Divertente e preoccupante PIOMBINO 20142019

· Inserito in Teoria e pratica

PIOMBINO 24 mar­zo 2019 — In questi giorni l’amministrazione comu­nale sta recap­i­tan­do ai cit­ta­di­ni un opus­co­lo infor­ma­ti­vo. Pare ci sia costa­to appe­na 16.000 euro: sì, per­ché nonos­tante abbia tut­to l’aspetto di un opus­co­lo di pro­pa­gan­da elet­torale è sta­to paga­to con i sol­di pre­si dalle casse comu­nali. I nos­trisol­di, insom­ma. Alla voce “fab­bri­ca” si legge: “…il Comune ha ritenu­to di pro­gram­mare la real­iz­zazione di una nuo­va dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali, da met­tere a servizio del­la bonifi­ca del­la vas­ta area ex indus­tri­ale e per il con­fer­i­men­to degli scar­ti delle even­tu­ali nuove lavo­razioni siderur­giche attese dal pro­gram­ma di rein­dus­tri­al­iz­zazione del ter­ri­to­rio…”.
Dunque ora si ammette che si trat­ta di una nuo­va dis­car­i­ca: fino ad oggi si era sem­pre sostenu­to di no. Nuo­va dis­car­i­ca: nuovi spazi che RIMa­te­ria riem­pirà di rifiu­ti spe­ciali: quel­li del cosid­det­to “cono rovescio”, in fase di approvazione, e quel­li dell’area chiamataLI53, attual­mente sogget­ti a Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale, pro­ce­du­ra pre­lim­inare per avere l’Autorizzazione (AIA) dal­la Regione Toscana. I nuovi spazi andran­no a for­mare un uni­co grande impianto ad Ischia di Cro­ciano da cir­ca 5 mil­ioni di metri cubi.
Ecco, per essere ver­i­tiero il comu­ni­ca­to avrebbe dovu­to fer­mar­si qui: “…il Comune ha ritenu­to di pro­gram­mare la real­iz­zazione di una nuo­va dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali…”. Invece si vuole affer­mare che essa sarà “a servizio del­la bonifi­ca” e delle “nuove lavo­razioni siderur­giche”.
Davvero?
Glielo avete det­to ai nuovi soci di RIMa­te­ria (Unire­cu­peri e Navar­ra) che han­no acquisi­to il 60% delle quote di ASIU? Glielo avete det­to che nei nuovi spazi non ci potran­no con­ferire i loro rifiu­ti, ma dovran­no sper­are di guadagnare con le boni­fiche piom­bi­ne­si?
Il vice sin­da­co Ilvio Cam­beri­ni ha addirit­tura quan­tifi­ca­to la per­centuale di rifiu­ti da ris­er­vare alle boni­fiche, l’80%! Benis­si­mo: gli abbi­amo chiesto di far­ci vedere dove sta scrit­to, se davvero i pri­vati han­no sot­to­scrit­to tale clau­so­la. Ci ha fat­to vedere qual­cosa? Cer­to che no. Abbi­amo let­to però lo Statu­to di RIMa­te­ria e quel­lo par­la chiaro: con la ris­i­bile per­centuale di azioni rimas­ta in pos­ses­so del Comune, questi non avrà più voce in capi­to­lo nel deter­minare il piano indus­tri­ale di RIMa­te­ria. Ripetiamo:non avrà più voce in capi­to­lo. Già non ce l’ha più. Ques­ta è la ver­ità: gli spazi del­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria han­no accolto e con­tin­uer­an­no ad accogliere rifiu­ti spe­ciali prove­ni­en­ti da 11 regioni Ital­iane.
Ammes­so che poi par­tano, queste benedette boni­fiche: quan­do dovreb­bero iniziare? Come? Fino­ra si è sta­ti solo capaci di far crescere i cumuli fino alla situ­azione attuale, in bar­ba a chi avrebbe potu­to e dovu­to con­trol­lare. Persi­no le boni­fiche per cui il Comune ha sol­di e prog­et­ti sono da decen­ni ferme.
Che dire poi del “con­fer­i­men­to degli scar­ti delle even­tu­ali nuove lavo­razioni siderur­giche attese dal pro­gram­ma di rein­dus­tri­al­iz­zazione del ter­ri­to­rio”? Jin­dal pro­dur­rebbe una pic­col­is­si­ma quan­tità di rifiu­ti non rici­cla­bili, non cer­to tale da gius­ti­fi­care i volu­mi del­la “nuo­va dis­car­i­ca”, men­tre le even­tu­ali scorie da forno elet­tri­co (che più pas­sa il tem­po più even­tu­ali diven­tano) si trasfor­mano in materie prime da uti­liz­zare (per esem­pio in edilizia).
L’opuscolo non fa paro­la dell’abitudine di aggiustare gli stru­men­ti urban­is­ti­ci in base alle richi­este del pri­va­to di turno: pochi anni fa, con l’approvazione del­la cosid­det­ta “Vari­ante Afer­pi”, fu deciso di spostare gli impianti siderur­gi­ci fuori dal­la cit­tà. Adesso si cam­bia di nuo­vo: è di questi giorni la notizia di una nuo­va revi­sione di quel­la Vari­ante per con­cedere a Jin­dal più spazi per il nuo­vo treno rotaie che quin­di res­ta dove è. Ma i treni di lam­i­nazione non dove­vano andare insieme al forno elet­tri­co nell’aria nord, lon­tano dal­la cit­tà? Se il treno rotaie res­ta dove è, dove costru­iran­no il forno elet­tri­co? Il Comune è sem­pre disponi­bile a qual­si­asi cam­bi­a­men­to pro­pos­to dall’azienda. Cer­to, è gius­to col­lab­o­rare, ma come sal­va­guar­da la salute dei lavo­ra­tori e dei cit­ta­di­ni? L’esperienza del­la dis­car­i­ca RIMa­te­ria non fa ben sper­are ed oggi la nuo­va lavo­razione dell’acciaio al piom­bo, richi­es­ta da Jin­dal, è per noi e per tut­ta la cit­tà moti­vo di grande pre­oc­cu­pazione.
Come Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca inten­di­amo richia­mare l’amministrazione comu­nale al suo ruo­lo: costru­ire attra­ver­so il con­fron­to con i cit­ta­di­ni un prog­et­to di svilup­po del ter­ri­to­rio e pro­muover­lo, sen­za lim­i­tar­si ad accettare supina­mente tut­to ciò che i pri­vati pro­pon­gono.
La salute, il benessere delle per­sone e la tutela ambi­en­tale non han­no prez­zo. Ques­ta dovrebbe essere la vos­tra pre­oc­cu­pazione prin­ci­pale e a ques­ta con­tin­uer­e­mo a richia­mar­vi.

Comi­ta­to Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia

(Foto di Pino Bertel­li)

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