Doverose scuse non guasterebbero

PIOMBINO 29 novem­bre 2016 — Pren­di­amo atto delle pub­bliche ester­nazioni del Sin­da­co Mas­si­mo Giu­liani com­parse sul­la stam­pa di sta­mani. Sta­vol­ta non entr­ere­mo nel mer­i­to delle stesse, in fon­do dovrem­mo solo esserne con­tenti per­ché di fat­to aval­lano, sep­pur con grave ritar­do, le linee politiche che da mesi sti­amo cer­can­do di portare avan­ti. Due su tutte: legare le con­ces­sioni por­tu­ali agli sta­ti di avan­za­men­to del piano indus­tri­ale (per ora 0) e togliere dal­la Vari­ante, che pur deve seguire il pro­prio iter, le posizioni riguardan­ti Quaglio­dro­mo e 398. Perseguire il buon sen­so e guardare all’interesse gen­erale del­la cit­tà non impli­ca in nes­sun modo impedire gli inves­ti­men­ti di AFERPI, ma sig­nifi­ca sola­mente creare un para­cadute per l’economia piom­bi­nese nel malau­gu­ra­to caso che di inves­ti­men­ti non ve ne siano. Pec­ca­to, però, che in questo frangente siamo sta­ti offe­si e den­i­grati da tut­ti col­oro che, scom­met­ten­do politi­ca­mente su Mon­sieur Rebrab, non pote­vano con­cepire nient’altro che “atti di fede” nei con­fron­ti dell’azienda. Se fos­si­mo sta­ti ascoltati ora avrem­mo qualche leva con­trat­tuale in mano e la pos­si­bil­ità di pro­gram­mare velo­ce­mente un piano B, al con­trario si è scel­to irre­spon­s­abil­mente di dividere ulte­ri­or­mente una cit­tà già divisa fra lavo­ra­tori, comi­tati, chi vede nell’industria l’unico futuro e chi spera nel­lo svilup­po del tur­is­mo. Ver­rà il momen­to per pas­sare all’incasso, ma le prossime elezioni ammin­is­tra­tive saran­no nel 2019, ora non siamo in cam­pagna elet­torale e come abbi­amo sem­pre fat­to con­tin­uer­e­mo a pro­porre atti con­creti nell’interesse del­la cit­tà. Tut­tavia non pos­si­amo dimen­ti­care tut­ti gli epiteti che, a par­tire dal Sin­da­co , ci sono sta­ti riv­olti in questi mesi: gufi, cas­san­dre, spec­u­la­tori politi­ci; per non dimen­ti­care gli invi­ti alla diri­gen­za AFERPI a “sen­tire con le loro orec­chie cose che, a rac­con­tar­le non ci si cred­erebbe”. Tut­to è agli atti. Facile ora fare invi­ti all’unità nell’interesse di Piom­bi­no. Noi, da parte nos­tra, con­tin­uer­e­mo a fare quel­lo che abbi­amo sem­pre fat­to fino ad oggi, ovvero fare pro­poste di buon sen­so per le quali sare­mo sem­pre dis­posti a dis­cutere nel mer­i­to, non per ricer­care con­sen­so elet­torale, ma per i nos­tri concit­ta­di­ni. Nel frat­tem­po, però, delle doverose scuse da parte di chi fino ad ora ci ha ingius­ta­mente offe­so non guastereb­bero; speran­do che, qualunque esso sia, da ora in poi si riesca a fornire un quadro ver­i­tiero ai lavo­ra­tori ed alla cit­tà.

MoVi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

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