comu­nale la voce di chi non ha voce ed il momen­to è par­ti­co­lar­mente oppor­tuno. Cop­po­la al riguar­do ha fat­to rifer­i­men­to alla crisi del­la siderur­gia. “L’industria – ha det­to – non rap­p­re­sen­ta più il futuro per la cit­tà, res­ta un’importante risor­sa eco­nom­i­ca ma bisogna com­in­cia­re a guardare anche alle pic­cole e medie aziende, ad altri ind­i­rizzi che pos­sono offrire occa­sioni di lavoro. Suc­cede così all’estero; a Berli­no, per esem­pio, le pic­cole aziende garan­tis­cono ric­chezze e benessere. Dob­bi­amo guardare alle nuove tec­nolo­gie” (per leg­gere clic­ca qui). La lista di “Svol­ta popo­lare” risul­ta così com­pos­ta: Mas­si­mo Aurioso, Lui­gi Batis­toni, Sal­va­tore Capuoz­zo, Agosti­no Car­po, Bar­bara Casi­ni, Rossel­la Comel­li, Loredana Cor­bo, Alessia Cug­i­ni, Gian­ni De Ste­fano, Mas­si­mo De Ste­fano, Cate­ri­na Dona­to, Ric­car­do Mac­chi, Veron­i­ca Manci­ni, Loris Mar­che­t­ti­ni, Fran­co Mori, Maria Tere­sa Pic­cioni, Alessan­dro Righ­i­ni, Gabriele Rotelli­ni, Ric­car­do Stac­ci­oli, Ste­fa­nia Tar­sili, Anto­nio Ucciero, Felice Vivo, Raf­fael­lo Ghisaura. Per il pro­gram­ma Lui­gi Cop­po­la ha tenu­to a pre­cis­are che la lista non pre­sen­terà pro­poste faraoniche. “È l’ora — ha det­to il can­dida­to sin­da­co — di tornare alla polit­i­ca dei pic­coli pas­si e di accan­tonare quel­la degli annun­ci che restano let­tera mor­ta”.

 

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