Istituzioni: in crisi di democrazia

· Inserito in Tema del mese (ar)
Massimo Zucconi

E’ percezione dif­fusa che la crisi abbia orig­i­ni pro­fonde e che il futuro non sarà sim­i­le al pas­sato, ma richiederà spir­i­to cre­ati­vo e capac­ità d’innovazione nell’economia, nell’organizzazione sociale e nelle isti­tuzioni. La mia opin­ione è che per rea­gire al decli­no ci sia bisog­no di più lib­ertà e democrazia e che saran­no più com­pet­i­tive le soci­età che sapran­no creare le con­dizioni per l’esercizio pieno di questi dirit­ti, indi­vid­u­ali e col­let­tivi. Pen­so che queste con­dizioni non siano pien­amente garan­tite e che si sia di fronte a pre­oc­cu­pan­ti fenomeni regres­sivi, nei dirit­ti indi­vid­u­ali e nel fun­zion­a­men­to delle isti­tuzioni, anche local­mente. Fac­cio solo tre esem­pi.

E’ fre­quente sen­tire per­sone che rin­un­ciano ad esprimere pub­bli­ca­mente le pro­prie opin­ioni per tim­o­re di ritor­sioni. Ritor­sioni da chi e per che cosa? Fon­da­ta o meno, dob­bi­amo inter­rog­a­r­ci e togliere dal­la mente dei nos­tri cit­ta­di­ni ques­ta gravis­si­ma pre­oc­cu­pazione

La legge asseg­na ai Con­sigli comu­nali la fun­zione d’indirizzo e con­trol­lo politi­co-ammin­is­tra­ti­vo, com­p­rese le soci­età parte­ci­pate che gestis­cono i servizi comu­nali. In tre anni il Con­siglio Comu­nale di Campiglia non si è mai pro­nun­ci­a­to, con il voto, sulle strate­gie di servizi essen­ziali come l’acqua e i rifiu­ti. Di fat­to deci­dono le soci­età di ges­tione. I con­trol­li non esistono o sono solo for­mali.

Nel 2010 è sta­to sci­olto il Cir­con­dario che per decen­ni ha con­sen­ti­to ai Comu­ni del­la Val di Cor­nia di agire in for­ma asso­ci­a­ta. Di fronte ad un atto così ril­e­vante, nes­suna dis­cus­sione si è mai svol­ta nei Con­sigli Comu­nali. I Sin­daci si sono divisi sul­la stam­pa tra fau­tori dell’’Unione o del Comune Uni­co, ma nel­la realtà tut­ti han­no deciso di non fare nul­la. Ques­ta deci­sione, però, non spet­ta­va a loro, ma ai Con­sigli Comu­nali.

Questi esem­pi ci dicono che i cit­ta­di­ni avvertono peri­coli nell’esercizio del­la lib­ertà indi­vid­u­ali e che le assem­blee elet­tive sono estromesse dal trattare temi che inter­es­sano la loro vita. Ci dicono anche che i Sin­daci, con­sapevol­mente o meno, pre­var­i­cano le fun­zioni dei Con­sigli Comu­nali con­tribuen­do a ridurre gli spazi del­la democrazia. Se è vero l’assunto iniziale, in Val di Cor­nia sarà più dif­fi­cile prog­ettare il futuro e uscire dal­la crisi. E’ un pun­to politi­co diri­mente che pre­cede il mer­i­to delle cose da fare.

(Foto di Pino Bertel­li)

 

 

 

 

 

 

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