RIGUARDA IL DEPOSITO TEMPORANEO E LO SGOMBERO DALL'AREA ECOLOGIA

Dalla Regione diffida a JSW Piombino sui rifiuti

· Inserito in News dal territorio

PIOMBINO 26 dicem­bre 2019 — La Regione Toscana ha dif­fida­to JSW Steel Italy Piom­bi­no al pun­tuale e rego­lare rispet­to delle pre­scrizioni con­tenute nell’Autorizzazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale (AIA) riguardan­ti il depos­i­to tem­po­ra­neo di rifiu­ti e con­tem­po­ranea­mente ha pre­scrit­to

  • l’allontanamento dei rifiu­ti attual­mente stoc­cati nell’area Ecolo­gia pres­so lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co di Piom­bi­no,
  • l’in­vio, entro il 20 gen­naio 2020, alla Regione Toscana del pro­gram­ma di rimozione;
  • la ren­di­con­tazione, con fre­quen­za quindic­i­nale, alla Regione Toscana dei quan­ti­ta­tivi di rifiu­ti allon­ta­nati per sin­go­la tipolo­gia, doc­u­men­tan­done la des­ti­nazione;
  • l’in­vio alla Regione Toscana  e all’ ARPAT di Piom­bi­no di una relazione di sin­te­si con­clu­si­va entro 10 giorni dal com­ple­ta­men­to del­la rimozione.

Le pre­scrizioni date in sede di rilas­cio dell’ AIA il 18 aprile 2013 a Luc­chi­ni (l’A­IA è sta­ta poi voltur­a­ta ad Afer­pi il 27 otto­bre 2015  e a JSW Steel Italy Piom­bi­no il 30 set­tem­bre 2019) richia­mate nel­la dif­fi­da, che ne recla­ma il rispet­to, riguardano il depos­i­to tem­po­ra­neo dei rifiu­ti prodot­ti dal­lo sta­bil­i­men­to  e stoc­cati in par­ti­co­lare nel­l’area Ecolo­gia indi­vid­u­a­ta, nel­l’am­bito del­l’Au­tor­iz­zazione Inte­gra­ta Ambi­en­tale come depos­i­to tem­po­ra­neo nel­la planime­tria aggior­na­ta in sede di pro­ce­du­ta di mod­i­fi­ca del­l’A­IA, pro­ce­du­ra non anco­ra arriva­ta a con­clu­sione:

Nel­la stes­sa deci­sione regionale viene pre­scrit­to l’al­lon­tana­men­to dei rifiu­ti attual­mente stoc­cati nel­la stes­sa area EcOlo­gia Si trat­ta di un’area cop­er­ta seques­tra­ta dal­la Procu­ra di Firen­ze il 20 dicem­bre 2017 e poi dis­se­ques­tra­ta dal­la stes­sa Procu­ra il 22 agos­to 2019 per con­sen­tire lo smal­ti­men­to e la ges­tione degli stes­si rifiu­ti.

 

L’area Ecolo­gia, in cui attual­mente sono stoc­cati i rifiu­ti, è un’area cop­er­ta

I sig­illi furono rimossi dal­la Cap­i­tane­r­ia di Por­to-Guardia Costiera di Livorno il 24 set­tem­bre 2019 ma il 16 otto­bre 2019 l’ARPAT ha con­stata­to che non era anco­ra sta­to dato avvio alle oper­azioni di allon­tana­men­to dei rifiu­ti dal­la stes­sa area evi­den­zian­do anche il supera­men­to, per talune tipolo­gie di rifiu­ti, del lim­ite mas­si­mo tem­po­rale rel­a­ti­vo al depos­i­to tem­po­ra­neo.

Rifiu­ti prodot­ti da JSW Steel Italy Piom­bi­no
Nei doc­u­men­ti pre­sen­tati il 9 novem­bre 2018 ed in segui­to nel­l’am­bito del­la mod­i­fi­ca del­l’A­IA Aferpi/JSW cita­ta sopra 

  • ha for­ni­to una descrizione di det­taglio del ciclo pro­dut­ti­vo e delle attiv­ità tec­ni­ca­mente con­nesse rel­a­tive ai servizi ed impianti ausil­iari in eser­cizio,
  • ha pro­pos­to alcune mod­i­fiche del Piano di Mon­i­tor­ag­gio e Con­trol­lo vigente,
  • ha comu­ni­ca­to delle mod­i­fiche riguardan­ti il depos­i­to dei rifiu­ti non peri­colosi derivan­ti dal proces­so pro­dut­ti­vo e altre infor­mazioni rel­a­tive all’installazione in ogget­to.

Un  capi­to­lo riguar­da i rifiu­ti prodot­ti dal­lo sta­bil­i­men­to attuale. Ne ripor­ti­amo alcu­ni stral­ci facen­do pre­sente che là dove si par­la di Afer­pi si intende de JSW Steel Italy Piom­bi­no:

Il proces­so pro­dut­ti­vo [attuale] orig­i­na prin­ci­pal­mente le seguen­ti tre tipolo­gie di rifiu­ti di proces­so non peri­colosi:

  • Scaglie di lam­i­nazione, clas­sifi­cate con codice CER 10 02 10;
  • Rot­ta­mi fer­rosi (CER 17 04 05) non clas­si­fi­ca­bili End of Waste sec­on­do pro­ce­du­ra PSQ 028;
  • Fanghi da trat­ta­men­to acque (CER 10 02 12).

La pro­duzione di scaglie di lam­i­nazione ha luo­go durante il riscal­do e il con­dizion­a­men­to del­la mate­ria prima/semilavorati. Sull’acciaio sot­to­pos­to alla lam­i­nazione un pic­co­lo spes­sore di mate­ri­ale subisce un’azione di ossi­dazione super­fi­ciale con for­mazione di ossi­di di fer­ro, causa­ta dall’alta tem­per­atu­ra di riscal­do dei semi­prodot­ti (ca. 1080°C‑1290 °C). La parte super­fi­ciale a con­tat­to con l’ossigeno atmos­feri­co si ossi­da rap­i­da­mente sot­to for­ma di ossi­do fer­roso (FeO) nel­la parte più vic­i­na al met­al­lo, mag­netite (Fe3O4) nel­lo stra­to inter­me­dio e ematite (Fe2O3) nel­lo stra­to ester­no.  Lo stra­to di ossi­do, durante il trasporto sui rul­li, si stac­ca a segui­to del­la defor­mazione del pez­zo nelle gab­bie o per l’azione del­la discagli­atrice che agisce mec­ca­ni­ca­mente uti­liz­zan­do poten­ti get­ti d’acqua emes­si ad alta pres­sione. La scaglia che si pro­duce si fran­tu­ma imme­di­ata­mente in pic­cole lamine il cui spes­sore varia forte­mente a sec­on­da del­la tem­per­atu­ra cui il met­al­lo è sta­to sogget­to e del tem­po di con­tat­to che la super­fi­cie ha avu­to con l’aria. Le scaglie trasportate dall’acqua nel flush­ing con­fluis­cono nel­la fos­sa scaglie ove sed­i­men­tano sul fon­do. Con peri­od­ic­ità vari­abile si provvede alla rimozione delle scaglie dalle fos­se e al depos­i­to nei box a piè di impianto per il drenag­gio dell’acqua che viene reimmes­sa nel­la fos­sa scaglie. Suc­ces­si­va­mente le scaglie ven­gono riprese dai box e trasportate in depos­i­to tem­po­ra­neo per poi essere des­ti­nate alle oper­azioni R4, R5 ed R13.
La fre­quen­za di smal­ti­men­to delle scaglie di lam­i­nazione è piut­tosto ele­va­ta, dell’ordine di cir­ca 15 autotreni/settimana per una pro­duzione di 1.000.000 t di lam­i­na­to. AFERPI, per­tan­to, al fine di ottimiz­zarne la ges­tione intende chiedere autor­iz­zazione alla mes­sa in ris­er­va di tale rifi­u­to.
L’area indi­vid­u­a­ta per la mes­sa in ris­er­va è un capan­none indus­tri­ale, dota­to di piano di calpes­tio imper­me­abi­liz­za­to e cop­er­tu­ra, delle dimen­sioni in pianta pari a ~13 m x 115 m local­iz­za­to nel­la Macro Area Sud del­lo stabilimento…La capac­ità di stoccag­gio mas­si­ma di tale depos­i­to è sti­ma­ta pari a 10.000 t.
Per quan­to riguar­da i rot­ta­mi fer­rosi, questi derivano dai repar­ti di sta­bil­i­men­to, e in par­ti­co­lare dalle spunte dei treni di lam­i­nazione (cadute di proces­so), dal declas­sa­men­to di materie prime/semilavorati o lam­i­nati di qual­ità non con­forme (rot­tame), da attiv­ità di manuten­zione (rot­tame inter­no fer­roso) e da even­tu­ali attiv­ità di smon­tag­gio di impianti.
AFERPI provvede al loro stoccag­gio e la ges­tione dei rot­ta­mi fer­rosi nell’Area Stoccag­gio Rot­tame (ASR), local­iz­za­ta nel­la Macro Area Sud del­lo sta­bil­i­men­to.…
…Il rot­tame fer­roso può essere even­tual­mente sot­to­pos­to ad oper­azioni di riduzione del­la vol­ume­tria, final­iz­za­ta a rag­giun­gere le dimen­sioni adat­te alla ven­di­ta, medi­ante oper­azioni di cesoia­men­to o oper­azioni di ossitaglio; tali oper­azioni ven­gono effet­tuate da un oper­a­tore spe­cial­iz­za­to in appo­site aree ded­i­cate del­la stes­sa ASR
…Le aree di depos­i­to tem­po­ra­neo dei rifiu­ti sono chiara­mente con­trad­dis­tinte da quelle uti­liz­zate per lo stoccag­gio delle materie prime e con­trasseg­nate con tabelle, ben vis­i­bili per dimen­sioni e local­iz­zazione, nelle quali si indi­cano le norme da rispettare per la manipo­lazione dei rifiu­ti e per il con­teni­men­to dei rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente. Inoltre, su ognuna di tali tabelle sono indi­cati i cod­i­ci CER dei rifiu­ti stoc­cati nell’area, lo sta­to fisi­co e la peri­colosità.
Tut­ti i con­teni­tori imp­ie­gati per lo stoccag­gio sono real­iz­za­ti in mate­ri­ali dotati di adeguati req­ui­si­ti di resisten­za, in relazione alle pro­pri­età chim­i­co-fisiche e alle carat­ter­is­tiche dei rifiu­ti stes­si e sono equipag­giati con sis­te­mi di chiusura tali da evitare pos­si­bili sver­sa­men­ti e con­t­a­m­i­nazioni ambi­en­tali.
Il gestore del­lo sta­bil­i­men­to ha cura di rag­grup­pare i con­teni­tori per tipolo­gie omo­ge­nee di rifiu­ti, dispo­nen­doli in maniera da con­sen­tirne una facile ispezione e accer­ta­men­to di even­tu­ali perdite.
Su tut­ti i recip­i­en­ti di stoccag­gio fis­si e mobili è appos­ta apposi­ta etichet­tatu­ra con indi­cazione del rifi­u­to con­tenu­to, con­forme­mente alle norme vigen­ti in mate­ria di etichet­tatu­ra di sostanze peri­colose”.

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